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Live - Conferenza Stampa, Spalletti: "Non bisogna buttar via tutto dopo la sconfitta di Torino. C'è entusiasmo nel gruppo"

condividi su facebook condividi su twitter Redazione 21-12-2016 - Ore 12:30

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Live - Conferenza Stampa, Spalletti:

DA TRIGORIA I NOSTRI INVIATI GABRIELE NOBILE E DAVIDE APRILINI - Dopo l'amara sconfitta allo Juventus Stadium, la Roma si appresta a ricevere il Chievo Verona tra le mura amiche dello Stadio Olimpico Giovedì sera alle ore 20.45. Una partita importantissima per rialzare subito la testa e affrontare la pausa natalizia con maggiore serenità e consapevolezza nei propri mezzi. Alla vigilia di questo delicato incontro Luciano Spalletti risponde alle domande dei cronisti presenti. 

"Nura e Lobont proseguono il lavoro di recupero. Florenzi ha riniziato la corsa lineare, è nei tempi previsti e nelle prossime settimane aumenterà i carichi di lavoro. Si valuteranno di volta in volta le risposte perché il lavoro può essere aumentabile o meno. Paredes è 2-3 giorni che corre in campo ma ogni volta che esce la caviglia gli da fastidio, oggi ci si riprova però è difficile che sia a disposizione. Manolas ha un infortunio muscolare alla coscia destra. Poi ci sono Francesco, Radja e Daniele che sono da valutare nell'allenamento di oggi".

Come ha reagito il gruppo alla sconfitta di Torino?

"Ha reagito benissimo. Sono sconfitte che fanno male, però poi vanno fatte delle analisi obiettive, dentro l'analisi che si fa dentro lo spogliatoio. Di solito si fa un confronto dentro lo spogliatoio. Analisi dal video o solo spogliatoio. In questo caso solo spogliatoio, quello dell'analisi si è fatto successivamente, è venuto fuori un discorso molto bello che è la presa di coscienza della situazione attuale. Non bisogna buttar via tutto perché c'è stata questa sconfitta, naturalmente da fastidio. Che ci vede tre punti più distanti dalla Juventus, ma che poi ci sono altre considerazioni da fare che vanno a favore dei ragazzi". 

Che risposta si aspetta dal gruppo contro il Chievo? 

"Prima di tutto voglio parlare di Maran che è un grande allenatore, gioca alto. Ci sono attaccanti forti per cui è una squadra forte. La squadra deve essere attenta sulle verticalizzazioni improvvise. Però in quei cinque minuti che non bisogna buttare via tutto c'è anche il fatto di vincere questa partita".

Ripartiamo dal contratto...

"E' stata riportata in modo diverso, poi ci sta la ricerca della vittoria. Perché abbiamo una buona squadra. Però poi si arriva ad un certo punto e si guarda se la squadra è nelle condizioni di dare il giusto risultato che è la forza di come è composta oppure no. Ora arriva dicembre e si fa una somma dell'annata. Che in confronto delle squadre europee, secondo me se si valutano le 36 partite e si ha 81 punti. Si va a vedere chi li ha fatti? Tottenham, Bayern Monaco, Manchester City, Atletico Madrid, Napoli... Si vede che siamo nella media e non sopra. Quindi ci sono i presupposti per andare avanti. Poi quando si arriva a fine anno si rifà un'altra volta l'analisi. In tutti i discorsi c'è la partita di domani sera e diventa fondamentale per noi. Questa analisi va fatta dopo questa partita. Però siccome la conferenza stampa c'è ora vi dico che sono orgoglioso della mia squadra e del loro comportamento. Ci sono dei risultati che fanno male, ma lavorano in modo corretto. Bisogna per forza riprendere in mano, come si dice nelle aziende, l'inventario e si vedono i presupposti di crescita. Si guarda i risultati chiaramente, come fa anche la stampa".

E' pronto per esordire Mario Rui e se Gerson può essere riproposto dal primo minuto?

"Mario Rui non è pronto per giocare, sta lavorando bene e sta tornando ad essere il calciatore che conosciamo. Gerson è quel calciatore che è stato preso di mira in questi giorni che ha un quindicesimo di responsabilità di quello che è stato il risultato di Torino. Non capisco che responsabilità abbia Gerson nella sconfitta di Torino. Lui può giocare nel suo ruolo. Qual è il suo ruolo? Centrocampista offensivo, trequartista. Su una fascia come l'ho fatto giocare a Torino, tra l'altro non ha mai permesso un cross al suo dirimpettaio. Alex Sandro se si fosse inserito fra due giocatori della squadra avversaria o se avesse fatto gol avrei capito. Cambiando il risultato poi la partita è diversa. L'hanno ammonito e diventa una partita rischiosa perché ci sono due ammoniti e allora lo levo. Casomai date la colpa a me, lui è un buon ragazzo. C'avevate già provato con Emerson poi ora iniziamo a Gerson, date la colpa a me". 

El Shaarawy e Gerson hanno espresso perplessità sul fatto di giocare sulla destra? 

"Lo esprimono anche a lei se glielo chiede. Si trovano meglio a giocare a sinistra. Ma la scelta è dipesa dal ruolo che ho ed è dipesa e dai giocatori che avevo a disposizione. Peres era rischioso, Salah non avrebbe durato. Avevo da passare 30-40 minuti dove bisognava avere fisicità per tenere palla e Gerson in questo è bravissimo. In futuro se poi impara a perdere qualche palla di meno perché diventa pericoloso potrebbe fare il centrocampista davanti la difesa, come si è fatto in passato già con Pizarro. Però magari ha meno attenzione ed ha più responsabilità per la delicatezza del ruolo. Meno leggero per quello che è poi la perdita di palla davanti i due mediani. Davanti al trequartista". 

