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Olanda, autobiografia di Wim Kieft: un uomo solo, tanto vino e una montagna di coca"

condividi su facebook condividi su twitter Redazione 08-10-2014 - Ore 13:49

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Olanda, autobiografia di Wim Kieft: un uomo solo, tanto vino e una montagna di coca

Wim Kieft ha vinto tanto in carriera, ma ora lotta tutti i giorni con un problema non da poco. L’ex Pisa e Torino (51 anni oggi) rivela tutto nella sua autobiografia “Kieft”. “Chi vuol leggere di strip bar, folli corse notturne in auto e sesso con modelle ha sbagliato libro. Non c’è niente di selvaggio in un uomo solo in una camera d’albergo, con 4 bottiglie di vino e una montagna di coca”, confessa l’olandese.

Nel 2013 l'ex calciatore è riuscito a fare un passo importante, dopo essere tornato per la terza volta nella clinica di Best: "Almeno per la cocaina, perché sull’alcol ci sto lavorando. È un processo lungo e difficile, frequento ogni giorno le riunioni del Narcotics Anonymous, interiorizzando il loro motto: se ti svegli alle 6 di sera, ricordati che la tua malattia è già in piedi da un’ora. Al primo incontro col medico dissi: Sono Kieft, penso lei sappia con chi stia parlando. E lui: Sì, con un tossico che ha un disperato bisogno di aiuto".

A soli 20 anni, ha vinto la Scarpa d'Oro con l'Ajax. La vità di Kieft però non è mai stata facile: "Mi sono sempre sentito inadeguato. A Parigi, mentre mi consegnavano la Scarpa d’Oro, pensavo: ecco un perdente in giacca e cravatta. Guardavo Platini e Paolo Rossi accanto a me, si muovevano disinvolti, io me la facevo sotto". L'olandese parla anche del suo rapporto con le donne: "La mia prima ragazza l’ho avuta solo a 19 anni, ed è poi diventata mia moglie - i due ora sono divorziati - Il mio complesso di inferiorità scompariva solo quando bevevo: a 17 anni presi la mia prima sbronza, alla giornata di pesca con l’Ajax".

Kieft racconta anche dei suoi anni in Italia: "Arrivai a Pisa e c’erano 35 gradi. I primi mesi volevo scappare, al terzo anno avrei voluto rimanere in Italia in eterno, nonostante, al Toro, Radice mi disse che dopo l’infortunio al ginocchio non sarei più tornato quello di prima. Ma mi cercò il Psv, uno squadrone, e così me ne andai". Dopo l'ultima avventura con la squadra di Eindhoven, con cui vinse una Coppa dei Campioni nel 1988, cominciano i problemi con la droga: "Ho provato la coca per la prima volta a 33 anni, in discoteca. Da allora ne avrò sniffata una quantità pari a mezzo milione di euro. Oggi vivo con 20 euro al giorno, se ne avessi 100 li spenderei tutti. Giro in treno e in bici, non posso permettermi un taxi. Il piano di rientro dai debiti con lo Stato lo gestisce il mio manager. Per fortuna il lavoro, da opinionista o commentatore tv, non mi manca. Mi facevo perché mi piaceva e ho continuato perché non potevo più farne a meno, come un tossico qualsiasi".

Fonte: tgcom24.mediaset.it

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