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La Roma con la Nike, un "Tesoretto" da oltre 17 milioni di euro a stagione

condividi su facebook condividi su twitter Di: Gabriele Nobile 28-06-2014 - Ore 17:00

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La Roma con la Nike, un

In anteprima su Insideroma, era marzo del 2013, la penna di Marcel Vulpis aveva centrato la tipologia di contratto tra la Roma ed il colosso americano della Nike. Cifre importanti e numeri a molti zeri. Questa mattina, all’interno del prospetto informativo sull'aumento di capitale pubblicato dalla Roma, si riescono a leggere alcuni dati ufficiali sui vari accordi di partnership e sponsorizzazione firmati dalla società giallorossa e tra questi, anche quello con lo “Swoosh Brand”. Il dato veramente interessante, che poi era il tema dell’anticipazione di Vulpis, è il parametro della divisione del 50% per la precisione: “Il 50% dei proventi netti di  qualunque prodotto commercializzato con i nomi, loghi, marchi o diritti di immagine collettiva della squadra  di proprietà o nella disponibilità del Club; (iv) alcuni bonus in caso di raggiungimento di alcuni specifici  obbiettivi agonistici. Non è prevista la corresponsione di una royalty minima da parte di Nike, salvo il  verificarsi di alcune condizioni specificate nel contratto.” Non è facile capire a quanto ammonterà questa cifra, almeno fino alla presentazione del primo bilancio utile della AS Roma, dopo uno spazio temporale di almeno un anno contrattuale tra la Roma e la Nike (quindi quello del 2015). Ma alcuni calcoli si possono fare tranquillamente, ragionando sulle cifre del passato e sulle statistiche di vendita dei club europei competitors.

Eravamo a fine novembre del 2012 quando la Roma, attraverso un duro comunicato stampa, decise di interrompere il rapporto contrattuale con la Roba di Kappa (gruppo BasicNet) aldilà della causa già presentata dal gruppo Torinese che avrà seguito in tribunale, in quel periodo vennero fuori ufficiosamente i numeri ed il peso della squadra giallorossa, in termini di vendite; si parlava di un milione di capi d’abbigliamento venduti nei 3 anni precedenti, questa è una buona base per poter effettuare un primo calcolo, la Roma quindi (in quei anni) vendeva circa 330 mila capi l’anno,si parla ovviamente non solo della maglia da gioco ufficiale, nelle varie versioni, ma anche di tutto il resto, quindi delle tute delle felpe etc.  (non dei gadget, che rientrano in un altro parametro commerciale). Questi numeri giustificavano l’importante investimento di Roba di Kappa con la Roma, circa 7 milioni di euro l’anno per l’esclusività della sponsorizzazione tecnica e della “Jersey Sponsor”. Su questo dato la Roma, poteva essere in linea con altre squadre di club italiane ( 480 mila la Juventus, 420 l’Inter e 330 il Milan) lontanissimi dagli standard dei big club come il Madrid, il Barcellona ed il Bayern Monaco che superano (e di molto) il milione e mezzo di vendite delle maglia.

Un altro dato da sottolineare è che durante il periodo della partnership tra la Roma e Roba di Kappa, oltre al fatto che i risultati sportivi la squadra giallorossa non erano ai livelli di questa attuale, e che il precedente management non aveva ancora iniziato un opera di globalizzazione del Brand Roma, come invece stanno facendo gli americani,  è importante capire come la vera differenza la fa la distribuzione e quindi i negozi sparsi sia sul territorio nazionale che estero. Robe di Kappa poteva contare sulla presenza in 120 paesi ma con un network commerciale sicuramente minore al colosso di Beaverton che può vantare negozi in ogni angolo del globo (50 solo quelli presenti in Italia) ed un fatturato di oltre 25 miliardi di Dollari, contro i 450 milioni di BasicNet. La differenza sta anche qui, più sono le vetrine e più risulterà facile ed appetibile per un fans ( anche neutro e non per forza romanista) comprarsi un prodotto marchiato AS Roma e Nike. Oltre alla diversità del fascino del marchio statunitense, ed a un marketing generalmente più incisivo e vincente, nello stile che da sempre è il fiore all’occhiello delle Adv firmate Nike. Ultimo punto, ma forse il più importante, è dovuto alla fase di riorganizzazione dei Roma Store proprio nella capitale, stanno per essere ultimati i negozi, tutti con un design innovativo e layout nuovi ed ultramoderni; questa è un anomalia tutta Romana, con oltre 20 storemono-brand” nella città. Certo c’è da combattere il mercato dei falsi..ma su questo la Roma e la Nike potranno fare poco, in questo caso serviranno delle regole nuove da parte delle istituzioni non calcistiche.

Venendo ai numeri, per la prima stagione non è da escludere che la Roma poggiandosi sul circuito Nike, possa raggiungere e superare il tetto dei 500 mila pezzi venduti, magari con l’aiuto di un super calciomercato, che porti altri grandi campioni da sommare ai vari Totti, Strootman Gervinho, Maicon etc (si parla di uomini Nike) magari convincendo De Rossi a cambiare il suo di sponsor personale. Con questi numeri e con una media di 50 euro a pezzo (si parla di media tra i vari articoli merceologici)  il budget potrebbe essere di oltre 25 milioni di euro che diviso al 50% (l'accordo tra Nike e AS Roma è da calcolare sul valore dei "proventi netti", che può variare in base ai costi di distribuzione, produzione etc. - da contratti analoghi queste spese sono calcolate in un 30 %, quindi un 10% per la Roma) ma ragionando sul "lordo" il tesoretto della Roma potrebbe essere di circa 12.5 milioni di euro (compresi tutti i bonus elencati) alla quale andrà sommata la quota fissa di 4 milioni di euro per un totale stagionale di quasi 17 milioni di euro.

Numeri impressionanti…La Roma, nel breve periodo, potrebbe salire sul podio dei Clubs più pagati,da uno sponsor tecnico, nel mondo.

Fonte: insideroma

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