La squadra

Come un branco affamato

condividi su facebook condividi su twitter Redazione 19-06-2013 - Ore 19:30

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Come un branco affamato

di Marzio Gestra - Un branco di lupi affamati, famelici, pronti ad azzannare chiunque. “Nessuno ha più fame di noi”. Calciatori diventano belve fameliche che con movenze decise si avvicinano alla preda.
Si deve riconoscere agli ideatori della nuova campagna abbonamenti della AS Roma un enorme plauso.

Per vari motivi: primo tra tutti  nessuno slogan o striscione avrebbe potuto rendere meglio  la fame di rivincita del popolo giallorosso. Perché il concetto di “branco” di lupi uniti in un’unica identità è quello che questa squadra dovrebbe far proprio: essere tutti concentrati sullo stesso obiettivo, sullo stesso traguardo ed indirizzare tutte le proprie energie a questo scopo, come un branco di lupi fa quando caccia una preda.Ognuno ha un ruolo e tutti lo stesso obiettivo.

Rudi Garcia,intanto, è stato presentato e si è fatto conoscere proprio come un capo branco, non un lupo solitario, ma un leader, un vero e proprio trascinatore. C’è sempre un “capo” per ogni branco che si rispetti e questo è il ruolo che l’allenatore francese appena sbarcato a Roma è chiamato a ricoprire.

Oltre a dover dare un anima unità, unica e coesa alla sua squadra, dovrà anche riconciliare col calcio il vero branco affamato, tutti quei tifosi che non vogliono vivere un’altra stagione di anonimato. Loro sì che sono pronti a mordere, al primo errore, chiunque. Anche il nuovo capobranco.
Il popolo romanista, come sempre, la sua risposta la sta dando tramite il botteghino, sono già oltre quindicimila le tessere rinnovate, complice anche l’apertura anticipata, risponderà qualcuno. Vero, ma senza guardare l’orto del vicino, la Roma già annovera parecchi sostenitori a dispetto di parecchie altre squadre di serie A.
Come dire, il branco è già pronto a seguire il suo capo. Ora spetta a Walter Sabatini cercare qualche giocatore di livello con un buon grado di esperienza.

La strada sembra quella giusta, tracciata prima con l’acquisto del marocchino Benatia che, senza sconvolgimenti dell’ultimo minuto, è dato da radio mercato già alla corte di Garcia e poi con l’interesse per giocatori come Naingolann e Paulinho.
L’allenatore francese, primo tecnico transalpino a sedersi sulla panchina giallorossa, sviluppa molto il suo gioco sulle corsie esterne e propone un duttile 4-3-3, come dire, una bella messa a punto alla batteria di terzini a disposizione in casa romanista andrebbe data. In quest’ottica è stata forse abbandonata troppo frettolosamente la strada che portava a Dusan Basta, l’identikit del terzino di Guidolin sembrerebbe essere quello dell’indiziato ideale voluto da Garcia.
Oggi sarà il primo giorno ufficiale per il nuovo tecnico della Roma. Arrivato a Trigoria proprio come un lupo entra nella sua nuova tana, con circospezione sì, ma con lo sguardo fiero e sicuro di un vero condottiero, con quell’alone di carisma che trascina e coinvolge tutti. Chissà che questa volta il branco non sia sulle tracce giuste di qualche importante traguardo.

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