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Moncalvo (portavoce di Al Qaddumi):"Non credo nel buon esito della trattativa.Per me Pallotta non vuole più vendere"

condividi su facebook condividi su twitter Redazione 26-02-2013 - Ore 17:57

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Moncalvo (portavoce di Al Qaddumi):

Il giornalista Luigi Moncalvo ha parlato ai microfoni di Radio Manà Manà Sport in relazione al possibile ingresso in società dello sceicco Al Qaddumi:

"Voglio fare il sunto della situazione. Il signor Adnan non ha mai diffuso la notizia di voler acquistare la Roma.  E' stata la Roma ad aver diramato un comunicato, spinta dalla Consob. Ci sono una serie di date da rispettare. La fonte che ha diffuso le notizie è un comunicato della Roma Spa. Il giorno dopo le azioni sono calate ed è un peccato per i piccoli azionisti. Quello che dobbiamo chiederci è: se gli americani si siedono ad un tavolo e firmano un contratto preliminare hanno assunto le assicurazioni su questa persona oppure no?

Secondo voi se lo fa una persona qualunque non controllano? Io non ho parlato con nessuno. Il sig Adnan ha incontrato più volte Pallotta. Confermo che ieri è andato allaDeloitte&Touche. In passato è vero che ha trattato l'Acqua Marcia e non l'ha presa non per mancanza di soldi, ma perché i consulenti hanno trovato nei bilanci dei problemi che non convincevano. Ha fatto bene visto come è andata a finire. Le domande sono due: è una bufala o no? Qaddumi ha i soldi oppure no? I giornalisti fanno il loro mestiere ed è normale che quando esce un nome sconosciuto vogliano scoprire cosa accade. Normale che se trapela l'intervista in cui si dice che sia un barista cresca il dubbio. Pongo un'altra domanda: se Qaddumi fosse una sola e Pallotta ci si incontrasse sedendocisi al tavolo, in che mani sarebbe la Roma?

Ha attività poco rilevanti in Italia, ma molto più rivelanti all'estero. La prima volta che l'ho visto ho pensato la stessa cosa vostra perché mi aspettavo il solito arabo. Non bisogna badare alle apparenze. Gli ho chiesto se lui volesse lasciare perdere dopo tutta questa baraonda e lui mi ha risposto: no, voglio andare avanti altrimenti sembra che non ho i soldi. Da questa situazione emerge che i due azionisti principali della Roma non comunicano come dovrebbero.

"La trattativa del signor Adnan riguarda soltanto le quote del signor Pallotta. A lui interessava e interessa una cospicua quota del pacchetto di Pallotta, forse Unicredit non è stata informata. L'intervista di Fiorentino dimostra che i due azionisti non si parlano. Vuoi vedere che Unicredit è arrabbiata perché sperava che la trattativa potesse riguardare anche le loro azioni? Forse la notizia dell'arrivo del signor Adnan ha dato fastidio ad altre trattative per il famoso 15%.

I due principali azionisti della Roma vogliono dismettere una parte del loro patrimonio. Pallotta aveva trovato Adnan mentre Unicredit cercava altri soci. In tutto questo chi pensa al bene della Roma? Normale che questo vada ad incidere anche sulla serenità che una società di calcio deve avere. Quando Zeman parlava di mancanza di società forse non sbagliava. Una squadra quotata in Borsa può avere i due principali azionisti che non si parlano? Questa vicenda rischia di lasciare morti e feriti.

Se io fossi un ricco che volesse investire sul calcio e pensasse ad una squadra con dei tifosi eccezionali come la Roma, con queste condizionì, non investirei mai. La Roma rischia di non trovare investitori per dieci anni. Se il sig Adnan non avesse dato garanzie, perchè avrebbero firmato un accordo?

