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Roma, lo spettro Bayern si fa sentire. Solo un pari contro la Samp

condividi su facebook condividi su twitter Di: Massimo De Caridi 26-10-2014 - Ore 12:00

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Roma, lo spettro Bayern si fa sentire. Solo un pari contro la Samp

L’incubo del Bayern Monaco non è stato ancora completamente superato. La Roma pareggia a Genova contro una buona Sampdoria che si chiude molto bene per tutta la gara. I giallorossi non riescono a segnare al Ferraris poiché i blucerchiati sono molto attenti nella fase difensiva e nonostante tutto, gli uomini di Garcia si rendono pericolosi 3 volte per tempo. Nella prima frazione di gioco, Gervinho è protagonista assoluto ma tra recuperi dell’ultimo secondo dei difensori, tiri poco precisi e pali, l’ivoriano non segna. Nella seconda frazione di gioco anche la formazione di Mihajlovic si fa vedere dalle parti di De Sanctis ma sempre grazie al piede delicato di Gabbiadini. Il numero 11 della Samp prima pennella una bella punizione sui piedi di Okaka, che da 3 metri e senza opposizione, spedisce alto sopra la traversa e poi Gastaldello, che approfitta di un blocco dell’ex attaccante romanista ai danni di Nainggolan ed anche lui da pochi passi, svirgola la sfera.

La Roma si produce in un paio di occasioni facilmente parate da Romero: una con Astori, che colpisce di testa su corner di Florenzi ma il pallone è centrale ed arriva lento tra le braccia del portiere argentino, un’altra volta Florenzi tira da 8 metri ma la palla viene deviato da Gastaldello e si spegne ancora addosso a Romero, mentre il terzo pericolo giunge proprio nei minuti finali quando il numero 24 romanista riceve uno  splendido cross da Torosidis, colpisce di testa ed in controtempo l’estremo difensore sampdoriano fa una gran parata.

Nel post-partita, Florenzi si è assunto la colpa per non aver segnato questa rete, che molto probabilmente avrebbe significato portare a casa i 3 punti, dicendo che se avesse schiacciato per terra, Romero non ci sarebbe mai arrivato. Più tardi, mister Garcia ripeterà la stessa cosa ma ciò non toglie la bella intuizione del folletto giallorosso e la meravigliosa risposta del portiere blucerchiato. Il match è stato molto equilibrato con la Roma a fare la partita per cercare di dimenticare la pesante sconfitta di martedì in Champions contro il Bayern Monaco, mentre la Sampdoria ha cercato di spezzare ogni azione romanista, mettendo prima Okaka e poi Gabbiadini a contrastare De Rossi per impedire che la manovra degli uomini di Garcia fosse fluida. Il tecnico francese ha scelto di far riposare, almeno inizialmente, Miralem Pjanic apparso stanco dalle tante gare giocate sin qui. L’idea di base era anche giusta, poiché ha arretrato Florenzi in mediana accanto a De Rossi e Nainggolan e ha impostato un attacco molto tecnico con Gervinho, Totti e Ljajic. Il problema dei romanisti è stato palese sin da subito: la Sampdoria ha provato ad esser aggressiva quanto il Bayern 4 giorni prima e senza nessun costruttore di gioco, la manovra risultava lenta e prevedibile. Mancando anche Maicon, bravissimo ad aiutare i compagni ad appoggiare la fase di ripartenza, l’unico a cui affidarsi per dare un cambio di passo alla squadra era Totti o in alternativa Ljajic, con i pregi ed i difetti del serbo. In quest’ultima settimana, il capitano della Roma non è apparso in gran forma e forse una sua sostituzione a fine primo tempo, ci poteva stare anche questa volta. La staffetta con Pjanic già da inizio ripresa poteva spronare ancora di più il bosniaco, che quando è entrato in campo ha dato quella marcia in più che serviva. Ljajic ha giocato una buona parte di gara ma è andato spegnendosi nella ripresa. Destro avrebbe potuto esser inserito dopo un quarto d’ora del secondo tempo, poiché la coppia centrale doriana aveva sofferto le accelerazioni sia di Ljajic che di Gervinho ed un guizzo dell’attaccante ascolano poteva risolvere il match. Pochi minuti dopo il suo ingresso, infatti, si è reso protagonista di una bella incursione sul primo palo su assist di Pjanic ma Gastaldello in scivolata, è stato provvidenziale anche in questa situazione. Lo stesso Iturbe, che non aveva certo brillato contro il Bayern come tutti i suoi compagni, avrebbe meritato qualche minuto in più. Garcia, però, ha messo in campo la formazione più pronta fisicamente ed è forse questa la cosa più preoccupante di questo incontro. I rientri di Keita e Maicon contro il Napoli appaiono determinanti in una squadra in debito di ossigeno ed in questo momento anche con pochi calciatori di personalità, soprattutto nelle zone calde del campo. La Roma deve vincere a tutti i costi la prossima sfida casalinga contro il Cesena e sperare che sia il maliano che l’ex Inter possano esser abili ed arruolabili per l’insidiosa trasferta di Napoli, che sarà anche carica di tensione per ciò che accadde lo scorso 3 maggio nei pressi dello stadio Olimpico. Tra le note positive di questa partita c’è sicuramente la difesa: da sottolineare che nelle formazioni estive nessuno dei 4 giocatori che la componevano contro la Samp era incluso. Se questo il pacchetto difensivo di riserva, in serie A la Roma può dormire sonni tranquilli. Spicca la personalità e la grinta di Yanga Mbiwa, partito come quarto centrale e che è salito nelle considerazioni di tutti gli addetti ai lavori e dei tifosi romanisti. Note negative: l’attacco che non punge ed il centrocampo che, come detto, prima dell’ingresso di Pjanic non è riuscito a dare un pallone giocabile alle punte. Pioveranno molte critiche a squadre ed allenatore, in parte giustificabili dopo la debacle della Champions League e dal non esser riusciti a rimettere le cose al loro posto alla prima occasione ma l’equilibrio non dovrebbe mai mancare, soprattutto negli addetti ai lavori. La fiducia in questo gruppo dovrebbe rimanere intatta e credere a chi sta portando la Roma a lottare per il titolo con grandi possibilità di farlo suo. Dulcis in fundo, è il caso di dirlo, da segnalare 2 striscioni esposti dai tifosi della Sampdoria: il primo di ringraziamento a tutte le tifoserie italiane per essersi impegnate negli aiuti alla città di Genova ed il secondo in ricordo di Stefano e Cristian, padre e figlioletto romanisti morti la sera di Roma-Bayern Monaco. Per fortuna, il calcio non è fatto solo di violenza ma soprattutto di bei gesti come questi.

Fonte: InsideRoma.com

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