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Diritti calcio, la Lega vuole almeno 800 milioni

condividi su facebook condividi su twitter Redazione 06-04-2017 - Ore 10:15

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Diritti calcio, la Lega vuole almeno 800 milioni

MILANO FINANZA - A. MONTANARI - In vista dell'avvio dell'asta per la vendita dei diritti tv della Serie A per il periodo 2018-2021 che la Lega vorrebbe definire entro l'estate, possibilmente in luglio, l'Antitrust ha deciso di effettuare una consultazione pubblica sulla nuova versione delle linee guida definite la settimana scorsa dalla Lega, assistita dall'advisor Infront e che devono trovare l'approvazione dell'authority presieduta da Giovanni Pitruzzella. In questo modo, l'Agcm offre la possibilità ai vari soggetti interessati di valutare il documento e di produrre eventuali osservazioni e modifiche, entro il 13 aprile. In vista del parere definitivo che è fondamentale per redigere il bando di gara ufficiale e soprattutto definire i pacchetti in vendita. Tra l'altro va detto che l'Antitrust aveva sonoramente bocciato la prima versione delle linee guida (anche l'Agcom aveva votato no) e nel frattempo ha fatto ricorso contro la sentenza del Tar del Lazio che aveva annullato la maxi multa da 66,3 milioni comminata dalla stessa Authority a Lega, Infront, Sky Italia e, soprattutto, Mediaset (51,4 milioni) dopo l'assegnazione dei diritti 2015-2018.

Dalla nuova asta, la Lega Serie A, che nel 2014 aveva incassato oltre un miliardo, si attende un incasso di almeno 800 milioni, anche se la cifra potrebbe lievitare, come anticipato sabato 1 aprile da MF-Milano Finanza, con la vendita all'estero (Cina, Sudamerica, Middle East e Giappone). Per massimizzare l'incasso, la Lega, come emerge nel documento di oltre 50 pagine pubblicato sul sito dell'Antitrust, intende mantenere una «strategia flessibile» nel processo di commercializzazione, individuando «nuovi formati delle competizioni» e «nuove finestre spazio-temporali». Ci sarà un'offerta sia per prodotto sia per piattaforma e anche mista, mettendo in competizione più player. E nel caso di pacchetto per prodotto, «l'equilibrio dovrà essere ottenuto considerando l'ambito di estensione dell'esclusiva e le caratteristiche degli eventi», a partire dal grado di appetibilità di un match e dalla data e ora di messa in onda, oltre all'eventuale contemporaneità di altri eventi.

Le linee guida prevedono poi la suddivisione delle piattaforme: la prima fascia è rappresentata dal satellite, quindi di fatto Sky Italia; la seconda dal digitale terrestre, anche se non si specifica se free o pay; e, infine, la terza fascia è quella che comprende il web e le piattaforme wireless per le reti mobili. La Lega, tra l'altro, è tenuta «a predisporre più pacchetti per ciascuna piattaforma». E comunque un singolo operatore non puó acquisire più pacchetti che gli consentano di trasmettere in esclusiva i medesimi eventi attraverso la piattaforma satellitare, la digitale terrestre e quella internet.

Fonte: milano finanza

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