Breaking News

Robot a Roma

condividi su facebook condividi su twitter Redazione 12-10-2016 - Ore 15:46

|
Robot a Roma

GINO CASTELLI - L’intelligenza artificiale cambierà il mondo? Partendo da questo interrogativo carico di elementi letterari, cinematografici, scientifici ed artistici si terrà nella biblioteca Guglielmo Marconi la manifestazione “Robot tra noi”, dal 3 al 31 ottobre. Una serie d’eventi rivolti ai temi della robotica che tanto permea il contemporaneo. S’inizia lunedì 3 ottobre con la rassegna di film “Aspettando Robot” imperniata sul problematico rapporto tra uomo e macchina. La kermesse cinematografica è stata ideata dal team di Lifelong Learning Scientific (LLS-Team*) per il progetto di Servizio Civile (2015/16) dell’Ufficio Biblioscienza di Biblioteche di Roma. Ogni lunedì alle ore 17 verranno programmati i film di fantascienza: The net di Irwin Winkler, Her di Spike Jonze(Premio Oscar miglior sceneggiatura originale 2014), S1m0ne di Andrew Niccol, Ex_Machina di Alex Garland, Io, Robot di Alex Proyas(tratto da “Io, Robot” dello scrittore di fantascienza Isaac Asimov, in cui vengono descritte le Tre leggi della robotica). Si prosegue mercoledì 5 con lo spettacolo teatrale “Aspettando robot” con i lettori Ad Alta Voce della biblioteca e la partecipazione di Giuseppe O.Longo. Brani tratti sai racconti di Primo Levi e Giuseppe O.Longo (a cura dei Volontari del Servizio Civilw Nazionale)

Dal 13 al 26 ottobre la mostra contemporanea “Robot ergo sum” a cura di Pier Luigi Manieri espone le opere di Giampaolo Atzeni, Daniele Carnovale, Fernando Di Nucci, Lucio Fabale, Easypop, Esteban Villalta Marzi, Giancarlo Montuschi si concentra sull’analisi della fenomenologia della macchina, osservandone tanto i suoi significati archetipici quanto la sua influenza nell’immaginario fantascientifico.

“Partendo da questa premessa, - scrive il curatore -  il titolo  “Robot ergo sum” allude, tanto all'intelligenza, quanto sottende  all'identità.  Suggestioni che proprio Asimov esplora in Io, Robot tra il 1940 e i dieci anni successivi. Mediante la loro personale estetica, Gli artisti  restituiscono        l’essenza stessa dell’automa, accostandosi a quel “sentire” comune che trova   rappresentazione in oltre cento anni di letteratura, cinema, cartoni animati, serie televisive, fumetti.  Nella loro azione, amplificano la portata “iconica” dello “spirito nella macchina” laddove la narrazione,  assunti i canoni del mito diventa archetipo. Il punto di partenza è inevitabilmente il Frankestein di Mary Shelley,capolavoro che di fatto  avvia l’indagine verso la relazione tra uomo - macchina – esistenza. a cui Fernando Di Nucci  ridà “vita” con reinterpretazioni che vedono “la creatura”, “replicarsi” in altrettante figure–icona moltiplicando la concezione di entità in serie. O, “lavori in pelle” come dirà Philip K. Dick. Il percorso continua con La “donna” del Metropolis di Fritz Lang, oggetto dell’indagine pop di Giampaolo Atzeni che aggiorna la sua esplorazione dell’universo femminile con l’Eva” elettronica, cui fa da contraltare un plastico, dirompente, Terminator. Monumentale riproduzione ad olio - e non unicamente perché l’ipertrofica silhouette di  Arnold Schwarzenegger lo sia - di Esteban Villalta Marzi, artista italo spagnolo da anni tra gli esponenti eccellenti della scena pop europea. Suggestione pura laddove partendo da Terminator, l'icona si combina con RanXerox. La mostra enuclea le incursioni visive di Easy Pop nell’universo robotico nipponico immaginato da Go Nagai, fondato su mezzi da combattimento di puro ”metallo urlante”. Campeggiano, plastici, Jeeg e Goldrake, come pure il Grande Mazinga e Venus che “inseguono”, avvinti, Amore e Psiche.  Nell’alveo della dimensione ludica si collocano le  opere  dell’altra grande firma del Neo Pop italiano: Giancarlo Montuschi, che recupera il robot. Giocattolo pionieristico e generazionale. Se Daniele Carnovale guarda ai droidi “di servizio”  D3po e C1p8, visti a specchio come una carta da gioco; oggetto dello studio di Lucio Fabale é  Roy Batty,  il “lavoro in pelle” più celebre e tormentato dopo Frankestein. Il suo replicante si propone come un doveroso richiamo cineletterario al Blade Runner di Philip K. Dick – Ridley Scott, laddove l’intelligenza artificiale si combina con la biomeccanica aprendo alla questione del rapporto tra sintetico e natura umana. Fabale, coi suoi oli “pixellati”, è da sempre attento all’interazione tra pittura e video (cinema e videogioco) cui fa ricorso anche per il Data di Star Trek Next Generation, l’androide positronico che desidera essere “più umano dell’umano”.”

Parallelamente alle opere, la mostra si compone dell’esposizione di oggettistica a tema: dai dischi originali delle sigle dei cartoni animati robotici, come Jeeg Robot, Daltanius, Goldrake, Gordian, ai giocattoli a essi ispirati. Dai “pupazzetti”, le action figure di Guerre Stellari, con il droide D3Po e il robot C1P8 in testa, ai libri, fino a fumetti originali d’epoca.

Durata: dal 13 al 25 ottobre

A cura di Pier Luigi Manieri

Artisti:

  • Giampaolo Atzeni
  • Daniele Carnovale
  • Fernando Di Nucci
  • Lucio Fabale
  • Easypop
  • Esteban Villalta Marzi
  • Giancarlo Montuschi

Per gli appassionati, per i curiosi, per gli studiosi vetrina bibliografica sulla Robotica nelle applicazioni scientifiche e mediche, nell’arte, nella filosofia, nella narrativa.

*Il Team di Lifelong Learning Scientific(LLS) nasce con un progetto di Servizio Civile 2015/16 dell’Ufficio Biblioscienza di Biblioteche di Roma finalizzato ad elevare le competenze scientifiche dei cittadini. E’ composto da laureati di diversa formazione, Alessio Di Marco, Martina Lippolis, Luisa Luciano, Flavio Perri. Coordinamento Leone Montagnini, responsabile Ufficio Biblioscienze.

La civiltà sta producendo macchine che si comportano come uomini e uomini che si comportano come macchine”
Erich Fromm

Un progetto a cura della biblioteca Guglielmo Marconi e l'Ufficio Biblioscienze 

Fonte: a cura di Gino Castelli

commentiLascia un commento

Nome:  

Invia commento

chiudi popup Damicom