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Burdisso: "Ora c'è un altro ambiente"

condividi su facebook condividi su twitter Redazione 21-03-2013 - Ore 18:52

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Burdisso:

(ROMA CHANNEL) – Il difensore argentino Nicolas Burdisso ha rilasciato un’intervista a Roma Channel, ecco le sue dichiarazioni.


Clima positivo. Come state?
Ci aspettavamo un po’ di tranquillità e normalità in base ai risultati. Sono stati mesi abbastanza particolari. Ora si respira un'altra aria nell'ambiente e dobbiamo approfittarne.


Cosa non è andato?
Quando si sbaglia o si fa una stagione come quella che abbiamo fatto non c'è una sola cosa. Tanti sono gli errori e le persone a sbagliare. Ho pensato che arrivasse il momento che ci avrebbe ripagato dato che in questo anno ci abbiamo messo tantissimo impegno, quello che voleva Zeman. Non ci siamo riusciti.

In occasione della festa del papà sono entrati i bambini a Trigoria...
"E' stata una bella iniziativa, è sempre bello portare i bambini a vedere il lavoro che si fa. Come quella di portare l'amico di Romolo allo stadio oppure le iniziative per le famiglie. Mi aspetto che questa iniziativa possa crescere".


Guillermo, tuo fratello, è stato convocato da Sabella? A Roma non aveva convinto..
E' capitato qui in un anno particolare con la società in procinto di andare via. Quell'anno la Roma non ha fatto quello che doveva. Non ha avuto modo di farsi vedere. Il calcio italiano è fatto per lui, per la sua fisicità. In Argentina è andato a vincere il campionato. Ora al Boca sta facendo benissimo.


Papa Francesco: cosa rappresenta per te?
Io sono cattolico. Mi auguro che faccia quello che ha fatto in Argentina con carisma. Che la gente torni a credere nella Chiesa, ha fatto molto per i poveri. Anche la scelta del nome è simbolica. Mi auguro di conoscerlo presto approfittando di essere a Roma perchè ispira qualcosa di bello. E' un momento giusto per cambiare qualcosa.


Cosa ti ha colpito di lui?
La sua umiltà. E' una persona come si vede, semplice. E' vero che ha appena iniziato ma mi auguro sia questo il cammino. 


Oggi è la giornata mondiale contro il razzismo. Voi calciatori lo respirate o solo episodi?
Esiste. Questi problemi sono sociali e vengono portati anche sul campo. Si respirano fuori e dentro. Noi come calciatori, persone conosciute siamo obbligati a fare qualcosa per aiutare le persone a saper condividere e aiutare l'altro. Bisogna farlo anche nelle piccole cose per poter dare l'esempio.


Leader si nasce. Il carisma lo hai innato? Quali i valori morali del gruppo?
Io ho sempre vissuto così cercando di non fare solo quello che basta dando una mano agli altri. Non so se è un pregio o un difetto. Poi uno arriva ad un'età in cui bisogna farlo per forza, bisogna essere più che mai positivi. Su questo ci tengo a farlo perchè ho imparato dai grandi che funziona così. E continuerò ad imparare.

Questo è un gruppo sano. Sono il primo ad essere amareggiato per come sono andato le cose perchè ci siamo impegnati tantissimo credendo in quello che c'era da fare. E' stato un anno che è servito a tutti a crescere. Chissà che sia il modo per iniziare qualcosa di grande...

Marquinhos?
Lui ha la testa che lo aiuta e anche Zeman è stato un ottimo supporto. Lui ha le sue caratteristiche. Insieme a Castan e Romagnoli sono veramente forti. Bisogna dimostrare che al di là del rendimento si è giocatori da Roma, grandi giocatori.


Mondiale 2014?
Ci tengo alla nazionale. 


Cosa è cambiato con Andreazzoli?
Sempre quando si cambia, cambiano le aspettative. Aurelio ci conosceva benissimo. Gennaio è stato un mese difficile in cui è successo di tutto tornati dalla tournee in america. Alla fine non riuscivamo a decollare nel cercare di far vedere l'idea zemaniana di calcio. La società ha deciso di cambiare. nessuno se l'aspettava, basta vedere il modo in cui ci allenavamo. Pensavamo "prima o poi inizierà a pagarci considerata la voglia che ci mettevamo".

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