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Riaprite quelle Curve senza se e senza ma

condividi su facebook condividi su twitter Di: Gabriele Nobile 17-02-2014 - Ore 20:24

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Riaprite quelle Curve senza se e senza ma

La discussione sulla chiusura delle curve è diventata stucchevole. Anche il management di AS Roma, in maniera decisa ha fatto sentire la sua voce, oltre ad aver presentato invano due ricorsi (uno alla Corte di Giustizia della FIGC ed un altro in extremis all’Alta corte di Giustizia del Coni), attraverso le parole del suo Direttore Generale ed Avvocato Mauro Baldissoni, che prima del match vittorioso contro la Sampdoria ha dichiarato: "È difficile anche commentarla. C’è una norma non definita, esistente dal ’94, ma mai applicata. E ritenuta discutibile anche da Michel Platini. Una norma che si è rivelata incoerente perché punisce in maniera quasi incomprensibile. Parleremo con il presidente Frattini e con tutta l’Alta Corte, anche di aspetti procedurali, perché il giudice di primo grado non motiva. Vediamo se qualcuno riuscirà ad entrare nel merito, dandoci delle motivazioni".

Non entreremo nei meriti di cavilli giuridici o di quelle che saranno le strategie dei legali della Roma per far riaprire le Curve, in tempo per il big Match contro l’Inter. Ci limiteremo ad analizzare il danno d’immagine che solamente una norma come questa, può recare ad un club importante come la Roma e a tutto il movimento del calcio Italiano, che continuando così continuerà a perdere il passo nei confronti degli altri campionati Top in Europa.

La Roma non è stata la prima, ma probabilmente sarà l’ultima che verrà squalificata. Visto che anche nei piani alti dei palazzi che contano (??!!) si sono resi conto che porre in essere una norma come questa ( ricordiamo in vigore dal 1994) ha penalizzato e creato un danno d’immagine forse più grande del male stesso riuscendo ad enfatizzare un fenomeno, che fino a qualche settimana fa era solamente circoscritto al sano sfottò tra le tifoserie. Proprio per questo motivo i geni ed amministratori del sistema calcio, hanno pensato di abrogare questa norma così palesemente inutile, dopo averla modificata per ben due volte ad agosto ed ottobre 2013.

Il motivo per il quale la Roma non ha vinto il suo ricorso ( tecnicamente facilissimo da vincere, visto l’incompletezza e la lacunosità della norma stessa) ha una sola motivazione ed è politica, ovvero di non creare giurisprudenza per il futuro ( anche se poi la norma verrà sicuramente abrogata a fine stagione) e di non suscitare l’ira della rivale per la corsa allo scudetto: la Juventus, che ha già scontato la chiusura della curva dello “Juventus Stadium” in precedenza. Proprio il fattore Juve, rende la cosa molto più complessa di quanto in realtà lo sia. Aldilà di come la società torinese abbia gestito la chiusura delle curve stesse, “Invitando” tanti bambini rumorosi, raggirando di fatto la chiusura della curva stessa (per la cronaca i cori dei piccoli fans Juventini non proprio oxfordiani sono stati sanzionati con una mini multa da 5.000 euro).

Domani la società giallorossa presenterà il terzo ricorso all’Alta Corte del Coni, probabilmente non si vedrà luce neanche in questo terzo round, e quindi l’unica strada percorribile sarà quella di rivolgersi alla giustizia ordinaria con un ricorso d’urgenza al TAR del Lazio.

In un paese dove la giustizia ha dei tempi lunghissimi con un parlamento dove per anni sono entrati politici che dell’odio verso la capitale hanno fatto un dogma ( Napoli, Roma, cosa cambia?) forse è da chiedersi se i componenti del sistema calcio non debbano prendere la palla al balzo per stralciare senza se e senza ma una normativa ridicola rimettendo al centro dell’attenzione non un coro becero, ma che comunque (sbagliando) è entrato nell’intercalare della gente comune, bensì il fatto che ad uno evento sportivo, per di più in una città come Roma, che si candiderà per ospitare le prossime Olimpiadi, ci sia bisogno della gente e del pubblico. 

Abbiamo bisogno della gente per rendere lo Show uno spettacolo vero, e non una desolante rappresentanza di 22 giocatori in mutande di gioco e di 8 telecamere che riprendono un evento, ma senza i protagonisti principali e primi attori, ossia coloro che pagano lo stipendio (parliamo dei tifosi) anche a questi vetusti politicanti sportivi, mai innovativi e sempre più attaccati alla loro poltrona che puzza di vecchio, come il calcio che rappresentano, quello Italiano…E, soprattutto, ci permettiamo un consiglio.  Anzi, sai che facciamo? Lo intoniamo come un coro:   "Concentratevi sulle cose serie"  - Adesso squalificheranno anche noi?

P.S.

Ci piace comunque analizzare come i dirigenti della squadra giallorossa non si siano mai nascosti dietro dichiarazioni di facciata e compiacenti.  Suggeriamo ( in caso di sconfitta in tribunale) di scendere allo stesso livello del club di Torino e di aprire le Curve, chiedendo una deroga ( che ovviamente non potrà non essere accolta, visto il caso dei “Bambini Juventini”) e di riempire i settori chiusi..invitando i Parroci ed i bambini delle tante diocesi della capitale…

Perchè è vero che la strada della Roma è quella giusta, ma si sa.. le vie del SIGNORE, quelle si che sono infinite.....

 

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