Breaking News

Stadio Roma, gli esempi virtuosi di project financing in Europa: dal gioiello Emirates all’arena dell’Ajax

condividi su facebook condividi su twitter Di: Eduardo Barone 25-05-2017 - Ore 12:00

|
Stadio Roma, gli esempi virtuosi di project financing in Europa: dal gioiello Emirates all’arena dell’Ajax

Nelle ultime settimane la discussione circa il progetto del nuovo stadio della Roma è tornata sul tema della proprietà sostanziale dell’impianto. Questo, almeno, è stato l’oggetto delle polemiche nell’ultima assemblea dei soci di AS Roma, dove il nuovo stadio è stato etichettato come “di Pallotta” e non della Roma.

Come ormai si sa da un paio di anni a questa parte, e la stessa società non ha mai nascosto, la proprietà dello stadio non sarà attribuibile direttamente all’AS Roma, bensì ad una società veicolo creata ad hoc, detenuta dalla Neep, ovvero la holding di Pallotta e degli azionisti che detengono le quote della Roma.

Questo espediente è finalizzato per evitare di sobbarcare sulle casse del club giallorosso le svariate centinaia di milioni di spesa che sono necessarie per la realizzazione del progetto. Il dg romanista Mauro Baldissoni ha citato gli esempi virtuosi di Arsenal e Lione, società che hanno costruito stadi ultramoderni grazie ad una strategia di finanziamento indiretto.

Lo strumento utilizzato è il project financing o finanza di progetto, metodo di finanziamento estremamente diffuso nel business del calcio per la realizzazione relativa ai progetti dei nuovi impianti sportivi e allo sviluppo delle aree commerciali intorno.

Una delle particolarità più vantaggiose dell’utilizzo di questa strategia finanziaria è sicuramente la presenza di una particolare società, denominata Special Purpose Vehicle (SPV) o anche “società di progetto”, in grado di garantire indipendenza giuridico-economica al progetto e di gestire autonomamente i flussi di cassa che sgorgano dai proventi economici del progetto stesso, necessari sia per il rimborso del debito che per la remunerazione del capitale di rischio. Il rischio per gli azionisti dunque è più limitato, dal momento che i finanziatori potranno rivalersi solo sulla società veicolo, ma allo stesso tempo anche la società indirettamente proprietaria è più al sicuro, in caso in cui gli azionisti stessi fallissero.

Vediamo ora alcuni dei modelli più illustri di project financing “calcistico” che hanno aperto la strada alla nuova rigenerazione dell’impiantistica sportiva in Europa

EMIRATES STADIUM – ARSENAL
I Gunners sono stati i pionieri di questo tipo di progetto. L’Emirates rappresenta il primo vero stadio dell’era moderna. Inaugurato nel 2006, costato oltre 390 milioni di sterline, con una capienza di circa 60 mila spettatori, l’arena sorta nel nord est di Londra ha sostituito il glorioso Highbury come nuova casa dell’Arsenal.  Attorno all’impianto sportivo, una serie di locali accessori adibiti come area commerciale. La strategia finanziaria è stata pressoché simile a quella utilizzata oggi dai giallorossi. L’Arsenal ha creato infatti una società veicolo, Arsenal Emirates Stadium Limited, proprietaria sulla carta dello stadio. Società distinta da quella che controlla il club (Arsenal FC PLC), ma entrambe appartengono alla Arsenal Holdings PLC, a sua volta in mano ad una società con sede nel Delaware (KSE UK inc.), la cui maggioranza è detenuta dal paperone americano Stanley Kroenke, in una struttura disegnata proprio come la galassia delle società giallorosse. Inoltre, vi è un’altra società, sempre appartenente alla stessa capogruppo, incaricata di gestire lo stadio durante i giorni di gara: Arsenal Stadium Management Company. Un sistema ingarbugliato che sembra una matassa ma che ha portato immensi benefici ai proprietari e alla società stessa.

