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La Roma azZecca il nuovo Direttore Sportivo?

condividi su facebook condividi su twitter Redazione 14-02-2016 - Ore 10:58

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La Roma azZecca il nuovo Direttore Sportivo?

INSIDEROMA.COM - DE CARIDI-NOBILE - Walter Sabatini non sarà più il Ds della Roma. Fino a prova contraria, la società di piazzale Dino Viola, almeno ufficialmente, non ha mai smentito i rumors trapelati in questi giorni circa le possibili dimissioni del dirigente umbro della Roma, recapitate solo virtualmente a James Pallotta (i due non si incontrano da almeno 64 giorni, visto che il presidente romanista manca dalla capitale da tutti questi giorni e non ci risultano viaggi di Sabatini né a Boston né a Miami).

Lo scenario sembra questo, la stampa di settore ne ha parlato in maniera approfondita, andando a cercare le motivazioni che poi sono le più varie. C’è chi dice che Sabatini sia realmente stanco dopo 5 anni (duri) a Roma e che il suo ciclo sia finito, c’è invece chi ha individuato in Alex Zecca uno dei responsabili della decisione di Sabatini, poiché  il presidente Pallotta già da alcuni mesi ha voluto accostare il suo socio al DS, una sorta di “tutor” che potesse collaborare con l’ex dirigente del Palermo nelle trattative di mercato, simile a quanto fece nel Milan Silvio Berlusconi quando volle affiancare la figlia Barbara ad Adriano Galliani: la proprietà scende in prima linea per dare le sue direttive. Dal canto suo, Zecca è una persona  dallo stile sobrio ma determinato ed era già intervenuto direttamente in alcune negoziazioni come quella che ha portato Iturbe al Bournemouth e partecipato ad alcune riunioni operative come quella con Braida al Camp Nou di qualche mese fa, prima di Barcellona-Roma di Champions League.

Il tempo corre tiranno ed il lavoro di un bravo DS non inizia quando si aprono le finestre di calciomercato, qui c’è da pianificare la prossima stagione ed il fatto che la qualifica di Direttore Sportivo alla Roma, in questo momento sia di fatto vacante, potrebbe essere una cosa grave per la società giallorossa e per la pianificazione della stagione 2016/17 anche se ieri lo stesso James Pallotta, intervistato dal giornale “Il Tempo” potrebbe aver tracciato la linea per come affrontare il futuro. “Sì, ma se Walter vuole andare via noi abbiamo una struttura in grado di gestire la situazione. Lavoriamo sempre pianificando le possibili contingenze”. Queste le parole del numero 1 al quotidiano di piazza Colonna. Pallotta parla di struttura già operativa, ovvero di un dipartimento strutturato da alcuni mesi a Trigoria e pienamente efficiente sia con Sabatini che senza. Il coordinatore di questo rivoluzionario “metodo”, condiviso e finanziato dallo stesso Pallotta, è proprio Alex Zecca, imprenditore italo americano ma soprattutto uomo di fiducia e braccio destro dell’uomo di Boston e massima carica nell’organigramma di AS Roma. Sarà proprio Alex Zecca la mossa a sorpresa di Pallotta?  Cerchiamo di capire i pro ed i contro di questa eventuale scelta del presidente.

ALEX ZECCA UN DS ATIPICO – Una cosa è certa, Alex Zecca non è un uomo di calcio, non conosce le regole d’ingaggio ovvero quelle che servono per sopravvivere nel mondo dei DS, dei procuratori e del sottobosco infame che imperversa. Probabilmente, non conosce neanche le regole del calcio giocato e praticato ma questo potrebbe essere solo un particolare, come quello di non avere un’agenda aggiornata e contatti diretti con i suoi colleghi. Particolari importanti che sono facilmente superabili con l’affiancamento di un bravo vice. Alex Zecca, in questi ultimi mesi, ha rivoluzionato il sistema di monitorare il calcio a Trigoria, predisponendo un nuovo sistema informatico per far visionare ai suoi operatori migliaia di calciatori (giovani e non) in tutto il mondo. Questo sistema voluto dal braccio destro di Pallotta è un giusto mix tra un software dedicato (sullo stile del più conosciuto Wy Scout) con l’aggiunta di personale super qualificato che visiona i match ed i giocatori per fornire indicazioni e report dettagliati.  A Trigoria ne parlano come di un sistema talmente rivoluzionario che potrebbe essere, da qui a poco, uno strumento che servirà per abbattere tutte le barriere. Certo nella fase di start-up di questa nuova APP il fatto che Sabatini ed il suo staff fossero al vertice di questa piramide di controllo poteva essere una garanzia, senza di loro il sistema andrà rivisto e cablato sui nuovi interlocutori.

