Breaking News

Una settimana da lupi: dal gol in Campidoglio al rigore di Perotti. Pallotta sfrutti questo momento positivo per dare il colpo finale

condividi su facebook condividi su twitter Di: Gabriele Nobile 27-02-2017 - Ore 15:25

|
Una settimana da lupi: dal gol in Campidoglio al rigore di Perotti. Pallotta sfrutti questo momento positivo per dare il colpo finale

EDITORIALE – GABRIELE NOBILE – Minuto ‘84 di Inter-Roma di ieri a San Siro, Perotti segna il rigore dell’1-3: questa rete sancisce la fine non solo del match ma di una delle settimane più importanti per i tifosi della Roma. Archiviata (almeno per ora) la pratica del nuovo stadio di Tor di Valle, con il closing tra il sindaco Raggi e la parte proponente, oltre alla vittoria contro i nerazzurri che in qualche modo mette al sicuro la squadra di Spalletti da eventuali sorprese per l’accesso diretto in Champions League, hanno ridonato il sorriso a tutti quei supporters giallorossi, anche i più scettici.

Senza entrare nel merito dei tecnicismi che hanno accompagnato le varie polemiche da venerdì ad oggi, relative ai fiumi d’inchiostro sprecati da illustri opinionisti sull’argomento stadio, vedi la conferenza dei servizi eventualmente da riaprire, la polemica sulle infrastrutture a carica dei proponenti, le torri di  Daniel Libeskind abbattute per porre in essere un compromesso tutto politico, etc etc, ci piace sottolineare di come, almeno questa volta, l’ambiente giallorosso si sia ricompattato intorno alla società. Certo non tutti, alcuni “peones” della comunicazione, cartacea-radiofonica-televisiva che altre sacche di utenti sui social network hanno continuato nel loro percorso di negatività e di aspra critica nei confronti di Pallotta & co, resta il fatto che l’obiettivo è stato raggiunto anche grazie alla pressione positiva di tanti romanisti che speravano nella realizzazione dello stadio.

Il segnale era stato lanciato la mattina del 5 febbraio quando, a partire dal direttore Generale di AS Roma, Mauro Baldissoni, fino a tutti gli addetti ed operatori del media center di Trigoria, con il supporto fondamentale dei maggiori testimonial della squadra, da Totti a  De Rossi, oltre al blitz di Spalletti ai microfoni di SKY, quando è stato lanciato il claim: #FamoStoStadio!  Un messaggio semplice che ha avuto il merito di ricompattare tutti gli attori principali ma soprattutto ha gettato le basi per quello che è stato il sostegno mediatico da parte dei tifosi. I media nazionali non hanno potuto fare altro che dare spazio e visibilità all’argomento stadio e, nelle regole d’ingaggio tutte mediatiche tra la parte proponente ed il sindaco a 5 stelle, è molto probabile che lo scontro sul territorio da sempre favorevole ai pentastellati, abbia portato almeno stavolta, risultati positivi alla Roma.

Da Sgarbi fino all’ultimo degli architetti, urbanisti ed opinion leader si sono espressi sull’argomento Tor di Valle con critiche che dire severe è poco. La Roma, in questa situazione, è stata difesa mediaticamente grazie anche al supporto dei propri fans, che, come accennato in precedenza, hanno supportato (non tutti, in realtà) la causa senza se e senza ma; in ogni caso, è questo l’argomento sul quale Pallotta e l’intero staff di AS Roma dovranno ripartire, per non perdere tutto quello che di buono è stato seminato in questi mesi.

Il tifoso della Roma è stanco, palesemente appesantito da quanto successo in questi ultimi anni. La tifoseria romanista, almeno dal 2004-2005, epoca nella quale iniziavano i primi scricchiolii della gestione Sensi, si è dovuta confrontare con tutta una serie di situazioni poco da tifosi e molto da addetti ai lavori con minimo 3 lauree sulle spalle: ci siamo dovuti (ovviamente parlo anche dei media al seguito dell’AS Roma) specializzare in argomenti nuovi ai più. Un esempio: pochi tra i sostenitori giallorossi sapeva il significato di closing, default, fair play finanziario, player trading, delisting o magari, di business plan e ristrutturazioni del debito, passando per conferenza dei servizi, opere infrastrutturali, vincoli architettonici e chi più ne ha ne metta!

Ci hanno costretto, in breve, a diventare tutti commercialisti ed urbanisti almeno per provare a capirci qualcosa. Però, a tutto c’è un limite, anche perché poi a pagare dazio è stata la Roma, che ha perso il sostegno della propria fan base, cha ha avuto il solo demerito di capirci poco, solo per colpa della complessità dei termini e degli argomenti di volta in volta affrontati.

Il compito di James Pallotta sarà di semplificare questo percorso e riportare ognuno ai propri ruoli. In che modo? Con la chiarezza e la pragmaticità tutta yankee. Scendesse in campo il presidente e colga quest’ondata positiva per fare chiarezza su tutti questi argomenti scivolosi che spesso, almeno negli ultimi anni, gli si sono ritorti contro: spieghi senza giri di parole come ha ricapitalizzato la società con tanti investimenti, anche recenti, ci racconti il lavoro oscuro che ha fatto (lui ed i suoi manager) per ricomporre la frattura con le istituzioni per le barriere in curva, racconti ai tifosi più duri ed intransigenti di come nacque la situazione dei “Fucking idiots” e del misunderstand successivo, strumentalizzato da molti media in quel contesto storico. Chiediamo al presidente di entrare nei particolari e spiegarci, una volta per tutte, il meccanismo dello stadio e non dell’opera urbanistica che gli gira intorno, e  a chi sarà intestato il medesimo ma soprattutto le modalità e le regole d’ingaggio finanziarie che ruotano intorno a Tor di Valle.

Questo è il momento mr. President! 

Hai apprezzato questo articolo?
Puoi sostenere Insideroma aderendo al progetto di crowdfunding!

Partecipa!

commentiLascia un commento

Nome:  

Invia commento

chiudi popup Damicom