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La Roma tira più di tutti anche senza un bomber

condividi su facebook condividi su twitter Redazione 08-09-2013 - Ore 09:30

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La Roma tira più di tutti anche senza un bomber

Il possesso palla tanto caro a Luis Enrique e l’attitudine ai tiri in porta di Zeman. Considerando come è andata negli ultimi due anni, Rudi Garcia potrebbe anche fare gli scongiuri ma, almeno per il momento, il tecnico francese sembra aver preso solo il meglio dai suoi predecessori. 

Non a caso la Roma, dopo i primi 180 minuti di campionato, è la squadra che ha il miglior possesso palla della Serie A (32’56”) e quella che ha tirato di più in porta, 43 volte (media 21.5). I giallorossi hanno segnato 5 gol (come Inter e Juventus, mentre Napoli e Fiorentina sono a 7), di cui 3 (il 60%) da fuori area: a Livorno ci ha pensato De Rossi, contro il Verona Pjanic e Ljajic. I freddi numeri certificano che i giallorossi si sono scrollati di dosso sia la leziosità, sia la paura di sbagliare. Merito di Garcia e del suo lavoro continuo proprio sui tiri in porta. 

ALLENAMENTO SPECIFICO  Fin dai primi giorni di lavoro, l’ex allenatore del Lille ha fatto esercitare molto la squadra nelle battute a rete. Lo hanno fatto quei giocatori che ne avevano poco bisogno, come Totti, e soprattutto quelli che, come Florenzi e poi in corso d’opera Gervinho, con la porta avversaria hanno qualche problema. Garcia invita tutti a tirare senza perdere tempo in tocchi inutili e i calciatori lo stanno prendendo alla lettera. In Serie A, dopo il Napoli, nessuno tira come la Roma a livello di pericolosità: la squadra di Benitez trasforma in pericoli l’85% delle azioni che crea, quella di Garcia è seconda col 79.2%. Poi ci sono Fiorentina (78%) e Inter (76.7%), mentre la Juventus (64.1%) è più staccata. 

VIDEO ANALYST IN TRIBUNA  Le analisi sui numeri e sulle statistiche della squadra, tanto care ad Andreazzoli vengono analizzate da Garcia col suo staff dopo ogni incontro. Il tecnico si avvale molto dei video e delle immagini e in questo senso un ruolo importante è quello di Simone Beccaccioli, già collaboratore di Montella, Luis Enrique e Andreazzoli (con Zeman era più defilato). È lui che si occupa di numeri e report ed è lui che a Roma-Verona era in tribuna al posto del vice di Garcia, Bompard, per dare al tecnico suggerimenti su come intervenire in corso d’opera. Niente radio o telefoni (all’Olimpico durante le partite i cellulari hanno poco campo…) ma solo consigli a voce, tramite il team manager Scaglia o di persona. Per Garcia non è stato quindi difficile vedere la naturale propensione dei suoi calciatori al tiro in porta.

A secco D’altronde, gente come De Rossi, Pjanic, Ljajic e Totti ha nel Dna il tiro dalla lunga distanza. C’è chi, come il centrocampista azzurro, ama le soluzioni di potenza e chi, come il bosniaco, alla spada preferisce il fioretto. Poi c’è Totti, miglior assist-man del campionato con 12 passaggi decisivi ai compagni, ma ancora alla ricerca della prima rete. Tolto il gol contro la selezione di Brunico, il capitano non segna dall’8 aprile scorso Roma-Lazio 1-1, quando andò in gol su calcio di rigore. Su punizione dal limite invece, l’ultima rete è del 17 marzo all’Olimpico contro il Parma, prossimo avversario della Roma e vittima preferita del numero 10 giallorosso. Considerando che in Serie A ha realizzato 50 gol da fuori area e che ai gialloblù ha segnato 18 volte (Coppa Italia compresa), lunedì prossimo al Tardini vuole entrare a far parte anche lui delle statistiche che tanto piacciono a Garcia. Da questo punto di vista, l’occasione è ghiotta.

Fonte: (Gazzetta dello Sport – C.Zucchelli)

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