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Boston Corner | Report della tournèe della Roma in Usa: le specifiche e gli uomini dello staff impegnati nella lunga trasferta americana ed un focus sull'aspetto del posizionamento del brand della AS Roma

condividi su facebook condividi su twitter Di: Gabriele Nobile 29-07-2016 - Ore 20:43

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Boston Corner | Report della tournèe della Roma in Usa: le specifiche e gli uomini dello staff impegnati nella lunga trasferta americana ed un focus sull'aspetto del posizionamento del brand della AS Roma

DALL’INVIATO A BOSTON - GABRIELE NOBILE - La Roma ritorna a Boston per una parte importantissima della “pre-season” dopo il classico ritiro di Pinzolo, l’intero staff giallorosso rimarrà nella capitale del Massachusetts fino al 31 luglio, data nella quale inizierà un mini tour che prevedrà una tappa a St. Luis per la prestigiosa amichevole contro il Liverpool e si concluderà il 4 agosto, ovvero il giorno dopo che i giallorossi, guidati da Luciano Spalletti, disputeranno il secondo friendly match conto il Montreal Impact del presidente Saputo.

BOSTON - La Roma in ritiro a Boston: allenamenti nei pressi di Harvard e passeggiate in centro nelle ore libere, dove i giocatori hanno potuto apprezzare il fatto di camminare indisturbati dalle attenzioni dei passanti che, a Roma, sarebbero state ingestibili. Questa è solo una delle differenze tra la capitale del Massachusetts e quella italiana: due mondi lontani e diversi legati dalla figura del proprietario giallorosso James Pallotta. Come già accennato, Boston è la capitale del Massachusetts, centro economico e culturale di riferimento dell’area nord orientale degli Stati Uniti, che conta poco più di 600.000 abitanti e un’area metropolitana da 4,5 milioni di persone. Una delle città più antiche degli Stati Uniti, essendo stata fondata nel 1630 da un gruppo di puritani inglesi che, come i Padri Pellegrini, avevano deciso di lasciare la madrepatria. Nel tempo Boston si è saputa costruire la fama di centro culturale di eccellenza: l’università di Harvard e il Massachusetts Institute of Technology hanno sede nell’area metropolitana e da sempre danno lustro alla città.

ORGANIZZAZIONE DELLA TRASFERTA – Come InsideRoma, presenti qui a Boston, abbiamo potuto verificare con i nostri occhi il meccanismo dell’organizzazione di una trasferta così lontana dall’Italia e tanto difficile da mettere in pratica: girando intorno all’Hotel che ospita la comitiva giallorossa, ci siamo incuriositi ed abbiamo iniziato ad entrare nel merito del lavoro di ogni singolo partecipante alla tournèe. I numeri sono impressionanti, lo staff giallorosso a Boston prevede la presenza di circa 85 unità, ognuno con proprio ruolo specifico, si contano i 30 calciatori oltre al mister Spalletti ed il suo staff di 4 persone: in aggiunta i 20 membri dello staff tecnico dedicato alla prima squadra (medici, fisioterapisti, preparatori atletici, il trainer specifico per i portieri ed anche un podologocon la presenza anche di Massara, vice di Sabatini, i responsabili del settore giovanile oltre ai 3 magazzinieri, veri angeli custodi dei calciatori. Per quanto riguarda la parte relativa alla comunicazione in Usa sono presenti i 2 membri dell’ufficio stampa, 12 persone legate in qualche modo a Roma Radio e Roma Tv tra giornalisti, tecnici, fonici e producer, i due fotografici ufficiali di AS Roma. Presenti anche coloro che gestiscono la parte del digital e del social networking e parte del team che si occupa dello sviluppo del marketing e del commerciale. Sono 2 invece le persone che si dedicano interamente alla parte relativa all’organizzazione logistica della trasferta, oltre ad un travel manager e 2 addetti per la sicurezza dell’intero gruppo, completano l’organico il team manager ed il medico.  Tra i manager presenti su tutti il Direttore Generale Mauro Baldissoni, che ha viaggiato con la squadra fin dal primo giorno e Guido Fienga a capo del media center di AS Roma. Ultimo, ma probabilmente il primo per i giocatori e lo staff, ed anello fondamentale per questo tipo di trasferte transoceaniche è lo chef Luca Jurovich che cura i 3 pasti per la comitiva presente a Boston con il direttore di sala. Qualche numero? Per quanto riguarda la cucina, tutto viene reperito direttamente a Boston: lo chef prepara una lista indicando in anticipo la tipologia del menù ed una ditta locale si occupa dell’approvvigionamento giornaliero di pasta, riso, carni bianche, uova, olio evo, pane, farine, marmellate anche per preparare le crostate che non possono mai mancare sulla tavola dei calciatori, unico extra concesso e portato direttamente dall’Italia, la macchinetta del caffè e le relative cialde. I pasti sono serviti con puntualità svizzera alle 13 per il lunch e alle 20 per la cena, la colazione invece alle 8. Alle 23 tutti i calciatori hanno l’obbligo di rientrare nelle rispettive stanze, per loro sono previsti spazi comuni con diversi gadget come la Play station anche se la maggior parte di loro predilige la Tv e magari collegarsi con le famiglie attraverso tablet e smart-phone privati. Altro particolare interessante, lo staff media della Roma ha reperito un paio di stanze dell’Hotel per organizzare gli studi di Roma TV e di Roma Radio.

