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Materazzi: "Non credo alla malafede, gli arbitri sono scarsi, ma non può essere un alibi. Ora la Coppa Italia è decisiva"

condividi su facebook condividi su twitter Redazione 16-04-2013 - Ore 15:05

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Materazzi:

(ansa) «Non voglio credere alla malafede. Voglio credere che gli arbitri sono scarsi e lo dimostrano domenica dopo domenica». L'ex difensore dell'Inter, Marco Materazzi, entra in tackle nella polemica arbitrale che coinvolge la sua ex squadra. «Gli arbitri non sempre pagano – rileva il campione del mondo, testimonial del premio 'Maurizio Maestrellì presentato oggi in Campidoglio assieme al torneo 'Lazio Cup-Trofeo Fiuggì-: quando un giocatore sbaglia viene squalificato, gli arbitri invece non sempre vengono fermati anzi vengono difesi, come ho visto fare anche oggi dal signor Nicchi. Contro la Juve non è stato dato un rigore su Cassano, poi è stato dato un rigore all'Atalanta, domenica scorsa non è stato dato un rigore ad Ibarbo e invece ne è stato dato uno a Pinilla che non c'era. Sono cose strane. Ma non deve diventare un alibi: se una squadra subisce 45 gol in un anno qualcosa di sbagliato c'è». L'ex nerazzurro guarda poi al ritorno della semifinale di Coppa Italia tra Inter e Roma che si giocherà domani sera a San Siro. «È una partita decisiva, soprattutto per l'Inter – sottolinea -. A questo punto del campionato c'è ben poco da fare e la finale di Coppa Italia è importantissima. Sarà decisiva per Stramaccioni? È decisiva perchè ci si gioca una finale e si ha la possibilità di vincere un trofeo». «La nostra strada è iniziata tanto tempo fa con una Coppa Italia e mi auguro che Stramaccioni faccia altrettanto», è quindi l'auspicio di Materazzi. 

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