Calcio Internazionale

CHAMPIONS LEAGUE - ANCELOTTI: "Non siamo ossessionati dalla Decima"

condividi su facebook condividi su twitter Redazione 20-05-2014 - Ore 19:25

|
CHAMPIONS LEAGUE - ANCELOTTI:

Non stanno granché bene, gli ossessionati dalla Decima. O almeno potevano stare molto meglio, potevano arrivare alla finale di Lisbona in condizioni diverse. Invece il Real Madrid conta gli acciacchi e le ferite, soppesa la tenuta di certi muscoli illustri, spera o dispera a seconda dei casi. Sabato, cioè tra appenaquattro giorni, c'è l'Atletico nell'ultimo atto di Champions e i pensieri non sono del tutto sereni, non sembra proprio. Gli infortunati e i relativi dubbi di formazione, ma anche gli ultimi venti giorni di prestazioni calanti in campionato tengono l'ambiente in ansia, dato che invece gli avversari piomberanno a Lisbona con addosso l'adrenalina della recente vittoria nella Liga. Il centro sportivo di Valdebebas di apre alla stampa internazionale per mostrare l'allenamento, prima delle interviste di rito. E vedi Carlo Ancelotti col suo staff, le belle maglie arancioni a far da contrasto col cielo plumbeo che minaccia acquazzoni, in mezzo ai giocatori. Ma non a tutti. Ad esempio la "BBC", cioè Benzema-Bale-Cristiano Ronaldo, ossia il meglio del meglio, mica si allena. Benzema e Bale proprio per niente, rimangono in palestra, mentre Cristiano dopo un po' arriva ma fa solo corsa leggera con un preparatore, corsa continua e senza scatti, senza allunghi, senza mai forzare. CR non gioca dal 7 maggio, ma anche prima non è che fosse stato benissimo, anzi da un paio di mesi si porta dietro un infortunio muscolare che per la sua carriera è una rarità e infatti nella semifinale contro il Bayern lo si notò in difficoltà e con poca brillantezza atletica, soprattutto all'andata. Non a caso i 31 gol con cui è diventato capocannoniere della Liga li ha segnati quasi tutti fino alla scorsa primavera. 

Quando Cristiano si concede ai cronisti non ha il sorriso di quando è euforico o sicuro di sé, è assai pensieroso, soppesa le parole: "Non sono al cento per cento, questo è chiaro. Spero di esserlo sabato per la finale. Ci provo. Però oggi ho avuto buone sensazioni, era il primo giorno di lavoro sul campo e mi sono sentito bene. Però non sono l'unico giocatore in difficoltà, mi sembra che pure nelle altre squadre ce ne siano perché è stata una stagione massacrante, con partite ogni tre giorni, ed è normale avere qualche acciacco. Comunque a Lisbona ci sarò, non mi perderei la finale per niente al mondo. Esattamente in quali condizioni non so, ma ci sarò. E spero che i portoghesi facciano il tifo per il Real". Dunque non il massimo come approccio, o come carica, ma questo è ilmood a Valdebebas e c'è poco da fare. Gareth Bale non si è allenato ma non sarebbe in dubbio per la finale, è solo che il suo fisico particolarmente fragile deve essere gestito al meglio: Bale ha giocato tutta la stagione con due protrusioni discali che prima o poi avranno bisogno di essere rimosse chirurgicamente, ma la cosa non gli ha impedito di segnare 21 gol e servire 19 assist fin qui. Quelli che rischiano seriamente di saltare la finale, anzi ne sono quasi certi, sono Benzema e Pepe. 

Ancelotti lo ha anche ammesso in conferenza stampa: "Bale e Cristiano ci saranno, Benzema e Pepe non so. Anzi, se la partita ci fosse oggi non giocherebbero". Al tutto si aggiunga l'assenza di Xabi Alonso per squalifica, con relativi dubbi sul sostituto: si direbbe Illaramendi più di Khedira, ma bisognerà anche vedere con quale schieramento Ancelotti scenderà in campo. L'assenza di Benzema, ad esempio, lo priva di un centravanti di ruolo (Morata è considerato troppo acerbo a questi livelli) quindi qualcuno si dovrà adattare, magari CR o Bale, e magari a centrocampo ci sarà una linea a 4. Insomma sono giorni di grandi dubbi e di cattivi pensieri, il che per Ancelotti, che da sempre teorizza la serenità dell'ambiente come primo requisito per ottenere grandi vittorie, non è il massimo della vita. Se non altro lui cerca di essere positivo, e prova a cancellare le nubi che si addensano sul suo capo (perché in caso di sconfitta Carletto nostro rischia l'esonero da parte dell'incontentabile Florentino Perez): "Il mio futuro è a Madrid. Con la Decima o senza la Decima". Ma nel secondo caso, sussurrano in città, la decisione non dipenderebbe da lui.    

Fonte: LaRepubblica.it

commentiLascia un commento

Nome:  

Invia commento

chiudi popup Damicom