Calcio Internazionale

Benvenuti a Malta, dai tifosi determinanti ai presidenti licenziati

condividi su facebook condividi su twitter Redazione 15-02-2014 - Ore 15:47

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Benvenuti a Malta, dai tifosi determinanti ai presidenti licenziati

Benvenuti a Malta: piccola isola felice del calcio, dove i giocatori di casa non vogliono andare all’estero, dove chi ha più tifosi è più ricco e dove un presidente può essere licenziato da un comitato. Siamo andati a vedere più da vicino questo piccolo-grande campionato, fatto da poche squadre ma reso molto lungo e faticoso dal regolamento, dove sta per partire la fase finale, che decreterà il campione finale e le due retrocessioni.

La piccola repubblica parlamentare di Malta, 316 chilometri quadrati, geograficamente molto vicina all’Italia (a 80 chilometri dalla Sicilia) rappresenta una bella realtà del calcio europeo. Il campionato è uno dei più vecchi del mondo. Il calcio qui arrivò addirittura a metà del diciannovesimo secolo, grazie agli inglesi, che colonizzarono l’isola. In tutto il diciannovesimo secolo il movimento calcistico si diffuse ma si disputarono solo partite amichevoli ed in modo un po’ primitivo; molti giocatori, infatti, non indossavano gli scarpini adatti e gli arbitri non avevano il fischietto. Si dice che il calcio a Malta arrivò nel 1886 anche se il primo campionato ufficiale fu disputato nel 1909, tra cinque squadre, alla fine del quale vinse il Floriana. Molti club nacquero, infatti, a cavallo tra gli ultimi anni del 1800 e i primi del 1900. La dominatrice dei primissimi anni fu il Floriana, anche se poi gli Hamrun Spartans spezzarono l’egemonia bianco-verde. La squadra più titolata di Malta è però lo Sliema Wanderers, grazie al dominio dagli anni venti fino agli anni quaranta, anni in cui si divise il bottino con il Floriana stesso. Nel corso degli anni poi, anche il Valletta riuscì ad imporsi per lunghi anni. Oggi lo Sliema conta 26 titoli mentre il Floriana 25, il Valletta 21 e l’Hibernians 10. Negli ultimi anni, le due squadre con più seguito di tifosi, Valletta e Birkirkara, hanno vinto due scudetti ciascuno e a Malta vedremo come i tifosi possono essere davvero determinanti per la vittoria di una squadra.

Ma anche l’odierna organizzazione di questo piccolo campionato merita di essere spiegata. Le dodici squadre della Premier League disputano il classico campionato, con partite di andata e ritorno, in cui si incontrano tutti i club. Alla fine del campionato vengono dimezzati i punti di tutte le squadre (con arrotondamento per difetto in caso di punteggio dispari) e le prime sei squadre partecipano alla “poule scudetto”, detta anche “championship poule”, cioè un mini campionato, in cui lottano per il titolo e per l’accesso al secondo turno dei preliminari di Champions League. La seconda e la terza classificata si accontentano del primo turno di Europa League. Le ultime sei squadre invece, partecipano ad un secondo mini campionato, detto “poule retrocessione” o “relegation poule”, alla fine della quale le ultime due classificate retrocedono in prima divisione e vengono sostituite dalle due neo-promosse dalla First Division. Molto importante è anche la “F.A. Trophy”, vale a dire la coppa nazionale, improntata sul modello della F.A. Cup inglese, dove, chi vince, partecipa al secondo turno di qualificazione dell’Europa League. Malta però è divisa in due isole e dopo aver parlato della più grande, è necessario parlare anche dell’altra: Gozo. Anche nella piccola Gozo infatti, il calcio è molto seguito e praticato e la rivalità con l’isola maggiore è fortissima. Anche sull’isola di Gozo si disputa un campionato a sé e i “gozitani” sono sempre molto contrari a riunificare il loro, con quello dei vicini isolani, come invece era molto tempo fa.  Il campanilismo è fortissimo sull’isola di Malta, della serie “tutto il mondo è paese”.

