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Roma, che musica: Garcia suona la sesta

condividi su facebook condividi su twitter Redazione 30-09-2013 - Ore 18:15

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Roma, che musica: Garcia suona la sesta

Massimo De Caridi - La Roma batte il Bologna in maniera perentoria. Erano 10 anni che i giallorossi non vincevano una gara per 5-0 e all’epoca la vittima fu il Brescia. Questa partita non è frutto del caso o di una giornata in cui i suoi giocatori sono particolarmente ispirati ma è la sesta consecutiva nelle prime 6 giornate di campionato. Se dovessimo fare un passo indietro a ciò che si diceva non più di un paio di mesi fa della dirigenza, della squadra e del tecnico, oggi ci metteremmo a ridere.

Alcuni puntavano il dito sulle cessioni, mal digerite dagli appassionati tifosi romanisti, ad esempio quelle di Marcos e di Lamela, ritenuti il futuro del club; altri invece criticavano la campagna acquisti, valutando De Sanctis un portiere ormai sul viale del tramonto, Benatia troppo costoso per esser un difensore, Maicon veniva definito “il nuovo Adriano”, poiché troppo grasso e con 2 anni alle spalle decisamente scadenti e con troppi infortuni, Strootman uno sconosciuto che giocava in un campionato di secondo livello, Ljajic un sostituto inadeguato rispetto al valore di Lamela e Gervinho veniva bollato come “un bidone” ceduto per disperazione da Wenger e dal suo Arsenal. Dulcis in fundo, mister Garcia era il ripiego al mancato ingaggio di allenatori con un curriculum italiano di tutto rispetto come Mazzarri ed Allegri. A questo elenco vanno poi aggiunti poi i giocatori “rigenerati” dal tecnico francese come De Rossi, Castan, Balzaretti e Pjanic.

 

La Roma vista in campo contro il Bologna ha giocato la prima mezz’ora a livelli spaventosi e solo quelli con qualche capello bianco in testa, ricercando un paragone con una Roma del passato, si saranno ricordati della squadra di Sven Goran Eriksson, macchina perfetta soprattutto nel girone di ritorno del secondo anno del tecnico svedese. La differenza con quella formazione è proprio nelle ultime parole della frase precedente: l’ex allenatore del Benfica ci mise più di un anno a creare un’armonia di gioco che invece Rudi Garcia sta trovando sin dalla prima giornata. I suoi uomini paiono applicare da anni gli schemi proposti dal francese. La Roma fa un continuo e veloce possesso palla che nulla ha a che vedere con il noioso tiqui taca spagnolo e nel momento opportuno, punisce la retroguardia avversaria mandando in porta i suoi calciatori con estrema facilità. Nel match contro il Bologna, i giallorossi devono fare a meno dell’infortunato Maicon ed al suo posto gioca Torosidis. Da quanto si è potuto vedere nelle prime 5 giornate, l’assenza del terzino brasiliano doveva rivelarsi fondamentale poiché gran parte del gioco offensivo romanista passava dai suoi piedi e dalle sue percussioni, invece sia per merito di Torosidis che ben si è applicato sia perché questa squadra ha molte alternative, la Roma ha prodotto anche questa volta moltissime occasioni da gol molto limpide.

 

Da un punto di vista strettamente scaramantico, la Roma ha segnato nel primo tempo come mai le era successo in questa stagione ma invece di creare qualche preoccupazione, questo evento ha dato grande sicurezza alla squadra, che dopo 25’, conduceva l’incontro per 3-0. La prima mezz’ora della partita contro il Bologna è forse la più bella dai tempi di Spalletti: la manovra della Roma è sempre molto fluida e, dalla metà campo in su, non ci sono punti di riferimento per gli avversari. Durante il match, i 3 attaccanti si spostano da destra a sinistra o al centro, non dando mai modo agli avversari di organizzarsi. Lo stesso discorso si può fare col centrocampo, quando la squadra giallorossa ha palla: a volte la manovra parte dai piedi di Pjanic, altre volte da Strootman ed altre da De Rossi, con ognuna di loro che può tranquillamente giocare da vertice basso o da intermedio, proponendosi per iniziare o far proseguire l’azione d’attacco.

 

Un’altra novità della gara contro il Bologna è la ritrovata fiducia, coronata da una gara magnifica, da parte di Federico Balzaretti. Lo scorso anno, l’ex difensore del Palermo veniva visto come uno degli anelli deboli della squadra ed anche in questo inizio di stagione le cose non erano andate per il meglio. Balzaretti sa che c’è una data che potrebbe avergli cambiato quantomeno il corso della stagione: 22 settembre 2013. Il suo gol nel derby gli ha permesso di entrare nel cuore dei tifosi romanisti, di acquisire sicurezza, dimostrata nella partita contro la Sampdoria, giocando bene anche da esterno destro ma soprattutto nella sesta giornata contro il Bologna: recuperi, diagonali, cross, lanci ed un quasi gol, sono stati il cocktail perfetto di un incontro giocato ai livelli del terzino sinistro degli Europei 2012. In chiusura non poteva mancare la nota a margine per il giocatore più criticato e più chiacchierato dell’ultima campagna acquisti della Roma: Gervinho. L’ivoriano ex Arsenal è arrivato nella capitale con le credenziali di un buon atleta ma egoista e con uno scarso fiuto del gol. A parte l’abnegazione a recuperare palla ed aiutare i compagni in fase di non possesso ed in difesa, le sue progressioni offensivo, i suoi dribbling che creano sempre superiorità numerica ed i suoi assist, ne fanno un giocatore essenziale nel gioco di Garcia ed un punto di riferimento per i compagni. Gervinho, però, negli ultimi 4 giorni ha deciso anche di diventare un goleador: prima segna la rete del 2-0 finale contro la Sampdoria a Marassi e poi si ripete all’Olimpico, addirittura con una doppietta che porta la Roma prima sul 2-0 e poi sul 4-0, piazzando il primo tiro nell’angolino basso alla sinistra di Curci ed il secondo nella ripresa, sempre alla sinistra del portiere bolognese ma con un tiro a giro sul secondo palo.

 

Dove può arrivare la Roma di Garcia non è dato saperlo, sabato sera c’è un test importante contro l’Inter e dopo la sosta, prefetto permettendo, c’è il Napoli all’Olimpico: se la Roma dimostrerà il suo valore anche contro queste 2 grandi squadre, gli obiettivi di inizio stagione potrebbero cambiare. 

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