 

LIONE – PARC OL
Il Parc Olympique Lyonnais è una delle nuove perle degli stadi francesi ultimamente sfoggiati negli Europei di calcio in Francia dell’anno scorso. L’idea è stata partorita dalla mente di Jean Micheal Aulas, patron del club. In questo caso però la spinta è arrivata dalla Federcalcio transalpina e dal governo francese, con la benedizione della Uefa presieduta allora da Michel Platini. Il gioiello avveniristico del Lione quindi ha fatto parte di un progetto più ampio ma comunque coraggioso, nel quale sono stati versati più di 1 miliardo e mezzo di euro per finanziare vari stadi sparsi in Francia, recuperati grazie allo strumento del project financing ma anche al sostegno delle municipalità. L’investimento pubblico, tuttavia, non è stato di poco conto: circa 180 milioni sono arrivati infatti dalle casse di mamma Francia.

ALLIANZ ARENA – BAYERN MONACO
Progetto ambizioso e con il senno del poi estremamente fruttuoso, sebbene in questo caso sia stata utilizzata una fonte di finanziamento diversa. Il nuovo stadio di Monaco di Baviera, completato nel 2005, nasce inizialmente come project financing non solo del Bayern Monaco, ma anche della, meno nota, seconda squadra cittadina: il Monaco 1860. Il colosso delle assicurazioni Allianz accetta di firmare il contratto di finanziamento del progetto in cambio dei naming rights del futuro impianto.  Parte dei 346 milioni euro per la realizzazione sono stati anche raccolti cedendo le azioni del club e facendo entrare soci illustri come Adidas e Audi.  Come va a finire la storia? L’Allianz Arena è tra gli stadi più profittevoli del mondo, il debito a carico del Bayern Monaco dovuto al finanziamento iniziale è stato ripianato con ben 16 anni di anticipo. Insomma, un guadagno per tutti. Tranne per il Monaco 1860, cha ha ceduto le sue quote al Bayern per rientrare dalle perdite della retrocessione e dai costosi oneri di gestione, evitando così il fallimento. Ci vuole anche un po’ di fortuna.

AMSTERDAM ARENA – AJAX
Lo stadio della capitale olandese rappresenta il primo grosso esempio del moderno project financing e di partnership pubblico-privata nella realizzazione di una grande opera di interesse pubblico. I finanziamenti necessari per la costruzione dell’impianto (127 milioni circa) derivano da diverse fonti: investitori privati (16%), il club Ajax (7%), il comune di Amsterdam (26%), sussidi governativi (4%), emissioni di certificati di deposito (21%) e prestiti bancari (26%). Inoltre anche qui, come nel progetto Stadio della Roma, la società che gestisce l’impianto non è la stessa che detiene il club. La proprietaria dell’Amsterdam ArenA è Stadion Amsterdam N.V., che affitta lo stadio a Stadion Amsterdam C.V, una ristretta partnership responsabile dello sfruttamento della struttura. Le ragioni sono sempre le stesse: riduzione del rischio d’impresa e rapidità di procedura per le operazioni di gestione quotidiane dello stadio, comunque sotto il controllo periodico della proprietà del club.

Dopo questo excursus sulla storia del project financing nell’Europa del calcio, evidenziamo un possibile punto debole di questo strumento finanziario applicato al business calcistico. Il fatto che funziona laddove le opere da realizzare siano davvero ingenti ed economicamente appetitose, mentre è ancora dubbia la sua efficacia negli investimenti più “morbidi” e con ricavi proporzionalmente più bassi. In Italia però anche Fiorentina, Empoli e Lecce si potrebbero accodare a questo progetto di finanza per costruire i propri stadi. Forse avremo dunque presto un test diretto in queste realtà. 

Fonte: Eduardo Barone per Insideroma.com

Hai apprezzato questo articolo?
Puoi sostenere Insideroma aderendo al progetto di crowdfunding!

Partecipa!

commentiLascia un commento

Nome:  

Invia commento

chiudi popup Damicom