De Laurentiis (SSC Napoli) punta sull'azionariato popolare. Obiettivo allargare la base dei tifosi fidelizzandoli

E' un Aurelio De Laurentiis (patron del Napoli calcio) a tutto campo quello che esce vittorioso dalla notte di Doha (in Qatar), dove ha vinto lo scorso fine dicembre, il titolo di SuperCoppa italiana di Lega ai danni della più quotata Juventus. Sull'onda emozionale della vittoria ha risposto così ai giornalisti sul tema della vendita (eventuale del club) e del progetto dello stadio. 'Il Napoli agli sceicchi? Il club lo venderanno i miei figli quando sarò morto, se non saranno capaci di guidarlo e se lo riterranno opportuno''. 'Sto studiando come si gestisce uno stadio. Ho intenzione di tagliare il cordone ombelicale con il sindaco di Napoli. Saranno i miei avvocati a parlare, non fatemi dire null'altro sull'argomento: sarebbe come sparare sulla croce rossa'' - ha dichiarato il numero uno campano. De Laurentiis si è soffermato anche sull'idea innovativa dell'azionariato popolare: “Sto studiando un progetto che porti un introito di 150 milioni di euro, è un progetto di azionariato popolare in cui potranno investire i tifosi, se il loro scopo è quello di essere competitivi. In cambio non avranno azioni, ma una serie di benefits”. Una volta all’anno circa 150 mila tifosi dovrebbero pertanto versare nelle casse degli azzurri 1.000 euro in modo da avere un budget più importante per competere in ambito nazionale e internazionale con Juventus, Milan e Inter oltre che con la maggior parte delle grandi squadre europee. In cambio i tifosi napoletani potrebbero usufruire di una serie di vantaggi tangibili, come sconti al cinema, sull’acquisto dei gadget del Napoli, al ristorante o buoni benzina.