Ma le curiosità sul campionato maltese non finiscono qui. Ci sono molte altre peculiarità. A partire dagli stadi. Ogni club ha il proprio stadio comunale, dove le squadre si allenano e giocano amichevoli e poche altre partite. Sull’isola di Malta infatti ci sono quattro grandi stadi, di cui uno, il National Stadium (in maltese Ta’ Qali), è usato da tutte le squadre per il campionato e dalla nazionale allenata dall’italiano Pietro Ghedin. Capita che al Ta’ Qali si giochino partite ogni giorno.

Come dicevamo prima, il tifo è una parte fondamentale del campionato maltese. I tifosi infatti sono parte attiva dei club, dato che le squadre vengono aiutate economicamente dagli stessi. Sono i tifosi che partecipano tirando fuori soldi di tasca propria e venendo in aiuto dei vari presidenti. Naturalmente chi ha più tifosi è favorito: più tifosi ha una squadra e più è ricca. Anche i presidenti, non sempre così facoltosi, hanno un ruolo particolare. Accanto ad essi, esiste una sorta di comitato che, oltre ad aiutare economicamente, partecipa attivamente alle decisioni più importanti e addirittura può decidere di destituire e mandare via il presidente stesso, in caso di grandi divergenze. Infine, un’altra regola particolare, riguarda il calcio giocato. Possono, infatti, giocare solo cinque stranieri in una partita per ogni squadra e uno può sedere in panchina. Regola che negli ultimi anni è cambiata da tre, a quattro e infine, ad oggi, è salita a cinque stranieri. E, a proposito di stranieri, ce ne sono molti, suddivisi nelle dodici squadre, di cui la maggior parte sono brasiliani, nigeriani e anche italiani e questo comporta una qualità molto elevata. Compaiono anche atleti di buona tradizione calcistica come inglesi, serbi, spagnoli ma anche dei paesi più disparati come Guinea Equatoriale, Liberia, Romania, Costa D’Avorio, Cile, Libano, Burkina Faso, Trinidad e Tobago, Camerun. Le due squadre che stanno dominando il campionato e che lottano per il primo posto sono il Birkirkara Football Club e il Valletta Football Club: giocano nelle due omonime cittadine e sono le più ricche di talenti locali e di tifosi. Nel Valletta giocano molti esperti giocatori della nazionale, come i difensori Jonathan Caruana e Luke Dimech ed i centrocampisti Roderick Briffa e Ryan Fenech. Fino allo scorso anno, militava in questo club, la leggenda del calcio maltese: Michael Mifsud. 94 partite e 36 gol, bomber recordman della nazionale. Mifsud oggi gioca in Australia, al Melbourne Heart (poco tempo fa ha battuto Alessandro Del Piero nello scontro diretto) ma ha avuto importanti esperienze in Europa con Kaiserslautern, Lillestrom e Coventry City. Una squadra molto forte il Valletta, che schiera nel proprio organico anche due giocatori delle Georgia e due del Gambia. Anche un italiano: si tratta del portiere Pietro Marino, ex Reggina.