Si avvicina il mercato, di cosa ha bisogno questa squadra. Nel centrocampo c'è bisogno di fare qualcosa? 

"Noi nel tentare di fare l'inventario come si diceva prima si sentirà anche i giocatori se qualcuno vuole andare. Perché poi ci sono quelli che giocano poco e sono scontenti perché poi può diventare una gestione problematica. Visto quello che ci è successo e quello che avevamo a disposizione. Un centrocampista se capita giusto lo potremmo fare. Per il resto ci sembriamo abbastanza tranquilli. Non faremo scelte strane". 

Quando dici a fine stagione per vincere qualcosa non intendi in senso letterale, immagino che non bisogna aspettare la fine della stagione... 

"A fine anno si guardano gli elementi per andare avanti. Si guarda la società e si vedono gli elementi ed i presupposti per andare avanti. Quando sono andato via di qui avevo il contratto per due anni, ma poi sono arrivato sesto in campionato e sono dovuto andar via. Poi c'era la presa di coscienza. Allo Zenit chiedevo se vi aveva visto qualcuno, ma nessuno sapeva dirmi qualcosa. Loro vincono con le altre squadre e voi state qui a massacrarli. Si avvicina la data e poi si vedrà se ci sono dei presupposti per andare avanti oppure no? Chi è quello scomodo? Se non vinco è giusto far posto ad un altro, qual è il problema? Ma voi per scrivere avete degli obiettivi in fondo all'anno? In qualsiasi lavoro ci sono degli obiettivi. Voi siete sempre gli stessi".

Spalletti e Sarri, noto molte similitudini e il modo di allenare, c'è una differenza che non mi spiego. Sarri qualsiasi avversario affronta gioca sempre nella stessa maniera. Tu invece studi di più l'avversario. E qualche volta modifichi la tua squadra dal punto di vista tattico e degli uomini. Ritieni che questo sia il metodo migliore? Si può essere simili ma molto importanti a questo livello? 

"Prima ero più rigido come Sarri, poi lo puoi fare piano piano quando la squadra l'hai costruita. Le caratteristiche dei giocatori diventano importanti. C'è da convincerli. Lui è bravo. A me ogni volta che mi parlano Sarri mi viene in mente il gioco del Napoli. Secondo me è il più bravo di tutti in questo momento qui. Il segnale è chiaro, si gioca così e si fanno queste cose qui. E' chiaro che poi c'è la possibilità di riconoscere quello che tu fai. Anche se la ripetitività e il farlo talmente bene annulla quello che possono essere le scelte differenti a quello che è il gioco che tu fai. Tenta di sfruttare quello che può essere un difetto. Lui mette tutto in considerazione quando lavora con la sua squadra. Ora mi sono ammorbidito e sono andato a cambiare qualche situazione tattica. Dettata anche dagli infortuni. Si è fatta una difesa a 4 poi a 5, ma si è fatta poco perché non si hanno mai i doppioni classici per ogni ruolo. Per cui nel metter dentro altri giocatori ho modifcato anche qualcosa. Per cui si possono fare anche le difficoltà. Il Napoli metterà in difficoltà il Real Madrid perché li metterà nelle condizioni di fare qualcosa a cui non sono abituati". 

La Roma dall'ultimo scudetto del 2001 è arrivata seconda ben 8 volte, perché non si vince da 15 anni? 

"Secondo me siamo stati tutti bravi, perché le insidie sono tante. Però ora che siamo li si prova a far qualcosa di più. Bisogna tenere l'asta più alta possibile. I giocatori debbono ragionare e di essere banali il meno possibile. Quella di accettare il risultato. Bisogna esserci professionalità profonda da tutte le parti. L'educazione ad essere condizionato nella tua vita anche nella professione che fai. E poi arrivi in fondo e bisogna vedere chi è stato più bravo. Difficile capire quando sono stati più forti. Secondo me non ci sono, a parte qualche risultato che doveva essere diverso, il lavoro della Roma è un lavoro molto dignitoso e questo si potrà sottolineare dopo il Chievo". 

Un eventuale secondo posto che tipo di stimolo rappresenta? 

"Domani si valuta quello che è la crescita o il peggioramento dei giocatori. C'è un punto da rincorrere un punto di arrivo che tutti vogliono. La traccia è bella lineata, si fa vedere il più possibile, si parla il più possibile e poi tutti ci si rende conto di quello che è il lavoro".

El Shaarawy dopo l'infortunio non ha più reso. Si aspetta qualcosa di più da lui e se domani gioca Vermaelen?

"Ha avuto un problema all'adduttore. L'ha tenuto un po nascosto, ma è un ragazzo eccezionale. Va un po sostetuto, ci sono delle piazzole. Deve migliorare da un punto di vista di lotta, di qualità e finalizzazione invece se tira in porta fa vedere il massimo della sua qualità. Lui usa l'esterno destro come anche l'interno. Poi c'è da mettere tutto in pratica".

"Volevo ricordare che c'è il Toys Day, per i bambini che vivono in difficoltà e bisogna portare un gioco per i bambini meno fortunati". 

Fonte: DA TRIGORIA I NOSTRI INVIATI GABRIELE NOBILE E DAVIDE APRILINI

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