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Serie A - Evasione fiscale: Udinese nel mirino della Procura

condividi su facebook condividi su twitter Redazione 12-12-2014 - Ore 12:16

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Serie A - Evasione fiscale: Udinese nel mirino della Procura

La Guardia di Finanza della Compagnia di Udine ha effettuato oggi una perquisizione presso l'abitazione del patron dell'Udinese Calcio Gianpaolo Pozzo e presso la sede della società: si sospetta che la società friulana abbia prodotto dichiarazioni fiscali fraudolente mediante fatture false. Pozzo: "Dimostreremo correttezza del nostro operato"

L'Udinese e il suo patron Giampaolo Pozzo finiscono nel mirino della procura di Udine, che stamattina ha mandato gli uomini della Guardia di Finanza a perquisire la sede della squadra di calcio e l'abitazione dell'imprenditore, sospettato di avere fatto dichiarazioni fiscali fraudolente mediante fatture false. O meglio, per operazioni inesistenti. Lo si legge sul sito dell'Espresso. Gli inquirenti stanno lavorando su presunti illeciti nella compravendita dei giocatori e sulle attività fiscali della spa. "Le indagini hanno finora accertato", spiega una fonte della procura, "che l'Udinese calcio è controllata da una società lussemburghese, la Gesapar, che detiene la maggioranza assoluta delle azioni. Ma i proprietari reali sono schermati dietro due società panamensi".

POZZO “DIMOSTREREMO NOSTRA ESTRANEITA’” - La Guardia di Finanza della Compagnia di Udine ha effettuato oggi una perquisizione presso l'abitazione del patron dell'Udinese Calcio Gianpaolo Pozzo e contemporaneamente presso gli uffici amministrativi della società. In tutto una trentina gli agenti che hanno iniziato una verifica di documenti, tuttora in corso. "Non è la prima volta che si verificano queste attività di controllo e verifica fiscale. Certamente non è piacevole, ma come abbiamo sempre fatto collaboreremo con le autorità e gli organismi competenti per dimostrare la correttezza del nostro operato e chiarire eventuali addebiti che dovessero esserci mossi". Nel recente passato, l'Udinese Calcio è stata sottoposta ad una analoga verifica, chiusa con una transazione con il fisco per circa 10 milioni euro, "importo per cui abbiamo attivato la procedura di rimborso in quanto successivamente è stato accertato, con una sentenza passata in giudicato, che non era stato commesso alcun reato. Siamo dunque fiduciosi che anche questa volta riusciremo a dimostrare di aver operato nel rispetto delle leggi".

Fonte: it.eurosport.yahoo.com

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