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Maldera, il botto di Capodanno

condividi su facebook condividi su twitter Redazione 20-12-2013 - Ore 09:19

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Maldera, il botto di Capodanno

IL ROMANISTA (F. BOVAIO) - Un Roma-Catania che cade durante le feste di Natale o poco prima, come quello di domenica, non può non ricordarne un altro, a noi giallorossi quarantenni di oggi. E con esso ci fa anche tornare alla mente un personaggio bellissimo del nostro calcio e della nostra Roma, Aldo Maldera, che decise quella partita con un gol dei suoi al 32’. Ci riferiamo a Roma- Catania 1-0 del giorno di San Silvestro (31 dicembre) del 1983. L’ultimo di un anno meraviglioso per la squadra della Capitale, che era diventata campione d’Italia per la seconda volta a maggio e che, quel giorno, si esibiva per l’ultima volta davanti ai suoi tifosi con le mitiche magliette della Patrick, seppur con quelle bianche e non rosse.

A quei tempi, infatti, si usava ancora ricorrere alla vecchia regola non scritta del “dovere di ospitalità”, che spingeva la squadra di casa a cambiare la propria casacca nel caso in cui quella ospite l’avesse dello stesso colore o simile alla sua. Un gesto di profonda educazione che nasceva dai tempi antichi, nei quali le squadre non avevano a disposizione più divise da gioco, ma spesso due sole. Dunque chi viaggiava si portava la prima e basta e chi giocava in casa, e per questo aveva più facilità di scegliere quella con cui giocare, metteva la seconda per non complicare la vita all’altra che doveva affrontare. Che non era vista come un nemico da abbattere ad ogni costo (come purtroppo troppo spesso accade oggi), ma solo come un avversario sportivo. E basta. Anche per questo, dunque, quel giorno la Roma campione d’Italia in carica giocò di bianco vestita, lasciando che il Catania scendesse sul campo dell’Olimpico in maglia rossa e pantaloncini blu. Su quello stesso prato i siciliani avevano riconquistato la serie A pochi mesi prima, al termine degli spareggi-promozione a tre con le lombarde Como e Cremonese. Dunque per molti dei loro tifosi era come un ritorno alle emozioni intense che vi avevano vissuto nel grande esodo di primavera che li aveva portati a riempire gli spalti del nostro stadio. E sotto sotto speravano anche di riviverle in quel giorno di fine anno, con la partita in programma nel consueto orario invernale delle 14.30 e la Roma magari distratta dal cenone ormai imminente.

 

Ma quella era la squadra di Di Bartolomei e Conti, Pruzzo e Falçao, Tancredi e Nela, Cerezo e, come scritto, Maldera e alle feste non ci pensava proprio. Il Catania, invece, era quello del presidente Massimino (che se l’allenatore gli diceva che alla squadra mancava l’amalgama lui gliela voleva comprare) e di mister Fabbri. Con gli ex romanisti Chinellato e Ranieri in campo insieme all’enigmatico brasiliano Luvanor (il suo connazionale Pedrinho quel giorno non giocò) e la coppia d’attacco Cantarutti-Carnevale. Quest’ultimo, giovanissimo, ancora non sapeva che avrebbe fatto una grande carriera, che tra le altre lo avrebbe portato anche a vestire la maglia della Roma. Come scritto, finì 1-0 per quest’ultima con una rete di Maldera e i tifosi giallorossi poterono così festeggiare nel modo migliore la fine dell’anno e l’inizio del nuovo. L’augurio è che anche stavolta, con la gara che cade a ridosso delle feste, possano chiudere la prima parte del campionato con una bella vittoria contro i siciliani per poi godersi un meraviglioso Natale e un Capodanno ancora più bello. In attesa, ovviamente, di quella partitina contro gli eterni avversari in bianconero che li aspetta alla ripresa del torneo. Il 5 gennaio.

Fonte: il Romanista

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