Se il signor Pallotta firmasse un accordo senza accertarsi delle possibilità finanziarie di una persona la cosa mi lascerebbe perplesso. Se entrerà e firmerà, entreranno tre nuovi componenti nel Cda che andranno al posto di quelli che ci sono e uno di loro prenderà il ruolo di vicepresidente. Come fa Pallotta a dire che resterà al comando? Se una persona mette una certa somma non è che possa andare solo in tribuna la domenica, deve partecipare a tutte le iniziative comprese la scelta dell'allenatore e dei giocatori.

La situazione è questa: o Al Qaddumi manda tutti a quel paese certificando una bufala oppure va avanti; ma vuole vedere anche chi avrà al suo fianco. Di certo davanti a uno che fa due comunicati e nel secondo dice che continuerà a gestire, Adnan vuole capire bene con chi avrà a che fare. Qaddumi non ha legami di sangue, ma ha rapporti di lavoro in un paio di casi con due società cui fa capo Al Qaddumi. Davanti a me ho tre pagine che dovevano essere lette in una conferenza stampa a Trigoria e la data prevista era il 21 gennaio.

In quel momento era aperta la campagna acquisti e si parlava della cessione di Osvaldo e Stekelenburg e della battuta di Zeman sulla società, allora si è fermato tutto. Si è voluto aspettare per fare la conferenza stampa perchè poteva andare a intaccare la situazione. Lui diciamo che è intervenuto, perché ha detto: investo dei soldi e mi vendete Stekelenburg e Osvaldo che è il futuro della Roma?"

"Fino a domenica era tutto tranquillo. Dopo l'intervista di Fiorentino sono cambiate le carte in tavola. Pallotta si è accorto che Unicredit non sta zitta, mentre Al Qaddumi ha iniziato a pensare: mi mettete con le spalle al muro per non farmi entrare oppure per farmi entrare senza pendere decisioni? Normale che se entro qualcuno deve abbandonare un po' di potere".

Perché hanno firmato un preliminare di accordo se non avevano delle garanzie? Pallotta gli ha chiesto le garanzie?
"Io non firmerei mai senza un minimo di garanzia. Adesso si è aperta un'indagine della procura. L'indagine non è su Al Qaddumi, ma sulle ipotesi si aggiotaggio sul titolo della Roma. Questo non è un vantaggio per il signor Qaddumi".

Hai accertato che lo sceicco fosse vicino alla Roma anche in passato?
"Pallotta, quando ha firmato il preliminare ha scremato alcuni altri partner. Non solo ha verificato chi è Adnan ma ha scelto quel partner anzichè altri. Siamo davanti a due fattispecie per cui la Roma spa ha ritenuto che quella fosse la trattativa più seria. E' una trattativa che va avanti da 3 mesi, da prima di Natale".

C'era quindi esigenza di liquidità?
"La Roma quest'anno non ha speso ma investito. Ha acquistato calciatori pagando ma investendo sul futuro come Florenzi e Lamela. Il problema è che ci sono due azionisti di maggioranza uno dei quali è un azionista del fondo e l'altro è una banca alla quale bisogna fare un monumento".

L'esistenza della Roma la si deve solo alla banca?
"I due azionisti non si parlano come si evince dal comunicato. Bisogna riconoscere e dare atto che se non ci fosse stata Unicredit la Roma non sarebbe stata in salute".

E' stato Pallotta ad andare dallo sceicco o viceversa?
"Si sono trovati. Da una parte c'era la manifestazione di interesse di Adnan nell'investire nel calcio. Non so chi abbia fatto la telefonata, sono onesto".

Per quale motivo lo sceicco è andato da Pallotta e non da Unicredit?
"Perchè ha ritenuto che le condizioni che poteva offrire sarebbero state più facilmente accettate. Dopo l'intervista di Fiorentino a Il Messaggero c'è stato un passo indietro da parte della Roma motivo per il quale lo sceicco sta pensando sulla trattativa. Gli ho consigliato di andare avanti per salvaguardare la sua immagine. Se tutto dovesse saltare Adnad mostrerà tutte le carte per dimostrare chi ha sbagliato e giocato in questa trattativa. Si sta vivisizionando questo sceicco per scoprire chi è ed ho provato a darvi qualche elemento".

