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NICCHI: "c'è chi si lamenta di arbitri e poi è assente..."

condividi su facebook condividi su twitter Redazione 27-01-2014 - Ore 16:10

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NICCHI:

"È andata molto bene, non solo per la grande partecipazione ma anche per il clima veramente cordiale, disteso e costruttivo", ha spiegato Nicchi, sottolineando: «Leggiamo tutti i giorni di richieste di spiegazioni e questa è la sede per farsele dare e per capire perchè l'arbitro ha preso certe decisioni. Siamo qui spiegare i nostri errori. Dietro ogni errore c'è una motivazione». «Non sono più chiacchiere che uno, più o meno bravo si inventa. Abbiamo mostrato fatti di campo in cui sono coinvolti arbitri, giocatori, allenatori», ha dichiarato il presidente degli arbitri al termine dell'incontro, a cui hanno partecipato fra gli altri gli allenatori di Juventus e Roma, Conte e Garcia, e il viceallenatore del Milan Tassotti. «Abbiamo fatto vedere i nostri errori e le cose fatte bene - ha aggiunto Nicchi -. Emerge che il calcio ha tanti modi di vedere e qua si può trovare il punto di caduta dal punto di vista regolamentare. Alla fine emergono cose semplici: se a fine stagione si pone l'attenzione sui 5 errori clamorosi degli arbitri dell'annata, oggi potrei dire che ci sono 500 casi di cui potremmo parlare che non riguardano gli arbitri» C'è chi ha tante cose da dire e poi qui non dice niente, c'è chi che non conosce bene alcune norme, rischia di creare problemi agli arbitri e fare danni in campo alla propria società». Lo ha detto il presidente dell'Aia, Marcello Nicchi, dopo l'incontro con capitani, allenatori e dirigenti, cui non ha partecipato l'allenatore dell'Inter, Walter Mazzarri, ma il suo vice Nicolò Frustalupi. «A chi mi riferisco? A quelli che erano assenti - ha chiarito -. A meno che non sei assente giustificato, vuol dire che...»

Il dato relativo alle ammonizioni (4.81 a partita) è leggermente più alto negli ultimi due anni per la scelta di avere un atteggiamento più intransigente da parte degli arbitri. Diminuite invece le espulsioni (0.27 rispetto allo 0.32), soprattutto quelle per condotta gravemente sleale, mentre salgono ancora quelle per proteste. Migliorato, invece, il comportamento degli allenatori: allontanati dal campo solo 22 tecnici (32 un anno fa), per un totale di 23 comprendendo il personale in panchina (rispetto a 35). Per quanto riguarda i rigori assegnati (0.31 a partita rispetto allo 0.35 di un anno fa) il trend è lo stesso dell'ultimo quinquennio. Al termine del girone d'andata ogni arbitro non ha avuto più di due designazioni per la stessa squadra, con l'obiettivo di arrivare ad un massimo di 4 alla fine del campionato. Con l'ausilio dei filmati, Braschi ha poi analizzato le principali situazioni relative alle novità su alcuni degli aspetti che più hanno fatto discutere: fuorigioco, proteste, simulazioni e trattenute. In serie A si gioca di più e si fischia sempre di meno. È quanto emerge dai dati relativi alla prima parte della stagione 2013-2014, illustrati dal designatore Stefano Braschi in occasione dell'incontro fra arbitri, dirigenti, allenatori e capitani dei 20 club del massimo campionato che si è svolto oggi a Milano. La media dei falli scende per la prima volta sotto i 30 a partita (29.46), segno che le partite sono meno frammentate rispetto al passato (nel 2007-2008 la media era di 38.76). La serie A si allinea agli altri principali campionati europei, tutti comunque distanti dalla media falli registrata nella Premier League inglese (22.21). Positivi i dati sulle segnalazioni dei fuorigioco da parte del gruppo di 40 assistenti: in totale sono state fatte 2077 valutazioni (984 alzati e 1093 non alzati), che sono 109 a giornata e 10,9 a gara. Gli errori sono stati in tutto 32 con una media complessiva dell'1.54% (media errori a giornata 1.68, a gara 0.17). Praticamente dimezzato il numero degli errori rispetto alla stagione 2012-2013 (63 con una media complessiva del 2,94%). «I nostri arbitri si applicano con passione, serietà e sacrificio per dare sempre il meglio. È stata finora un'annata positiva, nella quale stiamo facendo crescere un gruppo davvero valido, formato da grandi uomini ancora prima che atleti», ha affermato il presidente dell'Aia, Marcello Nicchi. «Vogliamo migliorare ulteriormente la cooperazione in campo e fuori -ha aggiunto- e favorire reciproca conoscenza e apprezzamento del lavoro di ognuno».

Fonte: ANSA

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