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Visti dalla curva: Real Madrid-Roma 0-0 (6-7 d.c.r.)

condividi su facebook condividi su twitter Redazione 18-07-2015 - Ore 14:20

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Visti dalla curva: Real Madrid-Roma 0-0 (6-7 d.c.r.)

Quello che ruota intorno alla tua passione a volte è difficile da comprendere. Come è possibile che una persona da anni al suo posto, si ritrovi improvvisamente fuori dai cancelli senza un fondato motivo apparente. In un contesto dove i colori uniscono, dove ancora è possibile provare emozioni se lo si vuole, dove la gioia e le giornate amare sono vissute alla stessa intensità, dove ci si abbraccia per una vittoria o per una sconfitta, non dovrebbe esserci il posto per qualcosa che divide, a maggior ragione in maniera fisica. Se solo quindici anni fa ti avessero detto tutto quello che nel tempo è passato davanti ai tuoi occhi avresti alzato il bicchiere per un brindisi dicendo al tuo interlocutore che per lui era quello della staffa perché forse ne aveva fatti troppi. Il problema sta nel fatto che niente ti sorprende più ormai. Dividere per controllare è l'imperativo, vietare per impedire è la norma, chiudere per evitare sono le soluzioni che ti propinano e vorrebbero tutti accettassero senza nessuna domanda. Quindi, a questo punto, vuol dire che impedire l'aggregazione creata da una passione è qualcosa da combattere. Non sei sicuramente un esperto di sicurezza nazionale, ma le modalità e le decisioni che periodicamente ti trovi davanti sono paragonabili al chiudere le autostrade per diminuire gli incidenti stradali oppure ridurre le corsie per creare ingorghi e rallentare le auto. Ti trovi di fronte a delle imposizioni e non a delle decisioni. Come vogliono spiegare a chi da anni frequenta quegli spalti che il suo abbonamento, testimonianza di amore per i propri colori, non è più valido. Come spiegargli che se vuole può prendersi i suoi soldi indietro e ritenersi solo sfortunato ma che tutto è stato fatto per la sua sicurezza. I soldi certo. C'è chi pesa le decisioni per quello e quindi non potrà mai capire la risposta che riceverebbe se solo ascoltasse. Perché se fosse stata solo una questione di soldi, probabilmente, gli abbonati sarebbero zero. Prezzi da mettersi le mani nei capelli, visuali (ora ancor di più) pressoché nulle, servizi imbarazzanti. Ecco forse potrebbero cercare di capire anche questo. Ma per qualcuno è più facile e corretto liquidare anni di passione con il gesto di ridare indietro i soldi. Non puoi comprare la passione, non puoi sentire il brivido se non lo provi, non puoi capire quanto valgono i sacrifici che si fanno dietro il nome della tua città se non li si vive. Quello che poi sembra proprio non essere compreso è il fatto che possono vietarti le trasferte, chiudere i settori, ritirare l'abbonamento già acquistato, alzare ulteriormente i prezzi dei biglietti, dividerti all'interno dello stadio da quelli di sempre o alzarti davanti quante più barriere possibili, ma non potranno mai vietarti di pensare, chiudere i sogni, ritirarti l'emozione, dare un prezzo all'orgoglio e al privilegio di sostenere questi colori, dividere i brindisi pieni di sorrisi o alzare un muro così alto da farti perdere la passione. Si sta cercando di demolire il tifo della tua città, ma il core, quello mezzo giallo e mezzo rosso, acceso da 'na passione, che batte quando è l'ora de mostrà quanto valemo mentre strilli a tutto spiano co la bandieretta in mano, quello, non si potrà mai fermare. Si cerca di togliere il sogno, il sogno che in un giorno come oggi avrebbe cominciato a prendere forma perché c'è da sfidare il Real Madrid. Ma invece di attendere la partita durante la settimana sei stato avvolto dai pensieri sul futuro che ti aspetta. Poi vedi le squadre in campo e la tua maglia risplendere così puoi alleviare questo peso in più che ora porti. Trattieni il respiro in qualche occasione ma il primo tempo finisce 0-0 e ti ritrovi ancora a pensare a quello che sarà. Poi il pallone che ricomincia a rotolare e l'attenzione ritorna massima. Il ritmo della partita sembra in sintonia che la giornata calda che stai passando è solo un colpo di testa ti da quel sussulto e ti fa aspettare la rete muoversi. Così non è, e i minuti passano portandoti alla fase finale dove hai un altro sussulto dopo un pericolo scampato. Così lo 0-0 rimane fine al termine e i rigori che seguono ti danno un brivido ad oltranza tutto da vivere. Alla fine è vittoria e puoi esultare. Ora bisogna continuare, su tutti i fronti, perché qualunque sia questo futuro Roma nostra brillerà.

 

 

 

Fonte: Alessandro Capone

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