Calcio Internazionale

Klinsmann al capolinea?

condividi su facebook condividi su twitter Di: Paolo Valenti 17-11-2016 - Ore 19:16

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Klinsmann al capolinea?

PAOLO VALENTI - Tempi difficili per Jurgen Klinsmann. Il tecnico della nazionale USA è sotto l’attacco della critica per i risultati insoddisfacenti collezionati dalla selezione da un anno a questa parte, culminati con la doppia sconfitta contro Messico (1-2 lo scorso venerdì 11) e Costa Rica (0-4 martedì 15) nel girone di qualificazione ai mondiali 2018 della Concacaf. In particolare, termini e modalità della seconda sconfitta hanno fatto esplodere una crisi che covava già da tempo e che viene vissuta dall’ambiente come un pesante stop nel processo di crescita del soccer che, nelle aspettative della Federazione, dovrebbe culminare con l’assegnazione dell’edizione 2026 dei mondiali.
Consultando gli archivi, i media hanno rimarcato il fatto che la sconfitta contro il Messico è la prima subita in casa in partite di qualificazione ai mondiali da quindici anni a questa parte. Per trovare qualcosa di analogo allo 0-4 col Costa Rica, invece, bisogna risalire addirittura al 1957, sempre considerando solo le partite di qualificazione ai mondiali. Due risultati arrivati al culmine di un percorso negativo che, nell’ultimo anno, ha visto gli USA uscire dalla Gold Cup, essere sconfitti sempre dal Messico nella Concacaf Cup e subire un’imprevedibile sconfitta col Guatemala che, ricorrendo ancora una volta agli annali, non si verificava dal 1988. Battute d’arresto che hanno preparato il terreno a questo disastroso inizio del girone di qualificazione per Russia 2018, vero punto dolente non solo per la nazionale ma anche per tutto il movimento calcistico degli Stati Uniti, che negli ultimi anni sembra finalmente riuscito a superare con successo la fase di decollo verso l’empireo degli sport professionistici.

Insomma, non proprio quello che ci si aspettava da una formazione che, dal punto di vista tecnico, è una delle migliori, se non la migliore, di sempre. Se i giocatori sono validi e i risultati non arrivano, l’allenatore diventa immediatamente il capro espiatorio. Klinsmann è accusato di non saper organizzare tatticamente la squadra non solo dai media ma, in maniera nemmeno troppo velata, anche da giocatori rappresentativi come Michael Bradley e Jermaine Jones, ai quali il tecnico, a sua volta, rimprovera la scarsa determinazione dimostrata nell’affrontare le ultime uscite. Una frattura, quella tra squadra e allenatore, evidenziata durante la gara col Costa Rica, nella quale la nazionale USA è sembrata rinunciare troppo presto a quella foga agonistica che, in passato, aveva sempre caratterizzato le prestazioni di Bradley e compagni.
In questo clima di tutti contro tutti, l’avvicendamento di Klinsmann sembra la soluzione più immediata e percorribile per invertire la rotta. Il prossimo incontro per le qualificazioni ai mondiali non sarà prima di marzo 2017, un tempo utile all’eventuale nuovo tecnico per valutare i giocatori, fare uno stage a gennaio e giocare una o due amichevoli per provare i nuovi equilibri di squadra. I media hanno già cominciato a stilare una lista di possibili successori, tra i quali spuntano i nomi di Bruce Arena e Marcelo Bielsa. Anche se non sarà facile convincere il presidente della Federazione, Sunil Gulati, a dare il benservito a Klinsmann, corteggiato a lungo prima di riuscire ad averlo sotto contratto e considerato come l’uomo della svolta per il soccer americano. Ma la mancata qualificazione a Russia 2018 sarebbe un risultato del quale Gulati stesso dovrebbe portare il peso della responsabilità. L’esonero di Klinsmann, nella situazione attuale, significherebbe fare tutto il possibile per riuscire a raddrizzare una situazione inaspettatamente compromessa.

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