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Scontri a Tor di Quinto, nuovo testimone: ''Ho visto De Santis sparare a Ciro''

condividi su facebook condividi su twitter Redazione 24-05-2014 - Ore 15:15

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Scontri a Tor di Quinto, nuovo testimone: ''Ho visto De Santis sparare a Ciro''

«Ciro Esposito è stato uno dei primi a reagire a quell’attacco a colpi di petardi. Si è messo a correre ed è saltato addosso a quell’uomo corpulento, poi l’uomo ha sparato». C’è una nuova testimonianza a incastrare Daniele De Santis, l’ultrà giallorosso in carcere per il tentato omicidio del tifoso napoletano colpito da un proiettile il 3 maggio scorso, prima della partita Napoli-Fiorentina all’Olimpico. Intanto i pm Eugenio Albamonte e Antonino Di Maio puntano a identificare i quattro uomini col casco integrale che, insieme a De Santis, avrebbero lanciato petardi contro il pullman dei napoletani prima che gli scontri avessero inizio. 

LA TESTIMONIANZA
La nuova testimonianza è agli atti dell’inchiesta da alcuni giorni. E’ un tifoso del Napoli, che non è stato però coinvolto negli scontri del 3 maggio a due passi da ponte Milvio, ad avere confermato il quadro accusatorio. L’uomo ha raccontato alla Digos di avere assistito alla scena precedente gli spari e di avere visto Ciro Esposito braccare De Santis. Dopo l’aggressione da parte degli ultrà giallorossi al pullman dei supporter azzurri, i napoletani avevano reagito. «Ho visto correre Ciro Esposito insieme agli altri tifosi che inseguivano quel gruppetto di ultrà giallorossi. E’ stato lui a bloccarlo, a saltargli addosso facendolo cadere per terra. A quel punto l’uomo ha sparator». I proiettili hanno colpito tre tifosi azzurri ma De Santis, ancora ricoverato, ha rischiato la vita. La nuova testimonianza conferma quella già raccolta dagli investigatori all’indomani della partita, quando in piena notte un uomo si è presentato al posto di polizia dell’ospedale san Pietro per riferire quanto avesse visto, indicando proprio un uomo con le caratteristiche fisiche di De Santis come responsabile della sparatoria.

IL BLITZ GIALLOROSSO
Intanto i magistrati stanno cercando, anche attraverso i tabulati e le celle agganciate dai telefonini, i quattro uomini con il casco integrale che, insieme a Daniele De Santis , avrebbero dato inizio agli scontri lanciando petardi sul pullman degli azzurri. L’ipotesi è che possano essere tra gli ultrà che la domenica successiva, all’Olimpico, hanno esposto striscioni di sostegno all’indagato in carcere per il tentato omicidio. Sul cellulare di De Santis potrebbero esserci tracce dei contatti precedenti la partita.
Al momento, la Digos si è limitata all’indicazione di alcuni soggetti che abitualmente occupano la curva sud e i quattro non sono ancora stati identificati. Non è escluso che in futuro possa essere ipotizzato anche il reato di turbativa di ordine pubblico. Così sarebbe se emergesse una matrice politica degli scontri. Gli striscioni esposti all’Olimpico avevano una chiara connotazione di estrema destra e De Santis, fotografato sotto i simboli nazisti, è un militante dichiarato.
Intanto i pm lavorano anche sulla cosiddetta ”trattativa”, avvenuta qualche ora dopo dentro lo stadio tra Gennaro De Tommaso, capo della tifoseria azzurra, e le forze dell’ordine per consntire l’inizio dell’incontro ed evitare disordini nello stadio gremito.

Fonte: Il Messaggero

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