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Cresce il numero degli investitori americani in Premier League

condividi su facebook condividi su twitter Redazione 29-12-2015 - Ore 18:33

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Cresce il numero degli investitori americani in Premier League

CALCIO&FINANZA - Proprietà Premier League. Negli ultimi anni stanno diventando sempre più frequenti i cambiamenti alla governance di un club con l’intento di incrementare i fatturati e quindi il livello di competitività. In Inghilterra, però, quanto sta accadendo è piuttosto diverso dove si registra un forte incremento degli investitori americani. Il giornalista David Conn ha così deciso di analizzare quali possono essere i motivi per cui gli investitori americani sono sempre più interessati alla Premier League, considerato il campionato europeo più avvincente e dall’esito più difficile da pronostricare. A prima vista la situazione può sembrare sorprendente visto che negli Stati Uniti il calcio non è sicuramente lo sport più amato, ma il fenomeno non è comunque casuale. Al momento, infatti, sono ben sette i club inglesi che possono contare su investitori americani, in attesa che anche l’Everton possa unirsi a loro. Il principale motivo di attrazione che sembra scatenare questo modo di agire è la possibilità di fare soldi sul valore di capitale crescente del club, una situazione che sembra ricordare quanto fatto negli ultimi tempi dalla famiglia Glazer proprietaria del Manchester United. Recentemente anche il Crystal Palace ha annunciato che gli americani David Blitzer e Josh Harris hanno deciso di acquistare il 70% del club per una cifra che si aggira intorno ai 100 milioni di sterline. Oltre a loro due, tra gli azionisti ci saranno anche l’attuale presidente Steve Parish e gli attuali soci Stephen Browtt, Jeremy Hosking e Martin Long. Il nuovo accordo stipulato recentemente per la gestione dei diritti tv e il controllo dei costi sono poi altri fattori che hanno contribuito ad accrescere l’interesse. Si potrebbe aggiungere anche la forza dell’economia americana che al momento sembra essere la più resistente al mondo grazie a un buon tasso di crescita sostenibile e nonostante le difficoltà vissute dal settore petrolifero. Non si deve dimenticare però quello che potrebbe essere considerato il principale deterrente per gli investimenti, la possibilità che un club possa retrocedere, un concetto sconosciuto ai club sportivi statunitensi.

Fonte: CALCIOEFINANZA

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