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Pallotta e la Curva Sud, dieci giorni per “venirsi incontro”

condividi su facebook condividi su twitter Di: Marco Madeddu 29-11-2015 - Ore 09:40

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Pallotta e la Curva Sud, dieci giorni per “venirsi incontro”

MARCO MADEDDU - Sarà un Olimpico militarizzato, più del solito, quello che domani ospiterà la gara tra Roma e Atalanta. Del resto, la situazione che si è generata con gli attentati di Parigi non permette di procedere diversamente, almeno per il momento. «I controlli – ha sottolineato il Responsabile della biglietteria della Roma e Delegato alla Sicurezza, Carlo Feliziani – saranno inevitabilmente più serrati. Alla verifica dei biglietti e dei documenti si aggiungeranno le perquisizioni e i body check, per evitare che possano accedere allo stadio persone pericolose. In alcuni settori, come la Curva Sud, ci saranno quattro controlli: prefiltraggio, bolla di accesso, tornelli e ingresso».

Modificato anche il piano di viabilità. «Ci sarà - ha aggiunto il dirigente giallorosso - una chiusura ad ampio raggio: dalle 12 saranno impediti gli ingressi da Lungotevere Maresciallo Diaz, Lungotevere Maresciallo Cadorna, Piazzale della Farnesina e Ponte Duca d'Aosta. Il parcheggio sarà consentito nelle zone limitrofe, per far sì che non ci siano troppe macchine intorno allo stadio: in caso di emergenza l'area circostante l’impianto deve essere libera. Coloro che hanno i titoli d'accesso in Tribuna Tevere non potranno più accedere dal tradizionale varco di Piazza De Bosis, perché lì, solitamente, si creano file e assembramenti, potenzialmente pericolosi. L'accesso in Tevere è stato quindi spostato a piazzale Dodi o da viale delle Olimpiadi. Da Piazza De Bosis potranno continuare ad accedere coloro che hanno i biglietti per la Curva Sud e i Distinti Sud».

Disposizioni che hanno portato a modificare anche il piano di raccolta degli alimenti promosso con da Roma Cares. L’iniziativa, denominata Food Day, consentirà la distribuzione dei generi alimentari alle mense della capitale in occasione dell’avvio dell’anno giubilare. L'invito è quello di portare con se mais e pelati e consegnarli negli appositi punti di raccolta, che però, proprio a causa delle disposizioni di sicurezza, sono stati “allontanati” dallo stadio (si troveranno in piazza Maresciallo Giardino e in piazza Mancini).

In questo panorama sembra impossibile risolvere la problematica sollevata a inizio stagione dalla Curva Sud riguardante controlli e barriere, ma la Roma non demorde. Del resto, la nomina di Sebino Nela a Supporter Liaison Officer(addetto ai rapporti con la tifoseria) è la conferma della volontà di portare a termine la missione che, probabilmente, vivrà un momento decisivo tra circa dieci giorni.

Intanto il lavoro dell’ex difensore giallorosso, per quanto ancora non definito nei dettagli, è iniziato. I motivi della protesta sono stati “condivisi” e adesso si procede per trovare il modo di “inserirli” nelle discussioni istituzionali. La Roma comprende il disagio dei tifosi e avverte l’esigenza di riportarli all’interno della Curva. La presenza di Pallotta, atteso a Roma intorno all’8 dicembre, servirà anche a questo (oltre che a “portare” in Regione il progetto definitivo dello Stadio di Tor di Valle e a caricare la squadra in vista della decisiva gara di Champions League contro il Bate Borisov). L’idea, infatti, è quella di presentarsi di nuovo al tavolo di Questura e Prefettura, stavolta in prima persona (i colloqui dei delegati alla sicurezza, Feliziani in primis, sono proseguiti anche in questi giorni, se non altro per mettere a punto il piano necessario al controllo dell'ordine pubblico dopo i fatti di Parigi). Pallotta cercherà di esporre un piano alternativo a quello attuale, o integrativo, anche se una mossa in tal senso verrà chiesta direttamente al Ministro dell’Interno, Angelino Alfano. E’ lui, legittimamente, ad aver inasprito le “regole da stadio”, è a lui che la Roma ha intenzione di chiedere una mediazione sull’argomento. Va bene introdurre regole più rigide per risolvere le criticità del momento ma, parallelamente, c’è bisogno di un piano di reintegro e crescita del pubblico all’interno di tutti gli stadi italiani, Olimpico di Roma compreso. Se la direttiva europea è quella di procedere verso l'abbattimento delle barriere, si fa fatica a capire perché a Roma (e non in Italia) si proceda in maniera contraria.

A onor del vero le possibilità di persuadere le istituzioni a cambiare le regole in corso sembrano davvero poche, ma la Roma ci proverà, schierando Pallotta in prima linea. Il tentativo di ricucire lo strappo con la tifoseria, del resto, ha già vissuto il suo prologo, ma per un soddisfacente epilogo non resta che dar vita a qualche atto concreto. Una mano, però, la società giallorossa se la aspetta anche dalla propria tifoseria. Tornare allo stadio, “sopportando” per qualche settimana la divisione della Curva, potrebbe fornire lo strumento decisivo per far compiere un passo indietro a Gabrielli e D'Angelo che, in tal senso, hanno già lasciato intendere di essere pronti a un parziale dietrofront. «Tornate allo stadio – ha esortato il Prefetto – comportatevi bene, e vedrete che le barriere non sono fatte di cemento armato: si possono anche togliere». Appello caduto nel vuoto, visto che anche domani lo stadio registrerà i soliti vuoti. In generale l'affluenza sarà tra le più scarse della stagione: attesi non più di trentamila tifosi, quasi tutti sistemati “intorno” alla Curva Sud.  

Fonte: a cura di Marco Madeddu

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