ROMA, una garanzia di nome Taddei

Tu chiamale, se vuoi, garanzie. Rodrigo Taddei, dove lo metti gioca. E bene. Ieri al San Paolo, addirittura da centrocampista centrale. Un’intuizione di Garcia che, dopo i primi allenamenti, gli disse: “Ti vedo bene davanti alla difesa, lavoriamoci”. E l’occasione è capitata all’improvviso. Dopo l’infortunio di Strootman (in bocca al lupo, di cuore) e la squalifica di De Rossi. Il brasiliano entra e fa un figurone contro il Napoli, trasmette fiducia ai compagni che lo cercano, colpisce gli avversari e chi lo osserva in tv: allenatori e ds di A, vecchi amici, tutti restano a bocca aperta vedendolo giocare con quella naturalezza in un ruolo inedito. Non è finita, per Rodrigo adesso si prospetta una maglia da titolare e, forse, il rinnovo del contratto in scadenza a giugno. La scorsa estate, il suo agente Lucci gli propose vari club dove giocare con continuità (Chievo, Livorno, Samp) ma Taddei disse no, preferendo restare a Roma, nella sua Roma, anche senza garanzie. Perché la garanzia è già nel suo Dna.