Breaking News

Martino: "Nainggolan si è calato nella realtà della Roma. E' un leader di questa squadra"

condividi su facebook condividi su twitter Redazione 28-04-2016 - Ore 14:17

|
Martino:

Giorgio Martino, ex  direttore di Roma Channel, è stato intervistato da Gli Inascoltabili, trasmissione in onda su Centro Suono Sport e ha parlato delle voci riguardanti una possibile cessione di Nainggolan: “Ritengo una cessione simile temibile, perché al momento Nainggolan rappresenta uno dei giocatori cardine della Roma. Il fatto che rimanga sarebbe invece, al contrario, una dimostrazione di credibilità della squadra. Quello che Nainggolan rappresenta e ha rappresentato finora, pur essendo ancora giovane, è importante perché ha avuto il merito di essersi calato nella realtà di Roma. Ad esempio, non parla bene l’italiano ma parla il romano e questo è un simbolo di appartenenza. Quindi lo considero indispensabile, e sarebbe un grande errore rinunciarvi. Credo che Nainggolan sia un po’ come Benatia: non solo forte dal punto di vista tecnico, ma anche un leader; mentre giocatori come Lamela e Marquinhos, comunque tecnicamente molto importanti per la squadra, non sarebbero mai potuti diventare dei leader per il gruppo, al contrario Benatia e Nainggolan hanno questa grande caratteristica. Quindi penso che una cessione simile non possa esser considerata solo dal punto di vista tecnico-economico.” Sulla gestione da parte della società dice: “Il problema fondamentale della Romaoggi, mi sembra la mancanza del vero senso di appartenenza della società e la piena comprensione dell’identità della Roma. E la vicenda del rinnovo del contratto di Totti è un esempio concreto della cattiva gestione della società. La persona che viene delegata a decidere deve gestire bene questo “potere”, ma quello che si vede è che chi è a Roma – mentre la dirigenza è in America – non conta un granché. Baldini era abituato ad avere un certo margine di indipendenza. Agiva pensando quello che doveva fare, magari confrontandosi, ma comunque con un’autonomia che è importante. E poi in questioni come quella di Totti la società tende invece a non intervenire. Mi sembra assurdo che in una situazione in cui si è detto di tutto da tutte le parti, l’unica voce che non si sia sentita è quella, appunto, della società.” In merito al suo passato da telecronista dice: “è stato bello essere stato presente a eventi importanti, dalle Olimpiadi ai Mondiali, al gol di Maradona all’Inghilterra e raccontarli ma quando poi all’importanza dell’evento si aggiunge anche la parte intima, sentimentale del tifo allora c’è un quid in più incalcolabile e imprevedibile.

Fonte: Gli Inascoltabili-Centro Suono Sport

commentiLascia un commento

Nome:  

Invia commento

chiudi popup Damicom