Visti dalla Curva.. Roma-Sampdoria 0-2

La voglia di tornare a vincere è troppo forte. In casa non prendi i tre punti da troppo tempo. Oggi hai un'altra occasione per farlo e il fatto che dietro qualcuno abbia rallentato ti dà anche la possibilità di poter riallungare in classifica. Dal cielo grigio cade la pioggia dalla mattina e mentre le luci della città si accendono ti avvii verso lo stadio. Una volta arrivato, i passi svelti ti portano là dove il solito brindisi viene accompagnato dai sorrisi che caricano il momento e avvicinano il fischio d'inizio. Le solite file che quasi ti viene da pensar male e subito dopo sei al tuo posto pronto per sfidare la Genova blucerchiata. È il momento di ritrovare la gloria di Campo Testaccio e quando i cuori si accenderanno e le bandierette in mano sventoleranno, strillare a tutto spiano e stringersi attorno ai propri colori è l'unica cosa che conta. Il riscaldamento non vale solo per chi scenderà in campo perché tutti devono essere pronti ad una partita che non si può sbagliare per l'ennesima volta e non solo per una classifica che fino a quando la matematica te lo consente un pò è doveroso crederci. Oggi non si può sbagliare per chi stasera è ancora qua, per chi voleva esserci, per chi non ha potuto, per chi vorrebbe, per chi semplicemente questa maglia la sente come la sua seconda pelle. Quando l'arbitro fischierà e l'inno si alzerà ancora una volta, come i colori a riempire questo cielo grigio, tutti quelli che sentono quel brivido, saranno idealmente intorno al rettangolo verde. Poi il gioco inizia e le mani accompagnano le azioni cercando di spingere verso la porta doriana. Porta doriana che sembra troppo piccola per essere perforata e la tua gioia viene ripetutamente cacciata indietro. Respinte e rimpalli non ti aiutano. Mancano pochi minuti all'intervallo e la verticalizzazione sembra quella giusta. Sei davanti al portiere e dopo il tocco la rete si muove. Sembra fatta e le braccia sono al cielo, ma dopo un attimo vedi che è solo calcio d'angolo. Poi si va al riposo e il ricordo di Giuliano Taccola lascia intendere che in questo calcio forse troppo moderno la curva sud rimane attaccata alla sua storia e agli uomini che ne hanno fatto parte. Tutti di nuovo in campo e tutti di nuovo pronti all'assalto. La difesa sampdoriana sembra chiudere tutti gli spazi e dopo qualche minuto l'occasione ce l'hanno loro. Calcio d'angolo e scambio. Speri nella chiusura ma dopo qualche tocco vedi gli avversari esultare. 0-1. Sei sotto ma c'è ancora tempo. Ma non c'è il tempo per fermare la caduta e più passano i minuti e più vedi la vittoria allontanarsi. Non ci pensi e vai avanti. Forza Roma facci un gol. Poi un contropiede blucerchiato e l'ingresso nella tua area di rigore. Un palo e altri tocchi concitati subito dopo. Le mani sono sulla testa. 0-2. Ora l'urlo dei doriani pesa come un macigno. Ora ci vorrebbe proprio una reazione "vecchie maniere" ma più scorre il cronometro e più capisci che non ci sarà. Poi un rosso ti lascia in inferiorità numerica e tutto si trasforma in incubo. Il fischio finale serve solo a far arrivare a destinazione una lenta sconfitta. Non ci credi e mentre la pioggia ti bagna, metti insieme un passo dopo l'altro. Passi che sembrano pesantissimi, ma ancor di più lo sono i pensieri. Qualcuno deve spiegare pensi ma in fondo c'è poco da spiegare e in molti dei presunti protagonisti farebbero meglio a tacere. Le strade bagnate ti accompagnano verso casa e il tergicristallo dell'auto toglie l'acqua dal vetro per farti vedere la strada. La delusione che porti dentro non può essere tolta e sai che domani sarà difficile ripartire e pensare all'Europa. Ma lo farai, come continuerai a combattere la malignità che va contro il tuo amore. Questa che è una di quelle giornate amare difficili da spiegare ma sai anche che non sarai mai stanco di sostenere questi colori, soprattutto ora.