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Maria Sensi: "In questa squadra non c'è un'anima"

condividi su facebook condividi su twitter Redazione 17-12-2015 - Ore 16:16

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Maria Sensi:

Maria Sensi, vedova dell'ex presidente della Roma, Franco Sensi, ha rilasciato alcune dichiarazioni a Radio Radio sulla drammatica situazione della squadra capitolina: “La cosa per me più grave che ieri ha detto il dirigente della Roma è che i tifosi non vanno a vedere la partita perché ci sono troppi controlli allo stadio. Io dico solo una cosa, hanno sottovalutato il fatto di mettere in vendita in anticipo gli abbonamenti perché si sapeva che si andava incontro a queste barriere. Inoltre hanno sbagliato a non confrontarsi prima con il prefetto. I tifosi andrebbero in trasferta anche sulla luna. Non vogliono essere maltrattati e voglio essere equiparati alle altre tifoserie d’Italia. A Napoli mettono striscioni, a Milano anche, ma non vengono presi i provvedimenti che affliggono i sostenitori della Roma”.

Parlando del momento che sta attraversando la squadra affrema: “In questa squadra purtroppo non c’è un’anima. Si cambiano troppi giocatori ogni anno. A Barcellona ad esempio c’era un solo italiano. Questo non è più un gruppo. Ma il problema per me rimane sempre la tutela dei tifosi: vedere l’Olimpico contro l’Atalanta o ieri mette grande tristezza. Quando si semina vento si raccoglie tempesta. Un’altra cosa: che fine ha fatto Totti? Perché non gioca? E’ possibile che un giocatore sta fermo quattro mesi per un infortunio del genere? Un capitano si deve far sentire, magari lui avrà i suoi buoni motivi, ma io parlo da tifosa. Nel senso, io lo ricordo a bordocampo con le stampelle nel derby. Che fine ha fatto? Nessuno dice niente. Possibile che ancora sta male, si sta allenando ok, ma qualcuno della società deve dire qualcosa. Io sinceramente non credo che Totti non possa giocare, ci deve essere qualcosa dietro. Questa squadra non ha più niente, ci hanno levato tutto”.

Avevamo lasciato una bellissima squadra, eravamo ottavi nel ranking europeo, ma molti giocatori sono stati regalati e hanno continuato a giocare da altre parti. Ora mi sembra che siamo 56esimi in graduatoria. Ma di che stiamo parlando. Il presidente doveva risolvere il problema dei tifosi prima di partire, più passa il tempo e peggio è”.

 

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