Moggi:"Quando uno va ad arbitrare una squadra forte, inconsciamente sente quello che deve fare e nei casi incerti è più probabile che fischi a favore della grande squadra"

L'ex dirigente sportivo della Juventus Luciano Moggi ha rilasciato alcune dichiarazioni su Libero in cui si sofferma su molti temi caldi del calcio italiano, dalla sudditanza psicologica ai rapporti con gli ultras passando per Calciopoli. Queste le sue parole:

Sul comportamento degli arbitri italiani: "Quando uno va ad arbitrare una squadra forte, inconsciamente sente quello che deve fare e nei casi incerti è più probabile che fischi a favore della grande squadra. Non succede solo con la Juve. È la squadra che ti fa i favori, non gli arbitri. Se non hai una grande squadra, è inutile piangere. Per fare carriera internazionale si devono arbitrare le squadre migliori e per arbitrarle si cerca di non sbagliare contro di loro, sennò si lamentano e il designatore non ti ci rimanda. Più che sudditanza la chiamerei, in senso buono, mignottaggine. Gli arbitri fanno quello che fa chiunque per fare carriera".

Su Calciopoli: "Calciopoli ha distrutto il calcio italiano, siamo stati eliminati due volte al primo turno dai Mondiali e in Europa facciamo ridere. Se si riapre il capitolo, finisce il calcio in Italia, non credo convenga a nessuno".

Infine Moggi si sofferma sullo scandalo che sta colpendo il presidente della Juventus Andrea Agnelli, accusato di avere rapporti con alcuni sostenitori della Juventus legati all''ndrangheta: "Io facevo patti chiari con i tifosi. Stabilivo una modica quantità di biglietti per chi si comportava bene ma guai a chi sgarrava. I tifosi mi conoscevano e sapevano che non si sarebbero potuti permettere colpi di testa. Se la Federazione non vuole che le società abbiano rapporti con i tifosi, mandi lei i suoi funzionari a lavorare con la Digos".