Magliette con il logo ebraico per combattere gli stereotipi

Gli stereotipi nel campo sportivo possono forse essere combattuti anche attraverso la moda. Questa la convinzione espressa al quotidiano Yediot Ahronot di Tel Aviv da un imprenditore ebreo francese, Yoav Baruch, che assieme ad un compagno musulmano originario dell'Africa, Suleiman Kamissoko, ha immesso sul mercato una serie di magliette che sembrano aver incontrato il favore di calciatori famosi. Fra questi, citano, Mario Balotelli, Didier Drogba e Nicolas Anelka. I loro prodotti, ha precisato Baruch, hanno un logo scritto in lettere ebraiche. La parola è Heshbon: conto, in ebraico. Dietro al loro successo commerciale, sostiene Yediot Ahronot, sembra esserci la volontà degli sportivi che si fanno riprendere con quel logo di sostenere una iniziativa che può avvicinare la comunità ebraica e quella musulmana. Il giornale trova significativo che fra gli acquirenti delle magliette di Baruch e Kamissoko figuri anche Anelka, il giocatore del West Bronwich trovatosi mesi fa al centro di polemiche per aver esibito la quenelle: il saluto di sapore antisemita ideato dal comico francese Dieudonnè.