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Ricorso del Cagliari al TAR del Lazio, si riapre il caso

condividi su facebook condividi su twitter Redazione 19-04-2013 - Ore 18:09

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Ricorso del Cagliari al TAR del Lazio, si riapre il caso

(ANSA) Cagliari-Roma non è ancora finita. Il caso, che pareva chiuso dopo la sentenza dell'Alta Corte di Giustizia del 18 marzo scorso, si riapre. Dopo quello della Sardegna, un altro tribunale amministrativo, questa volta del Lazio, si pronuncerà a breve sull'ennesimo ricorso della società sarda. Il tribunale ha fissato l'udienza mercoledì della prossima settimana. Se il Tar laziale dovesse dare ragione al club di Massimo Cellino la partita, non disputatasi, potrebbe giocarsi prima della fine del campionato. Con possibili contraccolpi sulla classifica in chiave coppe europee. Tanto che non è escluso che le altre società interessate a Champions e Europa League, potrebbero addirittura decidere di costituirsi in giudizio. Il ricorso - spiega il prof. Enrico Lubrano, che difende il Cagliari davanti al Tar del Lazio - si fonda, tra l'altro, sul fatto che la decisione della giustizia sportiva sullo 0-3 a tavolino a favore dei giallorossi «trova il suo presupposto fondamentale nel provvedimento di differimento della stessa partita adottato dal Prefetto di Cagliari, poi annullato retroattivamente con sentenza del Tar della Sardegna». Il che comporta la perdita di efficacia giuridica automatica o l'illegittimità derivata del provvedimento assunto. «L'obiettivo del ricorso - continua il legale, che assiste il club sardo assieme all'avv. Mattia Grassani - è di ottenere un ordine di giocare la gara in questione (mai effettivamente disputata) prima della conclusione del presente campionato di Serie A, quale misura costituente il risarcimento», mediante reintegrazione in forma specifica (in conformità con quanto sancito dalla Corte Costituzionale (sentenza n.49/2011), «degli interessi della società ricorrente e dell'intero movimento calcistico (garanzia di regolarità del campionato), illegittimamente lesi dai provvedimenti della giustizia sportiva». Sulla tempistica dei giudizi della giustizia amministrativa, l'udienza del 24 aprile del Tar del Lazio è stata fissata «al fine di consentire - conclude il legale del Cagliari, che ironia della sorte dal 1997 al 2000 è stato uno dei legali della Roma - la trattazione dell'eventuale appello innanzi alla sezione sesta del Consiglio di Stato alla Camera di Consiglio del 7 o del 14 maggio, in modo che, in caso di accoglimento del ricorso, l'ordine di giocare la gara e in questione possa essere effettivamente eseguito prima della fine del campionato». Rimane il problema dello stadio. La partita, che avrebbe dovuto giocarsi lo scorso 23 settembre a Is Arenas, saltò, nonostante l'ok della prefettura per le porte chiuse, a causa dell'invito della società sarda ai propri tifosi di andare lo stesso allo stadio. La contromossa della prefettura fu il rinvio della gara a data da destinarsi. I giallorossi, che erano già a Cagliari, ritornarono a Roma, ma la società chiese e poi ottenne la vittoria a tavolino. La decisione del giudice sportivo fu confermata in secondo grado. Poi ci fu un fatto nuovo: l'accoglimento da parte del Tar della Sardegna del ricorso presentato dal club di Cellino contro la decisione del prefetto Giovanni Balsamo di rinviare la gara. Sentenza che però non fece cambiare idea ai giudici sportivi: 0-3 confermato anche in terzo grado. Di qui la decisione del Cagliari di rivolgersi al giudice amministrativo. Entro pochi giorni la risposta del Tar del Lazio, ma forse non basterà. La speranza del Cagliari è che comunque si giochi entro la fine del campionato, anche a Trieste

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