Zecca come DS della Roma agirà da manager ma al tempo stesso potrà portare una ventata nuova di positività ma soprattutto, elemento fondamentale, avrà accesso diretto al Presidente, conoscendo  i budget a disposizione, senza il filtro che c’era prima. Ma l’elemento più importante che vorremmo sottolineare è che per costruire una squadra vincente (avendo i soldi, ovviamente) non serve inventarsi nulla. I campioni si comprano quando ne esiste la reale necessità e volontà di farlo. Questo dovrà fare Zecca, comprare i giocatori (sperando che siano campioni) propedeutici al trainer Luciano Spalletti. Per fare questo lavoro non serve un uomo di campo, ma un abile manager che sappia sedersi al tavolo di un grande club per negoziare questo o quel giocatore. 

Aver avuto a Trigoria un fine conoscitore di calcio come Walter Sabatini non è servito alla Roma per vincere (zero tituli in 5 anni) e Zecca potrebbe essere il suo alter ego.

I MOTIVI DEL NOLa soluzione-Zecca ha, però, anche dei risvolti negativi. Come accennato precedentemente, l’uomo di fiducia del presidente non conosce le dinamiche del calcio italiano né tantomeno quelle della Capitale in ogni aspetto e questo può esser controproducente. Un valido collaboratore che sappia muoversi nel calcio sarà comunque necessario ma bisognerà trovare qualcuno molto bravo ed allo stesso tempo che non si scontri con Zecca e con il resto della dirigenza. Sabatini è un accentratore, oltre che un conoscitore della materia-calcio, il suo erede da questo punto di vista dovrà avere le medesime qualità ma senza interferire con le scelte di Zecca. Non un compito facile e certamente limitante. Questo nuovo e rivoluzionario sistema messo a disposizione dei collaboratori giallorossi dovrà portare a qualcosa di più concreto di quanto arrivato sinora dalle parti di Trigoria. Molti giovani presi dalla Roma non hanno prodotto alcun risultato tangibile ed i soli Paredes e Sanabria si stanno mettendo in luce a fronte di Mendez, Nego, Berisha, Vestenicky e tanti altri che si sono persi. Chi dovrà sostituire Sabatini, avrà il compito di valutare i moltissimi nomi che le persone super-preparate all’interno di Trigoria gli metteranno a disposizione e dovrà saper fare una scrematura forse con caratteristiche diverse da quelle del suo predecessore, che punta molto sulle qualità tecniche ma a discapito, forse, di quelle di carattere ed adattabilità al nostro campionato ed alla Roma.  La scelta, quindi, sarà molto delicata e ci chiediamo se Alex Zecca sarà in grado di assolvere questo compito essendo novizio del campo. Molto più semplice trattare i campioni con la disponibilità economica ma per fare un esempio di società ricostruita con le giuste qualità ci viene spontaneo guardare in casa di chi ha portato 4 scudetti consecutive negli ultimi anni e sta lottando per il quinto: la Juventus. Marotta ed il suo vice Paratici al loro arrivo a Torino non trovarono la società di adesso ma un club che veniva dalla serie B ed in fase di ricostruzione. Dopo un paio d’anni di errori e di affiatamento con l’ambiente, sono cresciuti in collaborazione con un allenatore capace ma non ancora vincente come Antonio Conte (e qui la Roma ha il vantaggio di aver già preso Luciano Spalletti, che conosce l’ambiente e ha già vinto qualche trofeo sia nella Capitale che altrove) ma hanno anche messo a disposizione del club giocatori di grande valore che volevano rilanciarsi come Pirlo e Vucinic, un centrocampista in rampa di lancio come Vidal ed una scommessa dimostratasi ampiamente vincente come Pogba. Poche mosse ma decisive per dare una struttura portante alla società. Questo è il compito che attende Alex Zecca, vedremo se sarà in grado di portarlo a termine nel migliore dei modi ed eventualmente, con quali collaboratori. 

Fonte: a cura di Gabriele Nobile e Massimo De Caridi

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