Calcio Internazionale

I dieci errori di Prandelli

condividi su facebook condividi su twitter Redazione 22-06-2014 - Ore 15:30

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I dieci errori di Prandelli

Due premesse fondamentali. Non siamo fuori dal Mondiale, anzi. Basterà riordinare le idee per avere ancora spazio e chance in un torneo senza grandi padroni: in fondo, se alla vigilia ci avessero detto che ci sarebbe bastato un pareggio contro l'Uruguay per qualificarci, ci avremmo messo la firma. Secondo: Prandelli è sicuramente un allenatore di livello e tale resta, anche se la sconfitta con la Costa Rica è di quelle che si ricorderanno nella storia. Però, e questo è il però, raramente a questi livelli un tecnico ha sbagliato così tanto. E' stata questa, soprattutto la disfatta di Prandelli, che ha sbagliato almeno dieci volte. E ha sbagliato tecnicamente e tatticamente. Proviamo a parlarne, perché troppo spesso il calcio è ridotto a un fatto mentale, psicologico, di "approccio". Ma che approccio? Che psicologia? Se fosse solo questo, o soprattutto questo, a Coverciano bisognerebbe fare le tesi non sui moduli e le tattiche ma sui testi di psicologia.

1) Prandelli ha sbagliato, innanzitutto, a pensare di poter replicare la partita con l'Inghiterra, malgrado un cambio quasi obbligato. Fuori Verratti, non poteva e non può essere Thiago Motta il suo sostituto. Come se i difensori fossero tutti uguali, gli attaccanti tutti uguali e i centrocampisti tutti uguali. Ma tra un palleggiatore tecnico e un incontrista di sostanza c'è una grande, ma grande, differenza.

2) Fuori Verratti, sarebbe stato molto più logico, sin dall'inizio,  riportare Marchisio nel ruolo di intermedio, con un esterno capace di aprire il gioco, mettendo qualità e non semplicemente corsa.

3) Dopo l'ottimo debutto contro l'Inghilterra, perché spostare Darmian sulla fascia opposta? Tutti sanno ed evidentemente anche Prandelli, che Darmian offre il meglio a destra e diventa un giocatore quasi normale dalla parte opposta. Se tiri la coperta da una parte e ti scopri dall'altra, finisci solo per farti male. Tanto più che la fascia destra, con Candreva, era andata benissimo. Stavolta non solo Darmian non è stato lo stesso, ma Candreva è stato l'ombra di se stesso. Perché ama un giocatore che gli sfili sulla fascia.

4) Si diceva che Chiellini non andava bene a sinistra ed è vero, per mancanza di gamba. Per evitargli questo ruolo, è stato spostato Darmian. Ma a destra è stato messo Abate, che solo tre volte - pure in una squadra costretta ad attaccare - avrà superato la metà campo.

5) All'inizio del secondo tempo è entrato Cassano, che però si è sistemato sulla trequarti, finendo per affogare Pirlo. Sarà un caso che Pirlo ha dato tre palle splendide nel primo tempo e nemmeno una nel secondo tempo?

6) Per pochi minuti, è vero, ma per pochi minuti, con l'ingresso di Insigne, è stato spostato Marchisio sulla fascia destra. Comunque in una posizione, l'ennesima posizione, a lui non congeniale.

7) Prandelli ha parlato di stanchezza e problemi fisici. Ma non avevano, non potevano, avere problemi fisici i tre nuovi entrati: Cassano, Insigne e Cerci. Che sono stati messi su una ipotetica linea a tre, alle spalle di Balotelli. Il problema è che Cassano, Insigne e  Cerci hanno sbagliato quasi tutti i tempi di gioco, perché tutti e tre amano partire larghi per poi rientrare. Sono seconde punte più che trequartisti. E invece Prandelli, con quel sistema, ha tolto spazio a tutti.

8) E' paradossale che, nel momento di recuperare, alla fine abbiano giocato quattro dei cinque attaccanti a disposizione, meno Immobile, che è quello maggiormente con il gol tra i piedi. Non ci sarà mai la controprova: ma con lui, su quell'azione di Balotelli che ha sbagliato lo stop e il tiro, come sarebbe andata?

9) Prandelli con i tre cambi ha messo tanti giocatori d'attacco, pensando così di mettere alle corde il Costarica. Lo abbiamo visto fare ad atri allenatori, nel momento più critico e più difficile. Ma bisognava piuttosto alzare la linea difensiva, rischiando come ha fatto la Costa Rica nel primo tempo, ma portandola a ridosso della metà campo. Chiellini e Barzagli erano invece fermi a dieci metri dall'area di rigore. Con il risultato che tra De Rossi- Pirlo e i tre della linea c'erano quaranta metri.

10) Il campionato italiano ha detto pochissime cose. La forma di Immobile e una, indiscutibile, certezza: la Juve ha costruito i suoi successi sulla tanto discussa, ma imperforabile, difesa a tre. E' normale che Prandelli abbia battuto tante soluzioni, girando i giocatori, mettendoli a volte fuori ruolo e non abbia mai "provato" la cosa più semplice? Lì in mezzo Barzagli, Chiellini e Bonucci. Abbiamo preso due gol, con il difensore esterno preso sul lato lungo. Alla Juve capita raramente. Ma molto raramente.

Detto tutto questo, e forse proprio perché abbiamo detto tutto questo - e non si ripeterà questa catena di errori - l'Italia ha tutto per qualificarsi e fare ancora la sua corsa. Siamo più forti dell'Uruguay, così come eravamo più forti dell'Inghilterra e parecchio più forti della Costa Rica. Che non ci ha battuto dal punto divista tecnico, ma paradossalmente dal punto di vista tattico. Perché essere squadra vuol dire correre il giusto e risparmiarsi le energie per pensare calcio. Per novanta minuti e in qualsiasi zona del campo. Basterà tornare a farlo e andremo avanti.

Fonte: Repubblica.it - A. Vocalelli

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