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Roma, stop and go

condividi su facebook condividi su twitter Redazione 11-11-2013 - Ore 20:02

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Roma, stop and go

Berardi beffa la Roma. L’attaccante del Sassuolo trova un insperato pareggio proprio nell’ultima azione della partita ed impedisce ai giallorossi di vincere per l’undicesima volta su 12 match. Gli uomini di Rudi Garcia erano passati in vantaggio nel primo tempo su autorete di Longhi, grazie ad una bella iniziativa di Pjanic, Ljajic e Florenzi, con il giovane romano che aveva concluso a rete ma aveva trovato la respinta di un prodigioso Pegolo. Quando l’azione pareva terminata, Longhi ha calciato maldestramente il pallone che si è insaccato nella propria porta. Sembrava l’inizio di una goleada ma la Roma non è quella delle prime giornate di campionato e nonostante alcuni interessanti spunti personali di Ljajic, il punteggio rimaneva fisso sull’1-0. Nella Roma si rivedeva, almeno in panchina, Gervinho però erano ancora indisponibili capitan Totti, Destro e lo squalificato Benatia.

La manovra giallorossa ne risentiva e la fluidità del gioco o passava dai piedi di Pjanic oppure era molto lenta e farraginosa. L’attacco romanista era composto da Florenzi, Borriello e Ljajic con il serbo protagonista di belle progressioni e di tiri pericolosi ma che al fine del risultato poco hanno inciso. Al 32’, il centravanti napoletano viene colpito duro alla caviglia da Magnanelli ed è costretto a lasciare il terreno di gioco. Mister Garcia inserisce Bradley ed avanza Pjanic nei 3 d’attacco. La manovra romanista non è più fluida come in precedenza ed il bosniaco è costretto ad un difficile ruolo di raccordo tra centrocampo ed attacco subendo continui raddoppi dal Sassuolo. L’americano non ha il passo dei compagni e quando il pallone è tra i suoi piedi, il gioco giallorosso rallenta notevolmente. A differenza delle precedenti gare senza Totti e Gervinho, i tiri in porta e la pericolosità della Roma è maggiore ma il risultato non cambia: per la quarta volta consecutiva, non si va oltre la singola marcatura. La pausa per gli impegni delle nazionali sarà utile al tecnico francese per trovare soluzioni alternative e cercare di recuperare al meglio Gervinho, che partirà per l’incontro di ritorno tra Senegal e Costa d’Avorio decisivo per andare al mondiale brasiliano del 2014. Un altro giocatore che potrebbe quantomeno sedere in panchina contro il Cagliari è Mattia Destro, in questo momento più indispensabile che mai. Borriello potrebbe rimanere fermo ai box per un mese e le risorse offensive cominciano a scarseggiare. Contro il Sassuolo, Garcia è dovuto ricorrere per la prima volta a Caprari, ha riproposto un impresentabile Marquinho e l’attacco romanista ne ha risentito notevolmente. L’attaccante ex Pescara ha anche avuto un’occasione per mettere in cassaforte l’incontro: in un’azione di contropiede, si è presentato al limite dell’area di rigore ed invece di servire un liberissimo Bradley, ha preferito effettuare un pallonetto che si spento comodamente tra le braccia di Pegolo. Peggio di lui ha fatto il brasiliano, mai realmente entrato in partita nonostante abbia avuto 20’, recupero compreso, per mettersi in mostra. In difesa poi, è palese il calo di forma di Maicon, che ha sbagliato l’intervento nell’azione che ha portato al pareggio del Sassuolo. Il difensore brasiliano è andato in scivolata sulla trequarti di campo giallorossa e ha così lasciato sguarnita quella fascia, poche le incursioni al limite dell’area degli uomini di Di Francesco ed i suoi cross non hanno mai creato reali difficoltà alla difesa neroverde. Un altro giocatore sicuramente non sufficiente è stato Burdisso, che pochi minuti prima della rete del definitivo 1-1, ha regalato una palla velenosissima al Sassuolo e solo grazie ai riflessi di De Sanctis sul tiro di Floro Flores, la Roma non ha subito prima la rete del pari. Ultima nota negativa è quella rappresentata da Michael Bradley. Contro l’Udinese era stato l’uomo della provvidenza, il suo ingresso in campo aveva dato più tranquillità alla zona mediana ed il suo gol era stato risolutore. Poteva esserlo anche contro il Sassuolo se, come detto, Caprari fosse stato più altruista, invece con lui in campo la manovra offensiva romanista rallentava molto e soprattutto è stato artefice del pareggio degli ospiti grazie al suo triplo goffo intervento, forse viziato da un fallo di Floro Flores ma che non giustifica l’errore del numero 4 della Roma. Bisogna fare i complimenti a Di Francesco, poiché non è venuto all’Olimpico per fare le barricate come aveva fatto il Chievo ma anzi, nella ripresa ha addirittura messo in campo i suoi con 4-2-4 non proprio il modulo prediletto di una squadra che punta a salvarsi. Ingenuo invece il mister giallorosso che ha solo cambiato le punte mentre stavolta forse qualche minuto di riposo a Maicon avrebbe fatto comodo ed il possesso palla andava fatto meglio ed in zone del campo più lontane dalla propria metà campo.

Detto questo, la Roma mantiene il vertice della classifica e considerando che da 4 gare e mezzo sta facendo a meno di Totti e Gervinho, non è poco. Nelle ultime partite l’accusa rivolta ai giallorossi era quello di creare il minimo indispensabile per fare un gol mentre contro il Sassuolo si può dire il contrario, la Roma ha prodotto molto in proporzione a ciò che ha realizzato. Dovendo scegliere, meglio sbagliare dopo aver creato che non concludere affatto. Dall’altra parte, è mancata l’azione corale e ci si è affidati forse troppo alle individualità, che sarebbero bastate se Ljajic non avesse mandato alle ortiche tutte le meravigliose serpentine che lo avevano porta a tu per tu col portiere ospite. Garcia dovrà metterci molto del suo in questa sosta per risollevare il morale del gruppo e per far ritrovare forze fresche e mente lucida per un sprint che vedrà la Roma impegnata in incontri importanti e difficili prima della sosta natalizia. Nel frattempo, sarebbe gradita un po’ di buona sorte nel recupero degli infortunati e che non se ne aggiungano altri. 

(Massimo De Caridi) 

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