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Roma, main sponsor a quattro ruote?

condividi su facebook condividi su twitter Di: Paolo Valenti 06-07-2016 - Ore 14:49

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Roma, main sponsor a quattro ruote?

Main sponsor, questo sconosciuto. Almeno per quello che riguarda l’AS Roma, che ormai dalla stagione 2013-2014 non presenta più sulle proprie divise un logo che possa portare qualche milione di Euro utile a migliorare il bilancio e le capacità operative della società giallorossa. Una situazione che, se da un lato rende felici gli ormai pochi “puristi” che amano le divise old style, dall’altro hanno comportato perdite economiche significative per le casse di Trigoria.  Le stime di questo lucro cessante, riportate nell’homepage di Insideromaammontano a circa 18 milioni di Euro, cifra che, tanto per fare un esempio, fu spesa proprio nel 2013 per l’acquisto di un top player come Kevin Strootman. La strategia di marketing che sostiene questa posizione, paradossalmente una delle poche condivise anche dalla società presieduta da Lotito, è quella di non svendere il valore della sponsorizzazione e di trovare un’azienda disponibile a venire incontro alle richieste della Roma in merito. Evidentemente molto elevate se, nell’arco temporale di tre stagioni sportive, non si è riusciti a trovare un accordo con nessuna azienda. Diverse le trattative intavolate nei mesi scorsi, l’ultima delle quali sembrava dover portare ad una partnership con la Turkish Airlines, fallita come altre. 
E se i vertici di Trigoria prendessero in considerazione l’idea di abbinare la propria immagine a quella di un brand automobilistico? E’ una provocazione che però poggia su solide basi. I costruttori di automobili sono  marchi globali impegnati sui mercati di tutto il mondo, hanno un target trasversale e possono legare bene il concetto di mobilità con quelli tradizionalmente riconducibili al mondo dello sport: dinamismo, bellezza, passione. A Roma hanno sede le branch italiane di varie case: Nissan, Toyota, Ford solo per fare i nomi di quelle che commercializzano modelli alla portata di tutti.

A dire il vero, la Roma ha da poco firmato un contratto con Toyota, ma l’accordo, almeno da quanto si apprende, è stato siglato con un dealer, la concessionaria Zerocento di Roma. Quindi un’operazione commerciale ad impatto ridotto, non in linea con quanto fatto da altri club prestigiosi italiani ed esteri. Qualche esempio? La Juventus, da anni, ha una sponsorship con Jeep (gruppo Fca); il Milan viaggia comodamente in Audi, l’Inter ha appena chiuso il suo rapporto con la Volvo ma si sussurra che, a breve, i nuovi partner cinesi porteranno in dote un main sponsor legato all’automotive d’alta fascia. Altra storia quella dei top club europei, con il Real Madrid che include nei suoi “global sponsor” proprio la casa automobilistica di Ingolstadt, esattamente come i “nemici” del Barça, anch’essi sponsorizzati da Audi.

Audi che brandizza anche il Bayer Monaco mentre, per rimanere in Germania, la Volkswagen sta ridiscutendo (al ribasso dopo i noti scandali legati alla contraffazione dei valori delle emissioni dei motori diesel) vari accordi. La casa di Wolfsburg sponsorizza la Coppa di Germania e detiene una quota di partecipazione in tre squadre: l’8,33% del Bayern Monaco, il 19,94 dell’FC Ingolstadt e il 100% del VfL Wolfsburg, squadra, quest’ultima, che è riuscita, anche grazie agli investimenti milionari di Volkswagen, a laurearsi nel 2009 campione di Germania e a vincere l’anno scorso la Coppa nazionale. Proprio Volkswagen ebbe una bella collaborazione con la squadra giallorossa nei primi anni della proprietà americana: un contratto che durò solamente un anno ma che fu particolarmente positivo per la casa tedesca, visto che gli spot realizzati in quel periodo ricevettero un alto indice di gradimento da parte dei tifosi, non solo giallorossi. 

Un main sponsor proveniente dal settore automobilistico non sarebbe una novità assoluta per la Roma: molti ricorderanno l’accordo con Mazda dei primi anni duemila, che portò diversi milioni di euro nelle casse della società e comportò, per il colosso giapponese, un incremento delle vendite significativo soprattutto nell’area di Roma e provincia. Oggi i tempi sono cambiati, i mercati di riferimento non sono più solamente nazionali ma guardano soprattutto a oriente, dove il calcio e in piena fase di crescita, senza disdegnare, almeno in prospettiva, il nordamerica. Una partnership calcio-auto prospetta vantaggi per tutti i soggetti coinvolti: va trovato l’equilibrio giusto per far funzionare appieno il meccanismo e trarre il massimo dei benefici. A Trigoria ci staranno pensando?

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