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Starwood, Marriott e i cinesi: ecco perché Pallotta guarda a quello che succede a Cuba

condividi su facebook condividi su twitter Di: Eduardo Barone 24-03-2016 - Ore 12:00

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Starwood, Marriott e i cinesi: ecco perché Pallotta guarda a quello che succede a Cuba

Pochi giorni fa Barack Obama è sbarcato all'aeroporto di Josè Martì, sull'isola di Cuba. Il suo approdo ha un'importanza storica: è il primo presidente americano a mettere piede sulla terra caraibica dopo ben 88 anni.

Direte voi, che c'entra questo con la Roma? Tutto o forse un bel niente. Sono infatti settimane importanti per Pallotta e il club giallorosso, anche in chiave Stadio della Roma, il cui progetto può subire una forte accelerata oppure arenarsi, vittima della politica e burocrazia romana. Ma gli scenari possibili che nei prossimi mesi si potrebbero aprire sono vari, molti dei quali partono proprio fuori dalle mura romane.

Tornando a Cuba, quindi. Alcuni giorni fa è stato annunciato il primo accordo commerciale, dopo il disgelo, tra il governo cubano e una grande catena alberghiera americana. Si tratta della Starwood, che detiene, tra gli altri, anche i marchi Sheraton e Westin. L'accordo però, per usare le stesse parole del quotidiano La Repubblica, potrebbe rivelarsi una "beffa". Sì, perché molto recentemente la Starwood ha aperto ad una ricca offerta d’acquisto da parte di Anbang, un gruppo assicurativo cinese. In realtà il “pericolo” di acquisizione cinese di un colosso americano potrebbe essere scongiurato. Questa ingente proposta economica (78 dollari ad azione che porta ad una valutazione di 13,2 miliardi di dollari) ha congelato l'altra proposta, di fusione, verso la Starwood da parte di Marriott, grossa azienda americana sempre nel campo alberghiero. Nelle ultime ore però si è parlato di un forte rilancio della Marriott a 13,6 miliardi di dollari per superare i cinesi, i quali hanno tempo fino all’8 aprile per rilanciare nuovamente. La contesa tra Marriott e Anbang, per avere Starwood, si è fatta un vero e proprio campo di battaglia.  Vista la grossa portata economica dell’affare, nessuno dei due contendenti è intenzionato a mollare.

E' ormai notizia di dominio pubblico, invece, che nel marzo 2014 Starwood Capital Group, il gruppo societario che ha creato e detiene l'asset Starwood Hotels and Resorts Worldwide Inc, ha rilevato una quota di minoranza della AS Roma.  Inoltre, la Starwood è anche nel giro d'affari che coinvolge il progetto del nuovo stadio della Roma, in cui ha una serie di compiti relativi allo sviluppo dell'area commerciale e residenziale, tra cui quello di costruire tre hotel nell'area di Tor di Valle.  Ed è proprio la piattaforma alberghiera di Starwood Capital, la Starwood Hotels & Resorts (di cui peraltro il presidente del gruppo, Barry Sternlicht, è fondatore ed è stato Ceo fino al 2005), che potrebbe essere venduta o coinvolta in una fusione.

Se ad acquisirla fosse il colosso asiatico delle assicurazioni, si tratterebbe dell'operazione più grande di un gruppo cinese nel mercato statunitense. Viceversa, la fusione tra Marriott e Starwood creerebbe una società leader assoluta nel settore mondiale degli alberghi con oltre un milione di stanze disponibili.

Ancora non è deciso quindi il futuro degli asset in orbita Starwood. Non sappiamo se questo inciderà o meno, direttamente o indirettamente, sulla Roma o sul progetto dello stadio, ma in ogni caso le loro sorti saranno seguite con interesse da un fine conoscitore della realtà economico-imprenditoriale a stelle e strisce come Pallotta, al momento alle prese, assieme al suo equipe di esperti, con la presentazione dei documenti integrativi del progetto dello stadio sul tavolo della Regione, per far partire così la conferenza dei servizi.

Intanto, la trattativa tra Starwood Hotels e i suoi acquirenti prosegue a L’Avana, proprio dove il colosso alberghiero ha appena acquisito la gestione di tre hotel, tra cui lo storico Inglaterra del Parque Central, nel pieno centro della capitale.

Qualunque sarà l’esito di questo affare, da Roma se ne osserveranno gli sviluppi. E magari si potrà dire così che tutto ebbe inizio da Cuba

Fonte: Eduardo Barone per Insideroma.com

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