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Pacciani, dip. Urbanisitica: "Con la delibera Raggi avviata fase di revisione per lo stadio della Roma. Entro il 30 giugno l'Assemblea potrà esprimersi"

condividi su facebook condividi su twitter Redazione 19-04-2017 - Ore 13:58

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Pacciani, dip. Urbanisitica:

"Con la delibera della Giunta Raggi è stata avviata una fase di revisione dell'intervento alla luce dei nuovi indirizzi dell'amministrazione, che dovranno concretizzarsi in un ulteriore passaggio fondamentale che è la delibera di interesse pubblico dell'Assemblea capitolina, che come la 132 dovrà ridefinire in termini qualitativi e quantitativi l'intervento nel suo complesso individuando le opere di interesse pubblico e le volumetrie assentite al privato. Il proponente Eurnova sta revisionando le sue progettazioni in accordo con le indicazioni date con la delibera di Giunta al fine poi di consentire le valutazioni dell'amministrazione che sfoceranno nella delibera di Assemblea". Questo è quanto ha detto Fabio Pacciani, direttore della direzione Pianificazione generale del dipartimento Urbanistica nel corso della seduta della commissione capitolina Trasparenza dedicata alle problematiche relative al nuovo stadio della Roma. "In questo frangente si è inserita la chiusura della conferenza dei servizi che era centrata invece sul progetto originario, quello con i grattacieli, con esito negativo rinviando alle controdeduzioni del proponente in merito al procedimento di istituzione del vincolo architettonico sull'ippodromo di Tor di Valle, che se confermato diventerà definitivo e vincolante per tutti e chiunque dovrà rispettarlo. I proponenti hanno 80 giorni da febbraio per le controdeduzioni e poi partiranno i 120 giorni da parte della Soprintendenza: fino ad allora, comunque, l'area va considerata vincolata. Il progetto che i proponenti stanno realizzando dovrebbero già starne tenendo conto".

"Ereditiamo una delibera che viene dal passato, quando non si sono mai posti i problemi di vincolo architettonico e idrogeologico che sono usciti improvvisamente dopo. Tutto questo però andrebbe fatto prima di un progetto, tra l'altro un progetto molto consistente in termini sia di fondi privati che pubblici in termini di oneri su opere pubbliche". Ha spiegato Monica Montella, consigliera del M5S. Secondo Italia Nostra, invece: "L'archeologia preventiva è indefettibile, quello accaduto con la metro C ci fa capire che il progetto è infattibile se non si ottiene prima il nulla osta della Soprintendenza"

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