Hai dovuto lottare durante la tua vita con il razzismo?
"No. La mia città è molto multiculturale. Sono cresciuto con persone che venivano da ogni parte del mondo. Tedeschi, arabi, asiatici. E stavano sempre tutti insieme".

Hai cominciato a giocare a calcio nella “gabbia” a Berlino…
"Allora, abbiamo organizzato dei tornei, anche stranieri contro i tedeschi. Ma questo era divertente, perché eravamo tutti ragazzi cresciuti insieme in quella zona. Ci siamo sempre rispettati".

La tua famiglia è dalla Sierra Leone. Ci sei mai stato?
"Durante la pausa invernale ci sono andato per la prima volta. E’ stato importante per me. Soprattutto dopo il brutto infortunio per liberare la testa. La Sierra Leone mi ha dato lo slancio per la seconda parte di stagione. E’ pazzesco quanto amore la mia gente abbia messo. Sono rimasto senza parole quando l’ho visto".