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Bastos: "Il gol al Sassuolo la mia emozione più grande, contro il Napoli? Partita equilibrata"

condividi su facebook condividi su twitter Redazione 25-04-2016 - Ore 13:25

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Bastos:

Michel Bastos, ex giocatore della Roma ed ora al San Paolo in Brasile, a poche ore dalla sfida dell’Olimpico, racconta attraverso il portale AreaNapoli.it le tappe principali della sua avventura italiana con la Roma. Passando per la sua ex squadra e quella che poteva esserlo ma non lo è mai diventata:

Partiamo dalla fine: cosa ti ha portato in Brasile, dopo il prestito in Serie A?

“Avevo giocato poco in patria, prima di trasferirmi in Europa, al Lille. Era un po’ il mio cruccio. E’ un piacere poter far parte di una grande squadra del mio paese che disputa la Libertadores. Per la mia famiglia, poi, è molto bello esser tornati a casa”.

Nostalgia dell’Italia?

“La mia esperienza a Roma è stata breve, si può dire che io sia stato di passaggio. Il tempo trascorso da voi, però, mi è stato sufficiente per apprezzare molto la città e il club. La Roma è una grande Società e in Italia si vive bene, ma non ho rimpianti”.

Cosa non ha funzionato?

“Difficile dirlo, è passato tanto tempo. In tutte le squadre si vive di alti e bassi e non sempre le cose vanno come vorresti”.

Ti aspettavi di più dall’esperienza con Garcia? Con lui in Francia 14 gol e 9 assist, in Serie A appena qualche apparizione…

“Sì, a dire il vero speravo di far meglio, ma il calcio è così. Chiaramente dispiace, ma sono arrivato infortunato dal Medio Oriente, il tempo per adattarmi non era molto e non ho avuto grandi opportunità”.

Qualche soddisfazione però te la sei tolta.

“Su tutte il gol al Sassuolo. Un’emozione unica”.

Col senno di poi, ti sei pentito di non aver scelto il Napoli?

“Onestamente, no. Sono contento della mia carriera, ho fatto le mie scelte e ne vado fiero. Non tornerei indietro per cambiarle”.

Come andò con gli azzurri? E’ vero che Garcia ti “soffiò” in extremis alla concorrenza?

“Eravamo in trattativa con il Napoli, e ammetto che Reveillere mi aveva parlato molto del club e della città, mi aveva detto che la tifoseria è calorosa come poche, ma l’interesse della Roma e di Garcia erano molto forti… Il resto è venuto di conseguenza”.

I tuoi primi 90′ in Serie A furono proprio contro il Napoli.

“Sì, una bella emozione. Quella fu la mia partita giocata per intero con la maglia della Roma, non lo posso dimenticare. Come non posso dimenticare ciò che fece Reina: la sua prestazione fu eccellente, mi negò il gol con delle grandi parate. Se non fosse stato per lui… (sorride, ndr)”

Tra poche ore il big match all’Olimpico: che gara ti aspetti?

“Le sfide tra Napoli e Roma sono sempre spettacolari. Immagino un match tirato fino all’ultimo, tra i più belli del campionato”.

Pronostico?

“E’ una partita aperta a qualsiasi risultato. Roma-Napoli è sempre imprevedibile, ma dico 1-2”.

Cosa ha in più la Roma e cosa ha in più il Napoli?

“Gli azzurri hanno un attacco super, mi stupiscono soprattutto per la velocità dei tre davanti; Spalletti può contare su un centrocampo fortissimo. Il rientro di Pjanic sarà importante, lui e Florenzi sono un valore aggiunto, sono pronti per grandissimi palcoscenici e non a caso ho letto di accostamenti al Barcellona”.

Da un lato torna Higuain, dall’altro Dzeko è in dubbio dal primo minuto.

“Il Pipita è fenomenale, tra i due non ho dubbi e preferisco Gonzalo perchè è più mobile, può segnare in tutti i modi. Sarà una freccia in più per Sarri”.

Che effetto fa vedere Totti in panchina?

“Francesco è un giocatore di grande classe e qualità, non tutti rinuncerebbero a uno come lui. E’ sempre al lavoro per il bene della Roma, è un grande uomo-squadra. Pochi sanno fare la differenza come Totti”.

Pipita a parte, chi toglieresti a Sarri?

“Reina è importante per lo spogliatoio, fa gruppo da solo. Per longevità e abilità con i piedi, ricorda Rogerio Ceni. Poi c’è Ghoulam, uno dei più forti in circolazione nel suo ruolo. Mi piace molto il suo gioco”.

Un po’ ti somiglia…

“Lui è più terzino, io più ala”.

Tornando alla Roma, che presidente è Pallotta?

“Un grande manager, ma soprattutto una persona perbene e rispettabile”.

Ci credi nel secondo posto?

“La Juve resta la più forte di tutte, chi sta dietro più o meno si equivale. A livello tecnico Roma, Napoli e Inter sono molto vicine, poi la matematica è un’alta cosa”.

In passato Napoli e Roma hanno cercato Gonalons. Hai giocato con lui, lo prenderesti?

“Sì, è un ottimo giocatore. E’ pronto per una grandissima squadra, in Italia come altrove. Sarebbe un ottimo colpo”.

E tu, torneresti a giocare in Serie A?

“Perchè no, mai dire mai…”

Il gol all’Atletico MG è uno dei più belli della tua carriera. Una dedica speciale a chi non ti ha confermato?

“Il passato è alle spalle, ormai guardo avanti. Piuttosto dedico il gol a chi ha sempre creduto nelle mie capacità”.

E in Arabia non l’hanno fatto?

“Sarò sincero: come tutti i giocatori ho scelto quel campionato per una questione di soldi, e come tutti l’ho abbandonato per il livello del loro calcio”.

Dove ti porterà il futuro? Magari una carriera da allenatore o dirigente…

“Ho progetti diversi, ma per ora sono solo delle idee. Nell’immediato, il massimo sarebbe tornare in Nazionale: dopo il Mondiale, sarei onorato di difendere nuovamente i colori del mio paese”.

 

Fonte: AreaNapoli.it

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