Prima aveva detto che lo sceicco voleva andare avanti?
"Vuole. Ma come in ogni matrimonio bisogna controllare le condizioni".

Se Adnan ha firmato il preliminare senza che ci fossero le garanzie...
"Io vi sto dando la versione della nostra parte. Non conosciamo la controparte".

Possibile ipotizzare che non sia andato da Unicredit perchè era già presente nelle offerte vincolanti nel 2011 quando venne scartato dalla banca?
"No. E' andato da Pallotta perchè la quota di Pallotta è più alta di quella di Unicredit".

Ma nel 2011?
"Unicredit aveva altri dirigenti. Allora c'era Profumo. Lui non fece offerta vincolante perchè altrimenti non si sarebbe rimesso in questa vicenda. Lo sceicco aveva in mente di contattare Pallotta per diventare lui l'azionista di maggioranza. La sua intenzione era quella di arrivare al controllo".

Ci sarà un nuovo incontro a breve?
"Spero perché altrimenti significherà che tutto salterà per aria".

Ci sarà il viaggio a Boston?
"No. Né ieri, né oggi. Non è previsto".

Prima ha parlato di disponibilità finanziaria elevata.
"Non ho visto la montagna di lingotti d'oro. Ha fatto anche delle cose che non condivido come ad esempio l'intervista a Il Tempo di lunedì, con quella fotografia. Sarei stato in silenzio al riparo da tutto andando avanti. La sua scelta è diversa. Ciò dimostra che non ho potere d'influenza su di lui. Io dico che tutti quei soldi non li ho visti. Se lo faranno andare avanti sarà una svolta epocale per la Roma altrimenti no".

Sai che le tue parole potrebbero influenzare anche l'andamento del trend borsistico della Roma?
"Io ho molto rispetto. Quando l'Ansa ha pubblicato il lancio con il nome di Adnan avevo preparato un comunicato poi non messo perchè non ci riguardava: Il sig. Adnan comunica che in merito alle indiscrezioni riguardo la trattativa intende affidarsi alla riservatezza per rispetto della Consob e dei piccoli, ma preziosissimi, azionisti dell'As Roma spa. Non avevamo titolo di farlo, avrebbe dovuto la società giallorossa motivo per il quale la Consob ha chiesto un suo intervento con un comunicato. Il comunicato di Pallotta e Unicredit è diverso da quello della Roma spa. La cosa è molto strana e infatti è stato messo in luce da Fiorentino su Il Messaggero".

Nella vicenda che ruolo hanno avuto lo studio legale, Baldini e Padovano?
"Non lo so da parte della Roma che ruolo abbia avuto lo studio legale, ha redatto il preliminare ma non lo so. Con Baldini non ho parlato".

Pensi che la trattativa andrà in porto?
"Sono pessimista sull'esito positivo del 14 marzo. Le cose si sono messe in maniera tale per cui non c'è più la volontà del venditore, di vendere. Se tu firmi un preliminare vuol dire che hai preso delle informazioni. Quando firmi si sottintende che ci sia stato un lavoro di assunzione di informazioni".

Ti aspetti un comunicato dalla Roma?
"Non ho nulla da nascondere".

Da direttore della Padania parlasti male dei tifosi della Roma. Vuoi aggiungere qualcosa?
"Ci fu anche un provvedimento disciplinare nei confronti del titolista. Ero in televisione quella sera. Una scusa oggettiva per l'omesso controllo essendo io direttore. Il titolo lo vidi solo la mattina dopo. Mi giunsero 15000 mail. Quel titolo non l'avrei mai fatto ma la reazione fu legittima perchè quella fu una cosa offensiva, volgare".

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