Per quanto riguarda il lavoro specifico riferito alla prima squadra i tre magazzinieri di AS Roma presenti a Boston,  forniscono un servizio a 5 stelle ai calciatori, se non altro per la mole di lavoro e per l’organizzazione capillare. Nei mega borsoni brandizzati AS Roma dalla capitale sono stati imbarcati 4 kit da gioco con la maglia rossa e due con quella bianca (oltre a quelle verdi e gialle per i portieri) 4 kit per l’allenamento (per lo staff e per i calciatori) kit che prevede maglia, pantaloncino, sotto maglia, mutande e calzini, oltre a 2 tute di rappresentanza fornite a ciascun giocatore: sempre per i calciatori i magazzinieri curano la manutenzione degli scarpini (4 per ogni calciatore) ed il servizio lavanderia che prevede una riconsegna mattutina del materiale usato. La tecnica è semplice, una lavanderia di Harvard consegna i capi sporchi ed i magazzinieri forniscono ai giocatori un sacchetto (rigorosamente marchiato Nike) personalizzato. Da Roma sono stati imbarcati anche 70 palloni con relativo compressore, oltre al materiale medico che prevede un ecografo per le diagnosi immediate, attrezzature GPS ed altri strumenti vari.

BRAND & BUSINESS – Come abbiamo evidenziato, questa trasferta negli “States” specialmente nella prima parte di permanenza a Boston, risulterà molto costosa per le casse di AS Roma, almeno da un’analisi superficiale. Entrando nello specifico le cose stanno in maniera diversa, visto che le due amichevoli organizzate nei primi giorni di agosto frutteranno un cospicuo gettone di presenza garantito alla Roma stessa, denari ai quali andrà sommata una percentuale relativa al ticketing dei due match oltre ai diritti TV ceduti a Mediaset. Ma il dato che ci sorprende di più è proprio quello relativo alla permanenza a Boston, sede abituale e di Business proprio del presidente Pallotta; infatti in questi giorni lo stesso presidente della Roma ha avuto modo di organizzare incontri con investor locali, ma specialmente di presentare il team a quelli che in qualche modo già fanno parte del mondo Roma, con una presenza importante di manager ed uomini d’affari accolti dal presidente e dal suo staff, particolarmente attenti alle PR.

La squadra giallorossa è in forte ascesa sul mercato statunitense con picchi di crescita impressionanti se paragonati a quanto capita in Italia, dove è sempre più difficile ricavarsi uno spazio in un mercato (quello delle fan base) saturo e senza spazi di crescita immediati. L’investimento che fa la Roma ogni anno, garantendo la sua presenza a Boston, è sinonimo di una crescita rapida del brand, riscontrabile sia dall’affetto dei supporters locali presenti massicciamente al campo di allenamento, ma anche dall’attenzione dei media statunitensi, che hanno dedicato alla AS Roma numerosi approfondimenti, interviste oltre che focus specifici relativi a temi di economia e sport business. Altro aspetto da tenere in considerazione è il lavoro che il management di AS Roma sta svolgendo sul vasto territorio statunitense, attraverso la costruzione di nuove Academy e centri di formazione tecnica.

La Roma del futuro si crea anche così..

Fonte: collaborazione ai testi di Paolo Valenti

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