Toro, Mano e Hole: per la Roma una difesa alla greca

Non è molto difficile immaginarselo. In un fine giugno mite, meno caldo rispetto gli anni passati, Walter Sabatini sta seduto sulla poltrona con il telecomando in una mano e il telefono bollente nell’altra. Le vacanze da dieci anni a questa parte non fanno per lui, almeno finché sarà l’estate la stagione del calciomercato. Appollaiato in uno dei pochi momenti di relax, Walter sta guardando i Mondiali, alla ricerca di qualche nuovo giocatore da segnare in evidenza sul taccuino.

Una nazionale in particolare lo ha affascinato. Con il senno del poi è facile capire quale. E’ la Grecia, che in Coppa del Mondo ha raggiunto a sorpresa gli ottavi. Un mese e mezzo dopo infatti, Sabatini si è ricordato di quella squadra, in particolare della sua difesa. E se il fedele Torosidis era già arruolato agli ordini del sergente Garcia, il buon Walter ha voluto rimpiazzare Benatia con il centrale Manolas, connazionale del “Toro”. Affidarsi ad un greco per sostituire un leader della difesa è una scelta forte e significativa. Il difensore però ha mostrato una grande capacità di comandare il pacchetto arretrato nonostante la giovane età. “Mano” dovrà convincere e dimostrare di valere tutti i 13 milioni spesi per lui. Chi invece è un affare low cost e anche last minute è un altro greco, stavolta terzino sinistro, Holebas. Anche lui titolare nella formazione mondiale della Grecia, è stato preso con poco più di 3 milioni. Un affare neanche troppo complicato visto che è stato l’Olimpiacos stesso, sua ex squadra, ad offrirlo alla Roma.

Dunque ora i giallorossi hanno tre difensori greci in rosa, testimonianza che Sabatini l’occhio verso il vicino est ce lo mette sempre. In più tra poco a sedersi sulla panchina ellenica ci sarà Claudio Ranieri, guarda un po’, un romano e romanista. Un altro segnale che conferma due cose: quella di quest’anno sarà una Roma filo-ellenica e una Grecia giallorossa.