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Spalletti: "Cruyff calciatore moderno. Vero cuore dell'Arancia Meccanica". Strootman: "Abbiamo perso il più forte giocatore della storia dell'Olanda"

condividi su facebook condividi su twitter Redazione 24-03-2016 - Ore 22:34

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Spalletti:

Luciano Spalletti, mister giallorosso, ha parlato a Roma Tv della morte di Johan Cruyff. Questo il suo pensiero sul "Profeta del gol":  "Prima di tutto mi dispiace perché trasferiva subito questo essere campione anche nella vita oltre che nello sport. È stato veramente un calciatore moderno in quegli anni lì, bastava vedere la qualità dentro la velocità con cui faceva le cose. Quello lo ha proiettato subito nel futuro. Mi ricordo una sua frase celebre: Chiunque può giocare al calcio se gli dai 5 metri. Lì faceva vedere le sue intenzioni, districarsi anche nello spazio stretto, muovere la palla. È stato il vero cuore dell'Arancia Meccanica, ci ricordiamo quando l'Olanda di Cruyff era stata soprannominata così e lui ne era il cuore. Aveva la qualità di dettare un qualcosa che andava oltre le qualità del momento. È stato un grande allenatore perché ha vinto la Champions. Forse è stato uno che aveva le qualità del falso 9, giocava centravanti ma lo trovavi ala, veniva sotto la metà campo a prendere palla sui piedi e ribaltava l'azione in un attimo. Ci ha insegnato molto e noi gli dobbiamo essere grati per tutto il resto della nostra vita".

Anche Kevin Strootman, unico olandese nell'attuale rosa giallorossa, ha parlato di Cruyff: "Oggi abbiamo perso il calciatore più forte che abbiamo avuto in Olanda, il più grande allenatore. Ha significato molto per noi, il Mondiale e lo stile di gioco olandese ha cambiato il calcio. È difficile trovare le parole, è stato il nostro giocatore più forte di tutti i tempi: purtroppo non è riuscito a sconfiggere questo male e a 68 anni è troppo presto. Il mio pensiero va alla famiglia, faccio le mie condoglianze. L'ho incontrato solo una volta dal vivo, sono andato immediatamente a chiedere una foto perché per me è il giocatore più forte di tutti i tempi e credo lo sia per tante altre persone. Non solo in Olanda, in Europa e in tutto il mondo, lo conoscono per le grandi squadre con cui ha giocato e perché ha vinto: sfortunatamente non è riuscito a vincere la battaglia contro il Cancro. Ancora una volta il mio pensiero va alla famiglia".

Fonte: Roma Tv

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