Ci sono anche altri giocatori di spessore come lo spagnolo Oscar Reyes, cresciuto nelle giovanili dell’Espanyol; il belga, ex Bruges, Jason Vandelannoite e il nazionale tunisino Karim Nafti. Il Birkirkara, campione in carica, ha un altro blocco della nazionale di Ghedin, con il portiere Justin Haber, i centrocampisti Gareth Sciberras, Paul Fenech, Rowen Muscat e l’attaccante Terence Vella. In più, in organico, spagnoli, brasiliani e nigeriani di buon livello. Da segnalare il senegalese Demba Touré, con una buona carriera alle spalle e alcune presenze in nazionale ed il brasiliano Jhonnattann, bomber eletto più volte miglior giocatore degli ultimi mesi. Terza in classifica, in questa prima fase di campionato, è l’Hibernians F.C., della città di Paola, con una rosa molto esperta e valida di nazionali maltesi e di brasiliani. Spiccano gli attaccanti Tarabai, brasiliano e il nigeriano Obafei. Un altro club sicuro di passare al “championship poule” è lo Sliema Wanderers F.C., della città di Sliema. Nata nel 1908, è una delle squadre più antiche dell’isola e di sicuro la più titolata della storia con 26 campionati, 20 Coppe di Malta e 3 Supercoppe. Nell’organico c’erano ben quattro italiani ma ora sono rimasti in due, più l’allenatore: il difensore Stefano Bianciardi e il centrocampista Paltemio Barbetti, mentre il mister è Alfonso Greco, ex giocatore di Grosseto, Pisa e Catania. Un’altra buona squadra, con una buona rappresentanza italiana, è il Mosta F.C., della città di Musta. Anche il Mosta, con l’attuale quinto posto in classifica ha ottenuto l’accesso matematico alla seconda fase. Questo club ha ben tre italiani in rosa più l’allenatore, anche perché il club è gemellato con il Parma. In rosa, una multinazionale: tra gli altri, il liberiano Toe; il bulgaro Mitev; il giapponese Takeda; e un certo “Rivelino” tra i quattro brasiliani presenti. La lotta per il sesto e ultimo posto, buono per accedere alla poule scudetto, ci sono due squadre: il Balzan Youths F.C. e il Naxxar Lions F.C. Un nome su tutti, nel Balzan Youths, è Fabio Vignaroli, ormai trentasettenne mezza-punta, con un passato in serie A e in serie B, con Modena, Parma, Bari, Bologna, Lazio oltre ad altre esperienze estere, in Grecia con il Panthrakikos e tre anni in Australia ai Newcastle Jets. Intorno a lui, un cileno, un ivoriano, un albanese, due spagnoli, due brasiliani e addirittura il libanese Aboulezz. Il Naxxar Lions, di Lia, schiera l’argentino Reano, l’inglese O’Berg e due serbi, tutti appena acquistati e ben quattro brasiliani, oltre a Zongo, del Burkina Faso. Nella parte bassa della classifica, un’antica e nobile decaduta: il Floriana F.C.

Anche se si presuppone che si salverà in modo tranquillo, il Floriana è attualmente ottava e dovrà partecipare al “relegation poule”. Nata nel 1894, gioca nell’omonima città e vanta ben 25 campionati, 19 coppe e una Supercoppa nazionali. Nel proprio organico, il trentanovenne Tony Warner, ex portiere della nazionale del Trinidad e Tobago con un’esperienza ventennale in Inghilterra, tra Premier League, Premiership e altre serie minori. Subito dietro, si trova il Vittoriosa Stars F.C. (dell’omonima città) che vanta tra le proprie fila, David Garcia Mitogo, nazionale della Guinea Equatoriale. In rosa anche tre italiani, tra cui il giovane Leonardo Torri, appena prelevato dal Livorno. Con loro anche un cileno, un francese, un colombiano e un inglese. Infine, le ultime tre squadre; quelle che rischiano molto e che lotteranno per non retrocedere: Qormi, Tarxien Rainbows e Rabat Ajax. Il giovanissimo Qormi, fondato nel 1961, è allenato dal figlio di Zdenek Zeman, Karel. Il tecnico però non sta facendo ciò che ci si aspettava da lui. In organico un’altra vecchia conoscenza del calcio italiano, vale a dire il trentaquattrenne attaccante argentino Lucas Cantoro, passato ultra-decennale in serie C con Foggia, Padova, Cosenza e Pisa. Le ultime quattro stagioni era andato a giocare in Vietnam. Al Qormi, di passaggio, c’è stato anche Enoch Balotelli, fratello di Mario. Il Tarxien Rainbows, della città di Tarxien, è uno dei club più giovani, infatti fu fondato nel 1944. Da segnalare, in rosa, il giapponese Nagaoka e il norvegese Risholt. Infine, la cenerentola del campionato: il Rabat Ajax, che gioca nell’omonima città. Il Rabat sembra il più serio candidato alla retrocessione, visti i pochissimi punti con cui sta chiudendo il campionato. In organico due montenegrini, due spagnoli, un rumeno e un olandese.

Benvenuti a Malta: un piccolo-grande paradiso, dove c’è posto per tutti. Una meta molto ambita per chi vuole continuare a giocare a buonissimi livelli, per qualche giovane che vuole mettersi in mostra e per vecchi leoni che vogliono chiudere la carriera in bellezza. Una grandissima “macedonia” di nazionalità. Vedremo in questa “babele” di nazioni e di personaggi, chi sarà la regina di Malta e chi venderà cara la pelle per non finire in prima divisione.

Fonte: maidirecalcio.com - Michele Stefanelli

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