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Teste di Calcio - Mattarella è lupacchiotto. Gervinho-Doumbia brutti da far paura

condividi su facebook condividi su twitter Di: Eduardo Barone 05-02-2015 - Ore 11:00

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Teste di Calcio - Mattarella è lupacchiotto. Gervinho-Doumbia brutti da far paura

Avviso ai naviganti: tutto quello che è scritto qui è frutto dell'incoscienza di una rubrica priva di freni inibitori. Non prendere il tutto troppo seriamente (e, perchè no, distendere la bocca in un sorriso).

"♫ Che Salah che Salah... " cantavano i Ricchi E Poveri nel lontano 1971, adottando un po' la loro fortunata canzone alle cronache odierne giallorosse. Anche se di Salah, il giocatore che è stato qualche settimana fa vicino alla Roma, ce ne importa poco, se non della squadra che alla fine lo ha acquistato, la stessa che l'altro ieri ha messo in scacco la Roma, eliminandola dalla Coppa Italia. 

E se ora si può dire che le frasi "Vinceremo lo scudetto" e poi "Vinceremo la decima Coppa Italia" non hanno avuto l'efficacia sperata se non mediaticamente, è quasi pronto il nuovo slogan che porta la stessa fortuna di un gatto nero che rompe uno specchio passando sotto una scala : "Vinceremo l'Europa League!". Ma a parte le sentenze ad effetto, i giallorossi aspettano con ansia il ritorno degli assenti. Doumbia è l'acquisto che viene dal Continente nero, e insieme al ben noto Gervinho, formeranno la coppia d'attacco più brutta che ci sia. Non perchè sono scarsi ovviamente, piuttosto faranno paura agli avversari con i loro volti non da modelli, talmente tanto che lo stesso Garcia ha ordinato a Gervi di togliersi la fascetta e a Doumbia...beh Doumbia va bene anche così.

  

Una notizia rassicurante però c'è. Dopo tutta questa raffica di infortuni a manetta, la Roma ha già fissato il luogo del prossimo ritiro estivo: Lourdes. Ma le peripezie della Roma non sono le sole news della settimana. Sergio Mattarella è il nuovo presidente della Repubblica. Il suo discorso alle Camere martedì è stato accolto da scroscianti applausi di foca dopo ogni due parole pronunciate, l'esatto opposto dei giocatori giallorossi al termine di Roma-Fiorentina, enfatizzati anche da un elegante coro "Fuori le palle". Ecco perchè per riottenere il consenso il nostro caro Walter Sabatini, tornato sano e salvo dalla trasferta di Russia, ha pensato bene di puntare sul neo Capo dello Stato. Ma quale interista o palermitano, Mattarella è lupacchiotto "fracico". "C'ha l'abbonamento in curva da quando giocava er fornaretto Amadei" dicono i più, "Nun se vede bene, ma sul bicipite destro c'ha tatuato un gladiatore" sussurrano altri. Fatto sta però che la trattativa si sta facendo parecchio complicata. Non tanto per l'elezione a presidente, quanto più per l'animo volubile di Matteo Renzi. Dopo infatti aver "solato" Berlusconi al Nazareno, pare che il Premier abbia beffato anche Sabatini, stracciando il patto che aveva con lui.

In questa situazione così confusa e indefinita possiamo sempre rintanarci amorevolmente nelle vicende in casa Lazio. il Sor Lotito e il suo fedele scudiero balcano Tare hanno compiuto l'ennesima prodezza: fallire un'altra operazione di mercato, quella per Bergessio. L'unica consolazione biancoceleste: l'arrivo di un certo Maurizio, che prima faceva l'idraulico in Portogallo.

 

 

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