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Governo spagnolo crea liste nere degli ultras violenti

condividi su facebook condividi su twitter Redazione 03-12-2014 - Ore 12:31

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Governo spagnolo crea liste nere degli ultras  violenti

Il governo spagnolo annuncia la creazione di liste nere per i tifosi violenti impedendo loro di entrare allo stadio. Oggi il ministro degli interni spagnolo, Jorge Fernandez Diaz, ha annunciato l'apertura di un'indagine in merito ai messaggi intercorsi fra i tifosi via Whatsapp o nei social network e l'adozione di misure per sradicare la violenza degli hooligans. "La questura di Madrid e la direzione generale di polizia mi dicono che non c'è nessun rapporto ufficiale che accrediti questo" appuntamento fra ultras radicali delle due tifoserie, "ma sono emerse queste informazioni ed ho dato ordine di indagare", ha spiegato il ministro a Telecinco, nel giustificare che l'incontro fosse stato dichiarato a basso rischio. Il ministro degli interni ha confermato che i segretari di Stato alla sicurezza e allo sport compariranno martedì prossimo al Congresso dei deputati per riferire sugli episodi di domenica scorsa e che hanno portato alla morte di un ultras del Deportivo di 43 anni. Fernandez Diaz si è scagliato anche contro le società di calcio dicendo che "la responsabilità della battaglia campale "è dei violenti", ma che "i club non sono stati sufficientemente energici come avrebbero dovuto" nei confronti degli ultras. Intanto i 21 ultras arrestati domenica negli scontri sono tornati in libertà, denunciati a piede libero, dopo essere comparsi ieri davanti al magistrato della sezione istruttoria numero 34 del Tribunale di Madrid. Dei fermati, 4 appartengono al gruppo ultras Frente Atletico e gli altri 17 ai Riazor Blues, la frangia ultras della tifoseria del Deportivo, ai Bukaneros e agli Alkor Hooligans. Per 2 membri del Frente Atletico e 7 del Riazor Blues, il pubblico ministero aveva chiesto la carcerazione preventiva in isolamento, ma il gip ha imposto come unica misura cautelare la firma due volte la settimana davanti all'autorità giudiziaria.

Fonte: Telecinco

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