Calcio Internazionale

Prandelli e un sogno chiamato Brasile

condividi su facebook condividi su twitter Redazione 13-12-2013 - Ore 09:39

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Prandelli e un sogno chiamato Brasile

Cesare Prandelli brinda alle feste natalizie, ma è combattuto tra il rammarico per l’eliminazione dalla Champions di Juventus e Napoli e l’euforia per un Mondiale tutto da vivere.

Altri grandi problemi sono la violenza nel calcio italiano e il depauperamento tecnico dei settori giovanili.

"Quando si sogna si torna tutti un po’ bambini personalmente sogno un Mondiale con l’Italia protagonista. A volte funziona. Sono amareggiato per l’eliminazione di Napoli e Juve, sinceramente meritavano miglior sorte. Avrei preferito che si fossero qualificate tutte, le partite importanti ti danno autostima, di conseguenza anche la nazionale ne avrebbe beneficiato.

Il Milan ha giocato da squadra, ha saputo soffrire. Balotelli ha percepito l’importanza del momento, si è assunto ulteriori responsabilità".

Come riporta Il Tempo (S.Pieretti), Prandelli parla poi della mancanza di potere politico della federazione:

"Non credo nella forza politica delle federazioni - sottolinea il ct - credo nella forza tecnica, dobbiamo diventare ancor più forti sul campo. Vorrei sensibilizzare i presidenti dei club per la crescita dei nostri settori giovanili. Ci sono delle regole internazionali da rispettare, ma è necessario un cambiamento di rotta per far crescere i nostri calciatori. Altrimenti il rischio è quello di fare la fine della nazionale inglese".

Prandelli allontana i complotti, i timori sono altri.

"I fatti violenti continuano a caratterizzare il calcio italiano e non vorrei che fra qualche anno Uefa e Fifa possano estrometterci dalle competizioni europee".

Timori e speranze. E un sogno chiamato Brasile.

Fonte: Romanews

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