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Roma, Mangone: "Un'offerta così per Marquinhos non si poteva rifiutare"

condividi su facebook condividi su twitter Redazione 19-07-2013 - Ore 08:15

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Roma, Mangone:

Amedeo Mangone allenatore ed ex centrale della Roma è intervenuto ai microfoni di Centro Suono Sport 101.5, nella trasmissione condotta da Marco Muscarà, Roberto Rapaglià e Daniele Carboni. Queste le sue parole:

La Roma ha ceduto Marquinhos, è una giusta operazione?
"Un'offerta così alta non si poteva rifiutare. Solo poche squadre se lo sarebbero potuto permettere. Ora lsi potrà nvestire per potenziare la rosa . Maicon, ad esempio, è un calciatore fortissimo e si riscatterà per il mondiale".

A livello tattico quale coppia è meglio assortita, Benatia-Castan, oppure Burdisso-Jedvaj?
"La Roma ha una rosa ampia con giocatori importanti e giovani che stanno crescendo. Burdisso è una certezza, ha esperienza e qualità. Ci sarà tanta voglia di rivalsa da parte di tutti. Il derby brucia ancora e la Roma sta lavorando per riscattare quella partita".

Nuovi acquisti per la difesa?
"Potrebbe rimanere così. È vero che è stato ceduto un fenomeno ma nessuno l'anno scorso avrebbe scommesso su Marcos. Credo che la Roma debba sfruttare la rosa e l'allenatore cercare di capire i punti deboli per puntellare i vari reparti".

Garcia è l'allenatore giusto per il rilancio?
"Me lo auguro. Ha tutte le carte per imporsi in Italia, ma ci vuole pazienza da parte dei tifosi. Il tecnico francese va aiutato. Non è facile venire a lavorare a Roma dopo un paio di annate storte".

Ti abbiamo visto in campo nella Dubai cup, qual è il tuo futuro?
"Io faccio l'allenatore e dopo esser stato fermo un anno mi auguro di tornare ad allenare. Le varie riforme in Lega Pro mettono in difficoltà gli allenatori che hanno allenato. La non retrocessione in C1 fa sì che le società scelgano esclusivamente allenatori giovani".

Un ricordo di quel fatidico 17 Giugno 2001
"Ricorderò sempre quel giorno. L'apoteosi di una stagione giocata in una grande piazza. Non dimenticherò mai quando a 5 min dalla fine ci fu l'invasione di campo, avevamo paura di perdere a tavolino. Ho ancora nelle orecchie le urla di un Capello inferocito".

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