Breaking News

Okaka, l'enfant prodige giallorosso che ha battuto Balotelli

condividi su facebook condividi su twitter Di: Eduardo Barone 19-11-2014 - Ore 18:30

|
Okaka, l'enfant prodige giallorosso che ha battuto Balotelli

Per molti il gol di ieri è stato siglato da un giocatore come tanti altri, un buon attaccante come ce ne sono parecchi in circolazione, che si sta mettendo in mostra particolarmente in questa stagione. Per altri, invece, quel qualcuno non è chiunque, nè nessuno, ma Stefano Okaka. La punta che ora sta brillando alla Sampdoria e da ieri anche in Nazionale ha il perfetto pedigree richiesto dal ct Conte: fatica, tenacia, generosità, umiltà e tanta, tanta, buona volontà. E' sicuro quindi che il tecnico barese quando ha detto che "c'è poca voglia di faticare nel gruppo" non si riferisca a lui, con un passato pieno di gavetta, a volte delusioni e amarezze che l'hanno fortificato, fatto crescere, mentre nel frattempo qualcun altro, giovane come lui, si prendeva da divo le luci della ribalta. Il riferimento a Mario Balotelli è ovvio e scontato. Lui e Okaka sono tanto vicini quanto distanti. Entrambi giovani e simboli di una nuova Italia multirazziale che dice no alle discriminazioni ma opposti per comportamenti dentro e fuori dal campo.

LA SUA STORIA-  Stefano Okaka, originario di Castiglion del Lago, un paesotto umbro di 15mila anime, inizia a giochicchiare nel Cittadella prima di essere notato dagli osservatori della Roma e da Bruno Conti (su consiglio di Zibi Boniek), che lo portano a 14 anni nel roster giovanile giallorosso. Il "piccolo" Okaka è già sviluppato bene fisicamente, tanto da essere chiamato precocemente prima da Alberto De Rossi in Primavera e poi da Luciano Spalletti in prima squadra. E' la stagione 2005-06 e Okaka, a soli 16 anni, debutta nella Roma dei grandi contro l'Aris Salonicco in Coppa Uefa. Spalletti se lo coccola come un figlio. In un Roma-Juventus, ad un certo punto del secondo tempo, lo manda a scaldare e prima di farlo entrare e buttarlo nella mischia gli dice: "Vai Stefano, e segnami con il frontone!" riferendosi alla sua grande e robusta fronte. Okaka cresce piano piano e cerca di farsi largo nella formazione giallorossa. Ci riesce a stento, assaporando pochi bocconi di partite e molte stagioni in prestito. Con la Roma tuttavia si toglie qualche gioia, come il famoso gol con colpo di tacco contro il Siena all'ultimo minuto nel 2010, che lo ha fatto correre sotto la Curva Sud ad abbracciare i tifosi esplosi di gioia. Una giornata favolosa che però viene oscurata dalle successive stagioni segnate dall'anonimato (Fulham, Bari, Parma, Spezia e ancora Parma), prima di trovare finalmente i gol e la continuità con Sinisa Mihajlovic alla Sampdoria.

RINASCITA- Per molti quindi l'esultanza di ieri ha significato poco, per chi invece l'ha seguito fin da ragazzino quella faccia bonaria, pacioccona, a fare da contorno a quegli occhi sinceri è sembrata molto familiare. E poco importa se, come dicono molti, non ha i mezzi tecnici di un campione, non ha la qualità di Balotelli. Ieri Okaka ha dimostrato che anche solo con merito, grinta e voglia di lottare si può andare avanti, nel calcio come nella vita. Ieri Okaka ha battuto Balotelli. 

Hai apprezzato questo articolo?
Puoi sostenere Insideroma aderendo al progetto di crowdfunding!

Partecipa!

commentiLascia un commento

Nome:  

Invia commento

chiudi popup Damicom