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Bojan Krkic, dalla Masia allo Stoke, sfiorando Chelsea e United. Sempre alla ricerca della felicità…

condividi su facebook condividi su twitter Redazione 21-12-2014 - Ore 16:30

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Bojan Krkic, dalla Masia allo Stoke, sfiorando Chelsea e United. Sempre alla ricerca della felicità…

Da promessa in una delle squadre più famose del mondo ad eroe in una squadra più modesta: in mezzo ci sono paure, gol, sorrisi, Italia e la Manica. Questi gli ingredienti della storia di Bojan Krkic, che ha preso lo Stoke City per mano e, a suon di gol, regala soddisfazioni ai tifosi dei Potters. In Inghilterra la Premier League non si ferma, e prima della fine del 2014, lo Stoke di Bojan affronterà sia il Chelsea che il Manchester United, due squadre che sembrano essere state sorteggiate dal destino: “Lo United era interessato a lui quando aveva sedici anni, ed il Chelsea anche, un paio di anni dopo – ricorda il padre di Bojan – Frank Arnesen venne a parlare con noi quando Scolari era il manager, ma Bojan desiderava solo il Barcelona”.

La Masia ha il nome di Bojan scolpito nella sua storia, visto che, al momento, è l’attaccante più prolifico di sempre della Cantera, con oltre 900 gol segnati con i colori del Barcellona del domani. Tanti gol, ma anche tanta sofferenza, racconta il padre del giocatore: “Mio figlio ha sofferto molto nel calcio. E’ tanto che non lo vedevo felice, ed allo Stoke lo è”. Ma che sofferenza può avere, si chiederanno in tanti, un ragazzo che a soli 9 anni era riuscito ad impressionare Martinez Vilaseca, uno degli scout del Barcellona, e ad entrare nell’Accademia della squadra? “Era un ragazzino, gli altri erano delle star internazionali – continua il padre, che nel frattempo aspetta l’aereo che lo porterà in Inghilterra, per Natale – a volte Bojan era titolare e Ronaldinho in panchina. Era molto difficile, non era il benvenuto per alcuni”.

Tra libri e campo, Bojan non molla: “Quando segnò con lo Schalke in Champions, la sera prima leggeva Platone ed Aristotele. Preparava i compiti la notte prima delle partite, i paparazzi non lo facevano vivere”. Con Pep Guardiola, le prestazioni di Bojan sono altalenanti, come ricorda ancora Bojan senior: “Guardiola non gli ha dato continuità. In Copa del Rey, Bojan era il top scorer, ma nella Liga poteva non giocare per settimane. Nel 2010, Zlatan era in panchina, Bojan ha segnato gol decisivi come quelli al Sevilla ed al Tenerife, e poi a fine stagione arrivò David Villa”.

La consapevolezza di non avere la fiducia dell’ambiente però, arriva nel 2011, con una decisione importante, andare in Italia: Bojan ha chiesto di andare alla Roma perchè Guardiola non tenne fede alla promessa di fargli giocare qualche minuto nella finale di Champions a Wembley”. Su di lui però, ha sempre messo gli occhi Mark Hughes, dal Manchester City allo Stoke, passando per il Fulham: “ Quando era al City, Hughes provò a prenderlo. Al Fulham anche. Ci è riuscito con lo Stoke. A Bojan non importa il nome del club, importa solo potersi esprimere con il proprio gioco”. Hughes ci è riuscito a riportare il sorriso a Bojan: ora sta all’attaccante spagnolo far sorridere i Potters, il bello sta per arrivare.

 

Fonte: gianlucadimarzio - a cura di Matteo Maria Munno

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